Torno subito. Questo il senso del blog di Celeste che da Praga sta girando l’Europa sognando New York e gli USA. Andiamo a conoscerla!
Ho scoperto Celeste del blog Be Right Back grazie ai suoi articoli su Praga. La conoscenza che ha di questa città è incredibile. Articoli ricchi di informazioni, di dritte meno turistiche e di tanto cuore. Ho scoperto che abbiamo molto in comune io e Celeste. Dalla necessità di aprire un blog come diario personale da usare per dar vita a una passione, al cuore che ci mettiamo nello scrivere gli articoli.
Già, se ricordate bene anche io rimasi incredula quando con non poco coraggio resi il blog visibile a tutti e mi accorsi che le persone realmente leggevano ciò che scrivevo. E per anni anche io ero cresciuta davanti ai telefilm sognando New York fino poi a ritrovarmici davvero dal vivo.
Ma ciò che forse in pochi sanno è che io e Celeste abbiamo un’altra cosa in comune. Ad essere sinceri forse il paragone è un po’ azzardato perché lei è davvero una super fan sfegatata che colleziona CD in tutte le lingue e concerti in tutto il mondo. Io da ragazzina mi sono limitata a consumare le cassette (già a quei tempi c’erano le cassette!) per i troppi ascolti. Avete capito di chi sto parlando? Ma dei Backstreet Boys naturalmente!
Se non si fosse chiamata Celeste, credo si sarebbe potuta tranquillamente chiamare Allegra. Un’uragano di energia e di allegria che non stanca mai anzi tiene incollati. Il giusto mix di spontaneità, di correttezza e tanti ma tanti sorrisi. E ora che nel tempo questo legame si sta rafforzando, la voglia di incontrarla dal vivo cresce sempre più. Che sia la volta buona Celeste quest’anno? Io nel mio piccolo lo spero tanto.
4 chiacchiere con Celeste: da Praga per l’Europa sognando New York
Ciao Celeste, benvenuta nel salotto di Oltre le parole. Allora, parlaci di te e di com’è nata l’idea del tuo blog.
Ciao Simona, e grazie a te e al tuo blog per volermi ospitare nel vostro salotto.
Sono Celeste, toscana, amante del calcio e dei gatti, e travel-dipendente naturalmente.
L’idea del blog nasce dal bisogno di mettere nero su bianco i ricordi legati ai miei viaggi, dare voce alle centinaia di foto che scatto ogni volta; anche perché quando raccontavo a parenti ed amici delle mie (dis)avventure, il loro entusiasmo era pari al mio quando devo salire su un aereo per rientrare… era nato come un diario personale insomma, all’inizio non avevo nemmeno lontanamente pensato al fatto che qualcuno potesse trovare utile quello che stavo scrivendo. E guardando indietro, credo proprio che sia nato anche dal bisogno che avevo di fare qualcosa che mi appassionasse davvero, contrariamente al mio vecchio lavoro.
Secondo te qual è l’aspetto più difficile da capire del nostro “mondo” per chi non ha la nostra stessa passione?
Ci sono tanti aspetti che gli “estranei”, e mica solo loro a volte, faticano a capire. Credo che il principale sia quanto lavoro c’è dietro ad un semplice articolo, specialmente se scritto “a modo”. Tra cercare parole chiavi, titolo, meta description, editare foto, buttare giù un testo perlomeno sufficiente… ci vogliono ore ed ore. Che sia un hobby o una professione, c’è un bel po’ di sudore dietro.
Qual è il primo ricordo legato a un viaggio che ti viene in mente?
Ho cominciato a viaggiare, anche se non nel senso di esplorare, già da piccolina. Il babbo è di origini siciliane, e nei miei primi anni di vita andavamo giù in aereo. Anche se molto molto confusi, sono quelli i primi ricordi che ho.
Viaggiando ti è mai capitato di scoprire una meta che secondo te viene sottovalutata?
Sì, spessissimo. Soprattutto negli ultimi anni, da quando cioè abbiamo cominciato a dedicarci a mete meno battute perché stanchi dell’enorme flusso turistico di certe città che non ti permette di godertele al meglio. Anzi, non ti permette di godertele per niente. Leggo spesso pareri negativi su Atene, quando io l’ho amata profondamente, pur avendole potuto dedicare un misero fine settimana. O ancora di più Belgrado, dove il turismo non è ancora scoppiato e che è molto autentica, nel bene e nel male (inteso come estrema disorganizzazione). Io non vedo l’ora di tornare in entrambe.
