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Home > Varie > I bot di Instagram e il fantomatico follow/unfollow!

    I bot di Instagram e il fantomatico follow/unfollow!

    social network

    La mia opinione sui bot di instagram e il fantomatico follow/unfollow non è più un segreto per nessuno ormai. Ma partiamo dall’inizio.

    Instagram è un social che ho imparato ad amare solo con il tempo. All’inizio non capivo bene il suo funzionamento, non riuscivo davvero ad appassionarmi.  Il mio Odi et Amo è stato altalenante per un bel po’ fino a quando finalmente ha cominciato poi a conquistarmi. Un passo alla volta, un post alla volta, è riuscito a diventare al momento il mio social preferito. Certo con le stories ho ancora qualche problemino perché la mia capacità di parlare davanti ad una telecamera è pari a zero, ma ci sto lavorando e chissà che un giorno non riesca a migliorare anche in questo!

    In questo articolo

    • I pregi di Instagram
    • Cosa sono i bot di Instagram
      • Bot di Instagram che fanno follow/unfollow
      • Bot di Instagram che non fanno follow/unfollow
    • Perché non amo i bot di Instagram
      • Come funziona Upleap, bot di Instagram
    • Crescere si può anche senza i bot di Instagram
      • Le motivazioni di chi usa i bot di Instagram

    I pregi di Instagram

    Il mio innamorarmi di Instagrm non è una vera conquista, prima di me milioni di persone avevano già capito la grandiosità di questo social network.  Le foto sono l’elemento principale, attraverso di esse infatti un numero incredibile di persone viene messa in contatto. Per ogni foto si usano hashtag specifici – quel famoso cancelletto che ormai impazza su tutti i social –  in modo che le foto possano essere raggruppate per tematica. Si scoprono profili affini, persone che condividono gli stessi interessi e si clicca il fantomatico Follow.

    Si  “segue”  un  profilo o un hashtag per scoprire ogni giorno un pezzetto di mondo attraverso gli occhi degli altri. Come vivere sempre una prospettiva diversa  dalla quale imparare e farsi ispirare.  Già per me Instagram è il social dell’ispirazione. Per chi come me adora viaggiare, è il modo migliore per scoprire sempre nuovi posti , di vedere con i propri occhi quelle chicche di cui magari si è solo letto nella Lonely Planet.

    Così nel tempo Instagram è diventato uno dei social più usati e più apprezzati. Oggigiorno blogger, brand ed influencer hanno bisogno di avere un profilo curato e seguito per poter lavorare e ricevere collaborazioni. Sono onesta e non lo nego, i numeri  contano e avere tanti follower su Instagram serve davvero tanto.  Ma come si fa a far crescere i follower su Instagram?

    In molti se lo chiedono ed anche se una vera spiegazione non c’è, io credo che l’interazione sia l’arma vincente. Bisogna essere presenti su Instagram. Attenzione però a farlo nel modo giusto. Mettere like e commentare i profili degli altri aiuta tantissimo ma solo se fatto con cognizione di causa. I commenti devono essere pertinenti alla foto a alla caption che ultimamente viene sempre più usata sotto forma di storytelling. Capirete quindi che per far crescere un profilo in modo naturale ci vuole tempo.  Il mio piccolo profilo di Instagram cresce piano piano ma cresce in modo naturale e quando si raggiungono piccoli traguardi, credetemi sono soddisfazioni.

