Cosa vedere in Valdera, Toscana. Weekend alla scoperta di borghi e tradizioni attraverso un itinerario tra gastronomia, natura, storia e arte!
Schiacciata nell’entroterra pisano, la zona della Valdera è quella parte di Toscana che non ti aspetti. Meno conosciuta e forse più autentica, si lascia scoprire mano a mano regalando di volta in volta piccole sorprese che stupiscono.
Una zona che oggi comprende ben 13 comuni in cui natura e uomo uniscono le proprie forze per preservare un paesaggio fatto di colline e piccoli corsi d’acqua che si uniscono poi al fiume Era. La campagna è la vera protagonista della Valdera. Oliveti, viti, frutteti riempiono le colline e abbracciano i piccoli borghi in stile medioevale in cui il tempo sembra essersi fermato!
Viene spesso menzionato Lajatico, paese natale di Andrea Bocelli. Ogni anno infatti il famoso cantante, da’ vita al Teatro del silenzio, l’esclusivo evento-concerto di Bocelli che illumina le colline a suon di musica.
Ma la verità è che in questa zona non esiste solo Lajatico e che di cose da vedere in Valdera ce ne sono davvero tante. Oggi scopriamo i suoi borghi e la forte tradizione gastronomica che li caratterizza.
Cittadine da vedere in Valdera: Pontedera
Pontedera è una delle cittadine più conosciute della Valdera. Sorge in prossimità della confluenza del fiume Era nel fiume Arno e prende il nome dal ponte che fu fortificato sul fiume Era. Pontedera è conosciuta soprattutto come la città storica della Vespa, il simbolo del Made in Italy famoso in tutto il mondo nonostante il trascorrere degli anni.
Visitare il Museo Piaggio a Pontedera è dunque un must da non perdere. Situato in una ex officina dismessa, il museo ripercorre la storia della Vespa senza tralasciare altri mezzi che hanno fatto la storia del Bel Paese. Come dimenticare i motorini Ciao, gli stessi che inevitabilmente fanno tornare in mente le “Notti magiche” dei mondiali ’90 la cui mascotte portava proprio il nome di “Ciao“. E cosa dire dell’Ape che è passato dall’uso esclusivo nelle campagne ad una rivisitazione più moderna che lo vede il protagonista assoluto di chioschi su due ruote o addirittura come mezzo di trasporto per piccoli tour esplorativi.

Museo Piaggio, Pontedera
CURIOSITA’
Il Museo Piaggio ospita il primo Archivio d’Impresa d’Italia consultabile (su richiesta). Nel 2003 il Museo Piaggio e l’Archivio Storico sono stati premiati come Miglior Museo e miglior Archivio d’Impresa in Italia.
Il centro di Pontedera
Pontedera è una città dalla forte impronta industriale. Recentemente però l’avvicinamento all’arte contemporanea la sta portando a diventare un museo a cielo aperto. Ne sono un esempio le panchine d’autore situate a Piazza Garibaldi, oppure il muro di Enrico Baj inaugurato nel 2006. Pensate, si tratta di uno dei più grandi mosaici di tutta Italia!
Anche il PALP, il palazzo pretorio di Pontedera diventa tappa imperdibile per gli appassionati d’arte. Varie sono infatti le mostre temporanee che è possibile ammirare al suo interno. Fino al 26 Aprile 2020 ad esempio, la mostra Arcadia e Apocalisse ripercorre i paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni. Particolare senza dubbio l’opera Metamorfosi di Michelangelo Pistoletto che colpisce e divide le opinioni.
CURIOSITA’
L’ex porticato del Palazzo Pretorio è oggi un carinissimo Caffè e Bistrot dove poter bere un drink dopo la visita al museo. Location particolarissima e da non perdere al Mandarino Caffè Bistrot.
Vedere Lari, il borgo delle ciliege in Valdera
Lari è un piccolo gioiellino medioevale e bandiera arancione del Touring Club. Un tempo era comune a sé stante mentre oggi è diventato frazione del comune di Casciano Terme. È conosciuto come il paese delle ciliege ed è un must da vedere in Valdera. Pensate che sono ben 19 le diverse tipologie di culture di ciliege di Lari celebrate nella Sagra delle ciliege che si tiene ogni anno tra l’ultimo weekend di maggio e il primo weekend di giugno.
Castello di Vicari
La struttura originaria del borgo, in stile medioevale, è tutt’oggi ben visibile. Non mancano infatti le tre porte d’ingresso e le spesse mure di cinta del Castello di Vicari che svetta dall’alto. Il Castello era un tempo il luogo in cui si amministrava la giustizia grazie ai Vicari che ogni sei mesi si susseguivano al potere. Sulla facciata principale si trovano infatti gli stemmi di tutti i Vicari che hanno amministrato nel corso degli anni, mentre all’interno le vecchie carceri con tanto di sale delle torture.
La vista dal Castello di Vicari si apre su tutto il Valdarno regalando panorami da mozzare il fiato. Pare che nelle giornate limpide sia persino vedere la torre di Pisa!