Se ti chiedessi qual è una meta che sogni da tempo, cosa ti verrebbe in mente in questo preciso momento?
Domanda semplicissima, perché c’è una meta che sogno dall’età di 12 anni: New York. Diciamo che col tempo il desiderio si è allargato a tutti gli Stati Uniti, ma la Grande Mela rimane il mio, forse scontatissimo, sogno.
Come scegli la destinazione dei tuoi viaggi?
Diciamo che noi abbiamo le mani un po’ legate, perché i periodi di ferie più lunghi “dobbiamo” sempre passarli in Repubblica Ceca, patria del mio compagno. Il resto dei nostri viaggi sono quindi abbastanza brevi, e ci facciamo spesso trasportare dalle offerte sui voli, tranne quando una meta proprio non ci attira. Amiamo entrambi la Spagna, la Scozia, la Slovenia e gli altri paesi dell’ex Jugoslavia, negli ultimi anni cerchiamo qui le nostre destinazioni.
C’è un aneddoto legato a un viaggio a cui sei particolarmente legata?
Ora lo dico ridendo, ma in quei momenti l’umore è tutt’altro. Andiamo spesso in viaggio con una coppia di amici, e uno dei due si veste SEMPRE in maniera poco appropriata. Nel senso di attrezzato male eh, niente di strano! Si è ritrovato a scalare l’Arthur’s Seat di Edimburgo, con un fango che non ti dico, con dei mocassini, che poi ha indossato anche a San Marino a febbraio, quando inavvertitamente abbiamo trovato la neve alta. Della serie, l’eleganza prima di tutto, anche a costo di rompersi l’osso del collo!
Secondo te quanto è difficile riuscire a trasmettere a chi legge le emozioni legate al viaggio, piuttosto che fornire informazioni utili e basta?
Quando scrivo cerco sempre di trasmettere le sensazioni che una certa meta mi ha lasciato, spesso forse inserendo anche troppi dettagli personali che al lettore potrebbero anche non interessare. Non è semplice, soprattutto capire quando basta. È facile farsi prendere la mano e trasformare tutto in un enorme diario di viaggio, che poi era il mio progetto originario. Ma se è di blog che si sta parlando, le emozioni DEVONO esserci. Altrimenti uno si compra una guida cartacea e ciao.
Ammiro molto chi cerca di fare della propria passione anche il proprio lavoro. Anche io nel mio piccolo cerco ogni giorno di avvicinarmi sempre più alla realizzazione del mio sogno. Mi accorgo però che siamo sempre più là fuori. Cosa suggerisci a chi si affaccia a questo nuovo mondo?
Quello del blogging è un mondo spietato purtroppo, dove ognuno cerca di portare acqua al proprio mulino e per farlo spesso se ne frega di calpestare gli altri. O di usare “mezzucci” o “scorciatoie”. Ci siamo capiti… il mio suggerimento è quello di essere psicologicamente preparati a smascherare quelli che potrebbero sembrare potenziali amici, ma che cercano solo di sfruttarti. O di appiopparti qualcosa. Soprattutto, scrivi di ciò che ti piace, mettici il cuore e rimani sempre te stesso. Dei perfetti estranei sceglieranno te ed il tuo blog solo se saprai trasmettere la tua unicità. E non volere tutto e subito, ribadisco che è un mondo spietato e per ottenere dei risultati occorrono pazienza, costanza e studio.
Potresti suggerirci 3 blog che segui e leggi volentieri?
Prima di essere blogger sono amici, amici veri. Ma li seguo e li leggo volentieri perché adoro il modo in cui scrivono e trasmettono le emozioni del viaggio.
Claudia, Voce del verbo partire blog
Andrea, Happily on the road
Angelica & Christian, Destinazionemondo20
Ora che l’avete scoperta ditemi, ha stuzzicato la voglia di seguirla in tutti i suoi viaggi? Per non perdervi le sue avventure (e disavventure) eccovi i canali dove potete trovarla:
Web: *Be Right Back
IG: *Be Right Back
FB: *Be Right Back
Cara Celeste, continua a portarci in giro per l’Europa sognando New York, sono certa che presto questo sogno diventerà realtà anche per te! 🙂

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