Il blog che ti porto a scoprire oggi è davvero particolare. Lost Wanderer è infatti un luogo condiviso in cui due amiche di vecchia data parlano di viaggi e di beauty in maniera unica e innovativa. Una siciliana e l’altra pugliese, le due giovani donne dietro a questo blog fanno delle avventure fuorisede e dell’ironia i loro caratteri distintivi. Due viaggiatrici incallite che si stupiscono davanti alle meraviglie del mondo e che coinvolgono con i loro racconti ricchi di informazioni ma anche di brio.
Non è un caso infatti la scelta del nome del loro spazio online. Se letteralmente dovrebbe riferirsi a chi vaga perso per il mondo, ci pensano loro a giocare con l’assonanza della parola “wonderer” (colui che si stupisce) dando un nuovo significato al nome del blog. Per loro, infatti, lost wanderer si riferisce a “una persona che non ha paura di perdere la rotta, che naviga la vita con curiosità sperando di trovare sé stessa, un pezzo alla volta.”
E ora, bando alle ciance e a loro la parola!
4 chiacchiere con Veronica e Rainbow: di avventure fuorisede, viaggi, beauty e tanta ironia!
Ciao Veronica e Rainbow, benvenute nel salotto di Oltre le parole. Allora, parlateci di voi e di com’è nata l’idea del vostro blog.
V: Ciao Simo e grazie per il caloroso benvenuto! L’idea di aprire un blog è nata nel 2016, avevo iniziato con un altro nome e usavo il mio spazio web come diario. Però dopo qualche mese non avevo più la spinta di raccontare attimi anonimi di un’expat a Londra. Così ho creato lostwanderer.it. Di ricominciare da capo da sola non avevo voglia, così ho chiamato a raccolta qualche amico, ognuno con la propria rubrica. Anche così però non andava, più passava il tempo, più capivo che volevo dare un’impronta migliore a quello spazio che ci eravamo creati. Così siamo rimaste io e Antonella, che scrive sotto il nome di Rainbow. Amiche da mezza vita, ci conosciamo da quando avevamo 15 anni e adesso ne abbiamo 30, ognuna con la propria nicchia. Io parlo di viaggi e lei di bellezza e dà quel taglio umoristico che attrae tutti. Insieme parliamo anche di com’è vivere fuori dalla propria regione.
R: Buongiorno e grazie a te per averci ospitato. Quando Veronica mi ha chiesto di collaborare con il blog che stava creando, ho subito pensato al tipo di contributo che potevo dare, quali contenuti unici potevo creare per arricchire il lavoro che Veronica stava già facendo. Subito mi è venuto in mente di dare un tocco di umorismo, vista la mia indole da cazzeggiatrice professionista. E così sono nati i Manuali di sopravvivenza, che scrivo ancora oggi e sono delle guide semiserie alla vita adulta. Per quanto riguarda il beauty ho fatto un po’ di tentativi, fino ad arrivare alla rubrica “Makeup and Rainbows”, che è la versione finale delle mie conoscenze sul beauty. Mi piace parlare di nuovi prodotti e scoperte, ma anche tricks per risparmiare, prodotti economici validi, occasioni da non perdere ai saldi… un po’ di tutto, insomma. Di recente ho iniziato anche il Diario di una Fuorisede, una serie di articoli autobiografici che raccontano le mie avventure lontano da casa.
Secondo voi qual è l’aspetto più difficile da capire del nostro “mondo” per chi non ha la nostra stessa passione?
V: Prima fra tutti è lo “spreco” di soldi. In molti non capiscono che si investe su un progetto nel quale si crede molto. Credono solo che si stiano spendendo soldi inutilmente che possono essere utilizzati in modo migliore. Inoltre, si pensa sempre che scrivere e creare contenuti sia facile, come se non ci fosse uno studio e una ricerca dietro.
R: L’aspetto più difficile da capire è che per molti questo sia un vero e proprio lavoro, con scadenze da rispettare e una vera e propria etica che ogni blogger sente a modo suo. Il tempo che dedichiamo alla stesura degli articoli per noi è un lavoro. La passione che dedichiamo ogni giorno per offrire contenuti richiede tempo, tempo che magari viene sottratto a quello che sarebbe il nostro tempo libero.