    Oltreleparole su instagram

    Profilo Instagram Oltreleparole

    View this post on Instagram

    {Eng below – Delicious food and amazing view, perfect combo!} 🇮🇹 Ma quanto è bella Positano? Da qualunque prospettiva la si guardi non delude mai.Ed è stata proprio lei a darmi l’ispirazione giusta per superare il blocco temporaneo. Forse non lo avevate notato ma è ormai più di un mese che non sono riuscita a scrivere niente sul blog. @inworldshoes mi aveva assicurato che il momento giusto sarebbe arrivato da sè, così ho seguito il suo suggerimento e ho preferito non forzare la mano. Avevi ragione cara Lucrezia, è bastato un attimo perché le dita cominciassero a battere sulla tastiera per dar vita ad un nuovo post dedicato proprio a Positano. Oggi infatti vi prendo per la gola e vi racconto dei 3 ristoranti con vista mare a Positano da non perdere! Link in Bio per rendere la favola realtà! 😉 🇬🇧Gorgeous Positano, isn’t it! Doesn't matter from where you look at her you will always be amazed! And I have to admit, it was she that gave me inspiration to go back to writing again. Maybe you haven’t noticed but has been a while since I wrote something on the blog. Sometimes we just need time and the right inspiration. And that is exactly what happened to me. So here I am with a new post on the best 3 restaurants with the view in Positano. A great way to be back ugh? 😉 #oltreleparoleblog #positano #positanophototour #vivopositano #amalficoast #igerssalerno #vivo_italia  #ig_Italia #Positanoedintorni #Positanocittaverticale  #ig_positano #paesaggicampani #paesaggisalernitani #vivosalerno #vivomediterraneo #volgosalerno #volgocampania #ig_campania #best_amalficoast #discover_vacations #ig_amalficoast #discoverglobe #italian_places #TourThePlanet #weknowbecausewego #SearchWanderCollect #mytinylittleatlas #livingauthentic

    A post shared by Simona Vespoli | Blogger (@oltreleparole) on Jun 26, 2018 at 2:26am PDT

    In alternativa ci sono metodi, che io personalmente non condivido, chiamati BOT.  Ma cosa sono i bot di Instagram?

    Cosa sono i bot di Instagram

    Partiamo dall’inizio, cosa sono i bot di Instagram? Sono applicazioni solitamente a pagamento che cercano su Instagram persone affini al nostro profilo. Fanno una scrematura tra tutti gli utenti attivi e in base al tema di ogni singolo utente creano delle categorie. In teoria sono un metodo per connettere più persone con gli stessi interessi. Ho detto in teoria? Si perché la verità è un tantino diversa.

    Bot di Instagram che fanno follow/unfollow

    Moltissimi dei bot, per non dire quasi tutti, hanno come pratica costante il follow/unfollow. Questo significa che chi usa i bot compie  al giorno azione di follow a circa 200 profili affini al proprio tema.  La maggior parte di queste persone ricambierà il follow facendo crescere in modo vertiginoso il profilo che usa i bot. E voi direte, ma cosa c’è di male in questo? Molto semplice, non ci sarebbe nulla di male se non fosse che a distanza di qualche giorno lo stesso bot vada a togliere tutti i follow messi. A me se capita una volta già da fastidio, ma immaginate poi quando magari il bot non è settato bene e vi arriva il follow/unfollow della stessa persona almeno una volta al mese…

    Una presa in giro bella e buona. O almeno, per me è così.

    Bot di Instagram che non fanno follow/unfollow

    Esistono poi altri bot che invece non fanno follow/unfollow. In questo caso si limitano a lasciare commenti e like al posto vostro a profili che con tema simile o affine. Anche in questo è decisamente palese quando è un bot a commentare perché le frasi usate sono sempre le stesse: “che bel profilo”, ” bella foto” ,” wow incredibile”. Tutto questo viene tradotto con la parola BOT!

    L’utilizzo dei bot di Instagram non è più un segreto ormai e con il tempo sono nati alcuni siti che permettono di capire se un profilo utilizza la pratica del follow/unfollow oppure no. Un esempio? Eccolo qui, si chiama Ninjalitics e permette di capire quanto follow/unfollow pratica un profilo. Di seguito lo screen del mio profilo. Come vedete i numeri sono minimi.

    statistiche instagram

    Ninjalitics Oltreleparole

    Proviamo ora con un profilo che fa follow/unfollow.  Per correttezza ho coperto la parte in cui si vede il nome ma  numeri parlano da soli non trovate? Si notano blocchi di follow/unfollow di circa 500 profili al giorno!

    analisi instagram di Ninjalitics

    Analisi Ninjalitics di un profilo che fa Follow/unfollow

    Non vi è forse più chiaro adesso come funzionino i bot di instagram che fanno follow/unfollow?

    Perché non amo i bot di Instagram

    Usare i bot uccide letteralmente l’interazione. Anche usando i bot che non fanno follow/unfollow, c’è sempre qualcuno – o in questo caso qualcosa- che commenta al posto tuo che lascia un like a tuo nome. Viene quindi a mancare ciò che amo di più di questo social.

