Blogger. Avendo aperto un blog, seppur da molto poco, cosi potrei essere tranquillamente definita anche io.
Eppure non mi ci vedo. Non mi sento tale. Anzi, sentirmi chiamare in questo modo mi sa di presa in giro. Questo piccolo, piccolissimo blog è per me una valvola di sfogo. Provo a mettere nero su bianco i pensieri che mi frullano nella testa, le emozioni che inequivocabilmente mi restano incatenate dentro. La bellezza che mi porto dentro al rientro da un viaggio.
Tradotto, potrà essere una cavolata per voi ma per me non lo è affatto.
Un po’ di me
Non è facile per me farmi conoscere. C’è chi dice che erigo continuamente muri dietro i quali nascondermi. Che resto fredda e distaccata per un lungo periodo di tempo prima di permettere veramente a qualcuno cominciare a vedere una parte di me. Sarà che non me ne accorgo fino in fondo. Che i paletti e i mattoni che si accumulano l’uno sull’altro seguono un pilota automatico che sfugge al mio controllo. Sinceramente non ne ho idea.
Sarà anche che a volte non bisogna fermarsi al nero denso dell’inchiostro; a volte bisogna cercare le sfumature impercettibili e profonde che si nascondono oltre le parole… e scoprire quello che è nascosto dietro i mattoncini del muro. Questo sono i miei post. Ognuno di loro un mattoncino da scoprire per aprire un varco.
Si sa, ognuno di noi è diverso dall’altro. Ognuno di noi si lascia conoscere a modo suo. Chi con la spiccata simpatia, con gli scherzi e le risa; chi invece giocando con l’intelletto e le sue sfumature; oppure chi ancora con la forza e la grinta esplosiva.
Chi in modo tutt’altro che convenzionale, buttando giù due righe che forse nessuno mai leggerà, che forse nessuno mai capirà.
Sembra quasi che scriva più per me che per gli altri. E in pochi sanno effettivamente di quello che scrivo. Sembrerà anche assurdo a voi, ma questo progetto, questo scrivere, questo a cui non so dare neppure una definizione vera e propria – questo rispecchia me. È me.
E se di persona sono l’ascoltatrice per eccellenza, mai sotto i riflettori per scelta, non mi impongo e non sono leader – altro che leone, agnellino doveva essere il mio segno zodiacale! – qui sono io a farla da padrone. Il gioco lo conduco io, sono io a parlare e mettermi sotto i riflettori. Decido io quanto espormi e cosa dire seppur lasciando a voi la voglia o meno di vedere al di là del nero sul bianco, di leggere tra le righe.
E può piacervi o meno che sia chiaro. Ma escluderlo senza neppure sapere di cosa si tratti equivale a scegliere di fermarsi alla superficie.
Qualche mattoncino io qui l’ho abbattuto ma se volete scoprire qualcosa di più di me e del blog non perdetevi la mia autointervista in cui vi spiego Chi è e com’è nato Oltre le parole!
Foto copertina: rawpixel on Unsplash