Qual è il primo ricordo legato a un viaggio che vi viene in mente?
V: Direi un viaggio in auto, in sottofondo una cassetta di Ramazzotti o Venditti. Mamma guarda la cartina enorme, spiegazzata per tutto il cruscotto dell’auto e papà guarda la strada concentrato. Prendevamo la macchina e viaggiavamo per la Sicilia, le estati le passavamo a Messina. I viaggi che preferivo erano quelli che prevedevano sosta sul traghetto. Vedere la mia isola allontanarsi era un colpo al cuore, ma al ritorno vederla che si avvicinava sempre di più era una gioia che il cuore lo riempiva.
R: La prima volta a Londra. Lo ammetto: credevo che il Big Ben fosse molto più alto! Quando l’ho visto mi è sembrato “tozzo” ed è stata una mezza delusione.
Viaggiando vi è mai capitato di scoprire una meta che secondo voi viene sottovalutata?
V: Potrei fare una lista infinta di paesini del Sud Italia che sono molto sottovalutati. Se però parliamo di viaggi in Europa, direi alcune città dell’Algarve, in Portogallo. Ti citerei Tavira, poco turistica ma che riserva tutta la bellezza portoghese.
R: Narni. Ci sono stata per una fiera del fumetto e mi aspettavo un paesino carino, ma niente di che. E invece, a un’ora e mezza di macchina da Roma, mi sono imbattuta in un piccolo gioiello, tanto da tornarci ogni anno a settembre. Si mangia benissimo, è a misura d’uomo e ogni angolo è uno scorcio instagrammabile!
Se vi chiedessi qual è una meta che sognate da tempo, cosa vi verrebbe in mente in questo preciso momento?
V: Giappone, senza alcun dubbio. Un sogno che ho da tanto ed è servita una pandemia a farmi capire che devo realizzarlo il prima possibile. Infatti, con mio marito Marco abbiamo creato un “adventure fund” e stiamo mettendo da parte una somma ogni mese e speriamo di poter andare nel Sol Levante entro tre anni.
R: Considerando il caldo di questi giorni, direi assolutamente un posto freddo, anzi… glaciale! Scherzi a parte, ultimamente mi ispira tantissimo il Canada, come viaggio extraeuropeo. Sarei davvero curiosa di visitarlo. In Europa, invece, non appena si potrà tornare a viaggiare credo che prenderò un biglietto per Edimburgo!
Come scegliete la destinazione dei vostri viaggi?
V: Onestamente apro Skyscanner e controllo le destinazioni più economiche. Mi segno le prime cinque, faccio un controllo incrociato tra i prezzi degli alloggi e il costo della vita e quella che costa meno è sicuramente la prossima meta. Ci sono però quei luoghi che ho segnato da tanto nella bucket list e spesso sono le destinazioni che scelgo per il compleanno o un anniversario importante. Ad esempio, so che il prossimo viaggio di compleanno sarà Budapest che sogno da un po’.
R: Viaggio molto per lavoro, quindi spesso non sono io a scegliere le mete. Per i viaggi di piacere, invece, mi confronto col mio ragazzo. Parliamo dei posti che ci piacerebbe visitare, e se c’è una meta comune optiamo per quella. Altrimenti, cerchiamo un compromesso: una volta qualcosa che piace più a me, una volta qualcosa che piace più a lui. In generale viaggiamo durante le vacanze di Natale perché è l’unico momento di “tregua” sia per me che per lui, quindi ci piace trascorrere il Capodanno nelle capitali europee.
C’è un aneddoto legato a un viaggio a cui siete particolarmente legate?
V: Primo viaggio all’estero con Marco: abbiamo prenotato last minute un volo per Parigi. Non sapevamo davvero cosa aspettarci né avevamo grande esperienza in viaggi in generale. Il primo viaggio estero fatto per entrambi era Londra dove ci eravamo stabiliti, anche se separatamente.
Però proprio a Parigi, la seconda sera, sotto la Tour Eiffel lui mi ha chiesto di sposarlo. Direi che l’unico ricordo di viaggio a cui potrei essere più legata è passare il mio ventinovesimo compleanno a Disneyland!