    Quando qualche tempo fa, era il mese di aprile se non erro, ho aderito all’iniziativa del #NoBotDay lanciato da In giro con Fluppa. Ho espresso la mia opinione riguardo una pratica che non mi è mai piaciuta  e l’ho fatto in modo educato e pacato.  Ma in quell’occasione ho ricevuto una marea di messaggi (a volte anche poco carini) che mi davano della stupida. Già perché sapete se settati bene i bot sono invece una manna dal cielo per chi vuole crescere su instagram e la stupida ero io a non capirlo.

    La cosa mi ha fatto un po’ saltare i nervi a volte ma alla fine ho deciso di darmi il pizzico sulla pancia e provarne uno. Parlavo con Paola Bertoni del blog Pasta Pizza Scones e sottolineavo quanto pur volendone provare uno, non avrei mai accettato di fare follow/unfollow. Su suggerimento di Paola ho provato quindi un bot che si chiama Unleap e che in modo gratuito avrebbe aiutato il mio profilo senza fare follow/unfollow. Mi sono detta: soli tre giorni non uccideranno nessuno, voglio proprio vedere se riusciranno a farmi cambiare idea. Vi invito a leggere  anche l’articolo di Paola così da rendervi conto come lo stesso bot possa essere percepito in modi praticamente opposti, a dimostrazione che le mie percezioni sono solo mie e non sono volte né a condannare né a giudicare chi usa pratiche diverse dalle mie.

     bot di Instagram

    Unleap

    Come funziona Upleap, bot di Instagram

    Per usare Unleap bisogna innanzitutto registrarsi. In fase di registrazione verrà chiesto il nome utente e la password del profilo di Instagram. Inutile dire che al termine dell’utilizzo del bot sarebbe buona pratica cambiare la propria password. Ma torniamo a noi. Dopo aver effettuato la registrazione bisogna scegliere alcuni hashtag e profili dai quali il bot andrà a “pescare” utenti con interessi simili ai nostri. Ribadisco che questo bot non fa follow/unfollow. Allora come fa a crescere il nostro profilo? Semplice, il bot commenta e lascia like a nome nostro nella speranza di creare un’interazione il più veritiera possibile.

    Durante i tre giorni di prova io ho continuato ad usare Instagram in modo naturale, come ho sempre fatto praticamente. Avrei potuto tranquillamente non notare che il bot stesse operando perché a meno di non entrare nel pannello di controllo di Unleap e monitorare il numero di follower che cresce, non si nota alcuna differenza. Potrebbe sembrare un pregio. Per me invece è stato un difetto ed ora vi spiego perché.

    Certo in tre giorni devo ammettere di aver ottenuto ben 30/35 follower nuovi che per me è un numero alto. Anche dopo aver terminato il periodo gratuito di tre giorni quei follower sono rimasti perché probabilmente l’interazione creata non era poi così tanto finta. Allora il problema dove sta? Sta nel non sapere a quali foto sono andati i miei like e soprattutto che tipo di commento risulta essere lasciato a nome mio. Si perché essendo tutto automatico non si ha la possibilità di vedere cosa venga pubblicato a nostro nome. Questi tre giorni di prova sono stati per me una vera tortura.  L’ansia di non essere io a decidere a chi mettere il like o il commento e soprattutto di non essere io a decidere cosa commentare, non mi ha abbandonata per tutto il tempo.

    Crescere si può anche senza i bot di Instagram

    Questa sono io, quella che legge attentamente tutte le caption prima di mettere un commento. Quella che preferisce lasciare solo un like se non ha niente di pertinente da dire, quella che si emoziona quando raggiunge piccoli traguardi. Soprattutto quella che grazie ai suoi piccoli passetti è riuscita a creare attraverso Instagram, legami più veri di quelli che a volte si possono creare nella vita reale.

    Mi sento spesso dire che se voglio lavorarci con questo social i bot di Instagram sono l’unico modo per andare avanti. Davvero? Allora perché ci sono profili che senza bot vanno avanti e hanno numeri altissimi?  Unadonnaalcontrario ne è l’esempio lampante!