Pastificio Martelli, Lari
Tour gastronomico a Lari
Lari è quindi un borgo in cui il tempo scorre lento, una vita slow che tiene ben stretta le tradizioni di un tempo. Ne sono esempio le tante eccellenze culinarie da provare grazie a un tour gastronomico che delizia il palato e inumidisce gli occhi nel ricordo di tradizioni che purtroppo si stanno perdendo. Queste solo alcune delle esperienze da fare in Valdera.
Pastifici
Prima tappa senza dubbio il Pastificio Martelli, famoso in Valdera ma anche in tutta Italia. Il Giallo è il colore simbolo della famiglia Martelli, giallo come la Toscana, come il sole e come il grano. Qui dal 1926 la produzione è rigorosamente a trafila di bronzo e si basa su due principi fondamentali: la temperatura dell’acqua e l’essiccazione. Ciò che un pastificio industriale produce in 5 ore, al Pastificio Martelli si produce in un anno grazie alla lavorazione a bassa temperatura e al lungo processo di essiccazione che raggiunge addirittura le 50 ore. Certo, un processo molto più lento che però dà i suoi frutti in fatto di qualità e di digeribilità.
Macellerie slow
Immancabile poi il gusto delicatissimo del lardo della Macelleria Ceccotti, o del suo salame con tartufo. Particolare qui è il metodo di affumicatura che avviene senza fumi ma direttamente grazie all’umidità della cantina. Il profumo? Inebriante.
Non da meno è la poco distante Macelleria Balestri che con i suoi insaccati stuzzica sempre di più l’appetito. Qui ho ritrovato quella che è stata per anni una tradizione molto sentita in tutti i piccoli paesini d’Italia, la lavorazione del maiale in tutte le sue componenti. La stessa che anche mio nonno, nel mio piccolo paesino di Agerola, replicava ogni anno. Vedere la maestria e la delicatezza con cui il proprietario si “occupava” dei diversi tagli, è stato come un tuffo nel passato e non ho potuto fare a meno di pensare che se mio nonno lo avesse visto, ne sarebbero nati consigli, scambi di opinione e tanta ma tanta ammirazione!
Forni
E dopo tanti salumi e insaccati non può mancare una breve sosta presso il famoso forno Bernardeschi di Lari, che inebria i vicoli con il profumo del pane appena sfornato, di focacce, colombe e panettoni. Come concludere in bellezza il tour di Lari!

Prodotti della gastronomia locale, Lari
Borghi da vedere in Valdera: Peccioli
Anche Peccioli cattura con le sue viuzze lastricate e i palazzi antichi che creano un’atmosfera quasi surreale. L’inconfondibile campanile della Pieve di San Verano, i vicoli che si arrampicano verso l’alto e i panorami da togliere il fiato, si alternano a piccole installazioni moderne. Incredibile come questi elementi, seppure apparentemente opposti, riescano a convivere in perfetta armonia. Una sorta di museo a cielo aperto in cui i “chiassi” ovvero i vicoli, si illuminano al passaggio creando giochi e atmosfere senza precedenti.
CURIOSITA’
Una delle frazioni di Peccioli è Ghizzano. Qui si trova la Tenuta Ghizzano fondata nel 1370 dalla famiglia Venerosi Pesciolini, discendenti dal conte Franco Nambrot paladino di Carlo Magno. Oggi la tenuta è ancora abitata dalla Contessa ma è in parte visitabile. Inoltre è possibile organizzare una visita con degustazione per apprezzare vini e oli bio qui prodotti.

Vista della Valdera da Peccioli
Vedere Palaia in Valdera
Palaia è uno tra i borghi più grandi della Valdera. Passeggiare tra i suoi vicoli significa imbattersi in scorci inaspettati e caratteristici tra edifici fatti di mattoncini e vecchie insegne che ancora stupiscono.
Ma di certo ciò che colpisce a Palaia è la Pieve di San Martino, un vero e proprio monumento nazionale. Si tratta di una Chiesa in stile tardo-romanico con qualche elemento gotico. Sono ben ottantacinque gli archi che decorano l’esterno, mentre l’interno a tre navate colpisce per la sua semplicità e al tempo stesso grandiosità.
Si conclude così il tour nella zona della Valdera, alla scoperta di una toscana più autentica e spesso sottovalutata che non ha nulla da invidiare alle grandi città che la circondano. Questi i borghi che in un itinerario di due giorni in Valdera mi hanno fatto scoprire una zona da me poco conosciuta.
E voi avete altre borghi da suggerirmi in Valdera? Scrivetelo pure nei commenti, sarei felice di visitarli e di aggiungerli all’itinerario! 🙂

Pieve di San Martino, Palaia
Supplied by Valdera Tourist Info
Articolo scritto a seguito del blog tour organizzato dall’Ufficio Turistico della Valdera. Le opinioni e i consigli restano totalmente personali.

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