R: Il Capodanno 2018 ad Amsterdam: appena arrivati in aeroporto col mio ragazzo siamo stati accolti da delle ragazze vestite con abiti tradizionali che offrivano dolcetti ai turisti appena sbarcati. Era il primo gennaio e probabilmente era un modo per festeggiare il Capodanno, ma quelle bombe fritte mi sono rimaste in testa. Un’accoglienza davvero spettacolare!
Secondo voi quanto è difficile riuscire a trasmettere a chi legge le emozioni legate al viaggio, piuttosto che fornire informazioni utili e basta?
V: All’inizio scrivevo solo la mia esperienza, poi ho iniziato solo a pubblicare post impersonali, ma nessuno dei due estremi mi soddisfaceva. Sto ancora sperimentando qual è la giusta dose tra le due perché credo che il lettore voglia sì immedesimarsi ma allo stesso tempo sta cercando qualcosa di specifico che, se non trova, non sarà portato a tornare sul nostro blog.
R: Trasmettere emozioni attraverso la scrittura può essere davvero complicato. Si rischia di scrivere qualcosa di troppo personale, che quindi vada bene solo per sé stessi, o al contrario solo un lungo elenco di posti da vedere, informazioni… trovare un equilibrio è davvero difficile.
Ammiro molto chi cerca di fare della propria passione anche il proprio lavoro. Anche io nel mio piccolo cerco ogni giorno di avvicinarmi sempre più alla realizzazione del mio sogno. Mi accorgo però che siamo sempre più là fuori. Cosa suggerite a chi si affaccia a questo nuovo mondo?
V: La prima cosa è circondarsi di persone comprensive e che sappiano sostenerti. Non serve chi ti butta giù e non crede nel tuo sogno. Secondo devi essere tu per prima a credere nel tuo progetto se vuoi che anche gli altri ci credano. E poi trovare persone dalle quali imparare e confrontarsi, secondo me è la cosa che fa crescere di più di tutte. Ultimo? Buttarsi, perché se è vero che siamo in tanti là fuori, c’è sempre spazio per la voce di una persona in più se può colmare una lacuna.
R: Accettare le critiche costruttive, che possono aiutarti a crescere e migliorare, ignorare quelle distruttive che vogliono solo buttarti giù. Parlare e confrontarsi con chi già fa questo lavoro, saper cogliere i suggerimenti degli altri, conoscere il proprio pubblico per sapere cosa offrirgli.
Potreste suggerirci 3 blog che seguite e leggete volentieri?
V: Intendi a parte il tuo? Perché per me tu sei il punto di riferimento per la Costiera! Però se dovessi dare solo tre nomi, non avrei dubbi: Silvia e Davide di “Bagaglio Leggero” che, per quanto siano lontani dal mio mondo fatto da mare, mi fanno scoprire nuove mete e hanno installato in me una curiosità per la montagna che non avrei mai immaginato di poter avere. In più il loro modo di raccontare e raccontarsi è pulito e con un pizzico di umorismo che non guasta mai.
Leggo sempre volentieri tutti i post di Silvia di “The Food Traveler”. La trovo una voce differente dal coro e ha una passione per Londra che ci accomuna. Inoltre, con lei scopro sempre nuovi posti in cui poter alloggiare e mi fa sognare l’America.
Last but not least, “By Chloe” che ha quello sguardo da sognatrice e una lentezza in tutti i suoi viaggi che mi ispira sempre.
R: Quando mi servono informazioni sul beauty, le mie mete preferite sono Misshaul e Verdebio. Per i blog di viaggio, invece, sono ignorantissima. Compro la mia Lonely Planet e mi lascio trascinare!
📌Consiglio del giorno
Come avrai capito con Veronica e Rainbow non ci si annoia davvero mai. Tra itinerari di viaggio ricchi di informazioni da seguire, avventure fuorisede dal forte tasso ironico e consigli beauty, non hai che l’imbarazzo della scelta.
Ti consiglio di tenerle d’occhio e di non perderti le prossime novità sul loro blog. Qui di seguito tutti i canali dove puoi tenerle d’occhio:
Web: Lost Wanderer
FB: Lost Wanderer
IG: Lost Wanderer