    Unadonnaalcontrario su instagram

    Profilo Instagram Unadonnaalcontrario

    Le motivazioni di chi usa i bot di Instagram

    Mi è stato detto  che usare un bot è come prendere un autobus. Perché andare a piedi quando si può prendere il bus? Io la vedo diversamente. Per me è come se tutti stessimo passeggiando verso una meta comune. Uso la parola passeggiare di proposito perché correre non ci starebbe per niente bene. Non è una corsa, non dovrebbe essere una corsa a chi raggiunge prima alcuni traguardi o obiettivi. Passeggiamo ognuno con il proprio passo, magari c’è chi è più lento e chi è più veloce. Ma prendere un bus mentre si passeggia non è un po’ come barare?

    Altri invece mi dicono che i bot e soprattutto il follow/unfollow è come farsi pubblicità. Io ti seguo così tu sai della mia esistenza. Tu guardi il mio profilo, non lo trovi male, e ricambi il follow. Peccato che poi io te lo tolga a distanza di giorni. Anche in questo caso io la vedo diversamente. La pubblicità per me è come un cartellone affisso che tutti possono vedere. Tutti ci passano davanti ma solo alcuni decidono di leggere veramente cosa ci sia scritto. Pochissimi poi sono coloro che acquistano il prodotto o partecipano all’evento pubblicizzato. A nessuna di queste persone viene dato qualcosa senza motivo, per  poi chiederlo indietro dopo qualche giorno.

    Per me pubblicità può essere un like lasciato su una foto oppure un commento. Io scrivo qualcosa a te così che tu possa sapere della mia esistenza e decidere liberamente se passare dal mio profilo, se commentare, se seguirmi. Non ci sono prese in giro.

    La frase più comune invece è : Oramai devi farlo per forza perché lo fanno tutti altrimenti non vai avanti. Quindi praticamente se tutti decidono di rapinare una banca non ci sarebbe nulla di male nel farlo anche io. Ormai lo fanno tutti, altrimenti non si va avanti! E se invece smettessimo tutti di usare i bot non sarebbe forse più semplice? Non sarebbe forse più vero e genuino?

    Un giorno i bot crolleranno e resteranno i numeri di chi ci è arrivato con le proprie forze ed il proprio sudore al quel numeretto tanto sognato.  Io credo che verrà, ma anche se così non fosse, preferisco restare fedele a me stessa e andare avanti un passo alla volta, un post alla volta un legame nuovo da coltivare alla volta!

    E voi cosa ne pensate? Il vaso di pandora è stato aperto tempo fa ma ancora in pochi esprimono liberamente le proprie opinioni in merito. Che tu sia favorevole o no, lasciami un commento per farmi sapere cosa pensi dei bot di Instagram e cosa ti ha fatto arrivare alle tue conclusioni. Sarei davvero curiosa di conoscere le vostre opinioni gente! 😉

    Foto copertina:  Erik Lucatero on Unsplash

    103 Commenti
    Simona - Oltre le parole blog
    Ciao sono Simona, con un consiglio al giorno scovo la bellezza anche dove non la vedi. Racconto di curiosità, tradizioni ed esperienze dalla Costiera Amalfitana al mondo!
    • Destinazione Mondo – In viaggio con Angelica e Christian!

    • Unadonnaalcontrario – Noemi e i suoi racconti sull’essere “al contrario”!

    103 Commenti

  • Rispondi Paola a

    Come ben sai io sono spesso curiosa di provare programmi nuovi, ho usato bot e probabilmente lo rifarò in futuro. Tutto sta come vengono dettati 😉 Il f/u ormai è un metodo che sta venendo superato perché molti utenti come te non lo apprezzano più. A me non crea problemi avere qualcuno che mi segue e poi mi abbandona, sinceramente non vado neanche a controllare! Vero però che molti brand vogliono i numeri e lo swipe-up che si ottiene dopo i 10.000 followers e quindi per poter avviare collaborazioni e lavorare come influencer è necessario crescere in fretta. Contraddizioni di internet? Sicuramente si, basta aver chiari i propri obiettivi e non mentire ai propri followers passando per quelli de “i bot mai” e poi invece ne fanno uso abbondante!!! 😉

    • Rispondi simoltreleparole a

      Sicuramente io apprezzo molto di più chi ammette di farne uso piuttosto chi si nasconde dietro i perbenismi. I brand cercano i numeri per creare collaborazioni e tutti sono alla ricerca di metodi alternativi per raggiungerli. Prima i 10.000 poi chissà che altro. Quello che mi chiedo io è: se tutti avessero seguito le “regole tradizionali” non è che forse quel 10.000 poteva essere invece 5.000? Sarà forse che siamo noi a permettere ai brand di imporci record impossibili se poi per raggiungerli dobbiamo usare metodi meno tradizionali? Come sai abbiamo due opinioni molto diverse, ma il bello è che proprio nella nostra diversità siamo riuscite a creare un forte punto di incontro!

    • Rispondi Lorenzo Bonacini a

      E io invece mi trovo in una situazione paradossale. MI sono trovato di punto in bianco con 7230 persone che seguo senza averle mai cercate. Tenendo presente che la mia normalità si aggira intorno ai 200 mi chiedo se devo passare il tempo con 200 persone tolte al giorno per ristabilire la normalità. E in primis …come può essere successo questo?

      • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

        Ciao Lorenzo! Purtroppo alcune dinamiche di IG restano ancora molto oscure. Considerando che il divario tra la tua media e i seguiti che ti sei ritrovato all’improvviso, credo dipenda da un bot. A volte anche le famose app per monitorare che fa follow/unfollow e smette di seguirci, permettono attacchi facili in questo senso. Togliere 200 seguiti al giorno potrebbe comunque causare problemi al tuo profilo, perché agli occhi dell’algoritmo potrebbe comunque sembrare un’azione automatizzata e bloccarti momentaneamente le azioni. Credo ci siano due cosa da monitorare. La prima: quanti giorni sono trascorsi dal momento in cui hai notato questo cambiamento ad oggi? Se sono trascorsi pochi giorni potresti pensare di aspettare e provare a fare una segnalazione di bug a IG (anche se nella maggior parte dei casi mettersi in contatto è praticamente impossibile o inconcludente)o attendere che il bug venga automaticamente eliminato. La seconda: i tempi di ritorno alla normalità. Personalmente credo che non bisogna avere fretta per evitare penalizzazioni da parte di ig (blocchi prolungati di qualsiasi azione sul profilo). Potresti pensare di togliere circa 50 segui a settimana e pian piano tornare alla normalità. In ogni caso ti consiglio comunque di eliminare qualsiasi app che richieda l’accesso a ig e di attivare l’autenticazione a due fattori per evitare problemi futuri.

  • Rispondi Stefania Ciocconi a

    Il tema è molto controverso ma concordo con te che non è una pratica corretta eppure anche chi ha migliaia di follower continua a usare i bot. Ci sono rari casi di persone che non li usano ma secondo me tra quelli con grandi numeri sono ben pochi. Il tuo profilo ha tantissime interazioni perciò si vede che chi ti segue è interessato ai tuoi contenuti e ti commenta volentieri creando quell’engagement che dovrebbe essere più importante dei follower totali 🙂

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao Stefania, grazie mille per i complimenti! Io concordo con te, a me sembra una pratica poco corretta. Preferisco che qualcuno mi lasci un like o un commento senza necessariamente mettere il follow, piuttosto chi mi lascia il follow per toglierlo automaticamente dopo 3 giorni. Da follower mi sento presa in giro. Per questo non proverò mai e poi mai questa pratica. Saranno anche pochi, per me sono tanti in realtà, ma non mi va proprio di prendere in giro chi mi segue!

  • Rispondi Maria Rita a

    Instagram è amore e odio, come Facebook. Non ho mai utilizzato bot, o metodi di follow/unfollow per crescere. Ogni tanto faccio pulizia tra i miei “follower” che chissà perchè, dopo tre giorni non ti seguono più. Preferisco avere numeri bassi e mantenere un livello costante di engagement. Nel mio caso, non lo uso per cercare collaborazioni, ma perchè ho migliaia di foto che aspettano di essere pubblicate per essere viste. Pubblico una/due foto al giorno e pian piano i risultati si vedono, con costanza, tempo e impegno. 😉

    • Rispondi simoltreleparole a

      Maria Rita la pensiamo esattamente nello stesso modo! Preferisco pochi ma buoni. Adesso posso dirlo, anzi urlarlo a gran voce! Se prima venivo zittita perché non avevo mai provato, adesso posso dire che sì ho provato, e resto ancora di più della mia opinione. Io posto poche volte a settimana, due o massimo tre, ma cerco di trovare sempre qualcosa di interessante da dire e soprattutto di restare fedele a me stessa il più possibile. I passi si fanno piano piano ed è estremamente snervante guadagnare 10 follower al giorno per poi perderne 9 il giorno dopo. Ma piano piano i risultati arriveranno, ne sono certa!

  • Rispondi Camilla a

    Molto interessante, è importante parlare chiaramente di queste cose perché pochi purtroppo conoscono i bot e il meccanismo fasullo che c’è dietro.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Anche io all’inizio non capivo come funzionasse. Per carineria seguivo tutti coloro che seguivano me e ad un certo punto mi sono ritrovata con 4 follower e 100.000 che seguivo. Non è il numero a dare fastidio ma la presa in giro. Almeno per me funziona così!

  • Rispondi Flavia a

    Bravissima Simona, sono orgogliosa di te! Io non ho mai provato alcun bot ma sono sicura che reagirei allo stesso modo tuo, mi verrebbe l’ansia al solo pensiero che un’applicazione stia scrivendo qualcosa al posto mio. Non dimentichiamo inoltre che usare bot é contro le regole di Instagram stesso, quindi é barare! Non stare a sentire quelli che sostengono il contrario, lavorare pulito si puó e si deve! Sono molto molto contenta che il nostro #nobotday stia avendo un seguito e non sia stato solo un lamento di una giornata.
    Continua cosí ragazza!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Cara Flavia, hai fatto bene a non provare. Io ho ceduto a causa di una situazione particolare ma se tornassi indietro non lo farei. Preferisco rimanere come sono e andare avanti a piccolissimi passi. Preferisco stare serena e senza l’ansia della preoccupazione. Crescere senza bot si può. Ho usato un esempio che più lampante non si può! E ce ne sono altri! Ed io magari ci arriverò a 90 anni a fare swipe up ma avrò dormito serena per tutti e 90 anni!

  • Rispondi Anna di a

    E’ stato interessante leggere questo articolo, dopo aver letto anche quello di Paola. Io ammetto la mia ignoranza su instagram. Mi piace usarlo, mi oiace guardare le foto, come dici, mi hanno ispirato week end in zone che non conoscevo…ma i bot? A me non piace l idea che sia falsato, non sapere a chi e cosa ho scritto…ma ognuno poi sceglie. Credo si possa stare anche senza bot, ma certi numeri di follower sono impressionanti e non saprei nemmeno gestirli. Mi accontento dei miei pochini, li conosco ormai tutti ed è bello questo 🙂

    • Rispondi simoltreleparole a

      Cara Anna il bello dei follower è proprio questo, di sapere chi siano. Io faccio sempre confusione tra le Elisa e le Elena, anche nella vita reale, ma so esattamente chi sia quella persona e cosa fa nella vita. Certo per me è facile parlare perché sono pochi, ma non è forse vero che ci sono tanti blogger veramente bravi che si sono fatti le ossa da soli senza bot e trucchetti? E soprattutto, cosa c’è di male nel riconoscere a queste persone che hanno raggiunto risultati a dir poco eccellenti solo con le loro forze? Io non ci posso fare niente, per la mia modesta opinione, sono cose che non fanno per me!

  • Rispondi Elisabetta a

    Io la penso esattamente come te. I miei pochi numeri li ho ottenuti pian piano e per qualcuno poco più di mille in due anni e passa è niente. Bene, per me invece è tanto. L’unica app che mi sono permessa di usare è Unfollowers perchè mi aiuta a contrastare proprio il fenomeno del follow/unfollow e farmi un’idea di chi mi segue. Per il resto tutta farina del mio sacco.
    Per come sono fatta credo che non li utilizzerò mai e rimarremo poche mosche bianche in questo calderone, ma ben venga! 😉

    • Rispondi simoltreleparole a

      Cara Elisabetta anche io come te! Ho provato i 3 giorni di Upleap per disperazione e ammetto senza peli sulla lingua di aver fatto un grande errore. La mia esperienza non è stata per niente felice e se tornassi indietro non lo rifarei. Pochi follower, chi è poi a decidere se siano pochi o no? Magari se tutti smettessero di usare altri metodi verrebbe fuori che 2000 non è per niente poco, anzi! Resta sempre fedele a te stessa in barba a ciò che ti viene detto! 😉

  • Rispondi Adriano a

    Mai far fare ad un software ciò che può fare l’uomo.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Adriano!!! Detto da te che sei un genio della tecnologia mi fa ancora più piacere 😉

      • Rispondi Adriano a

        Beh, come hai scritto tu l’usarli non è una cosa vietata ma nemmeno corretta, la vedo più come una “scorciatoia” per pigri, di quelli che vogliono tanti follower senza sbattersi più di quel tanto.

        I risultati ci saranno, ma la soddisfazione dove sarebbe? Forse nel zittire il proprio ego, ma sul resto nutro parecchi dubbi.

        Anche perché un follower conquistato così non significa che sia un follower sempre fisso, presente e attivo.

        • Rispondi simoltreleparole a

          Hai perfettamente ragione Adriano! Anche a me sembrano delle scorciatoie. Ci nascondiamo dietro il “se non li uso non cresco perché ho delle soglie da raggiungere, soglie imposte dai brand”. Non è vero, queste soglie le imponiamo noi. Se arriviamo a 10.000 follower in due settimane grazie ai bot, è normale che i brand lo vedono come un traguardo facile. Io non punto il dito, però non voglio neppure essere zittita sull’argomento perché ho portato un esempio lampante di come si possa realmente crescere senza uso di bot o di follow/unfollow!

          • Adriano a

            Precisamente Simo. E poi mi chiedo, dove starebbe la soddisfazione nel sapere che un programma automatico mette e toglie i follow a piacere (o magari perché programmato in una certa maniera) senza che:

            1) chi lo usa non sa dove va a parare e a chi o cosa mette il like/unlike
            2) chi riceve il suddetto like/unlike non ha la minima idea se chi lo fa è un bot o meno né tantomeno se piaccia veramente ciò che ha messo sul suo profilo

            A quanto pare questi bot hanno parecchi estimatori in giro ma come ho già detto la vedo più come una scorciatoia facile per gente pigra, oltre che somiglia parecchio al barare, come se si fosse in una chissà quale competizione, dove chi fa numeri più alti vince.

            Ma se l’obiettivo finale non è tanto la cura del proprio canale ma di ottenere numeri grossi in poco tempo per impressionare i brand e sperare in un loro contatto allora non posso fare altro che alzare le mani in alto.

          • simoltreleparole a

            Il problema è che molte aziende cercano i numeri alti e non i contenuti e si ricorre alle scorciatoie per poter lavorare. Io comprendo solo in parte questo pensiero perché è pur sempre vero che non ricorressimo alle scorciatoie, se nessuno lo facesse, magari le aziende avrebbero requisiti diversi!

  • Rispondi Ale e Kiki - Untrolleyperdue.it a

    Noi siamo in due con due pareri contrastanti riguardo i bot: io Ale sono contrario al 100%, Kiki invece non chiude la porta alla possibilità di farne uso in futuro. Per ora stiamo bene senza, anche se è innegabile che con il loro utilizzo si hanno dei numeri pazzeschi in poco tempo. Quello che fa veramente incazzare entrambi è chi si affretta a dire “io non li uso, sono super contrario!” e poi vai a fare un’analisi e scopri che ha mentito. Ma che senso ha fare il perbenista e poi comportarsi in tutt’altra maniera? Doppia presa per i fondelli a chi ti segue e crede in te! Mah!
    In più c’è una considerazione da fare: chi li usa per fare F/U inquina il mercato. Spiego meglio: se io mi faccio il mazzo per cercare di realizzare una gallery convincente, ma ho pochi followers, ci sono due aspetti che vanno considerati:
    1) le aziende e le strutture prediligono i grandi numeri quando cercano un profilo adatto ad una collaborazione, oppure quando sei tu blogger a proporti per un progetto. Ragione per cui spesso la qualità viene barattata con la quantità.
    2) chi ha grandi numeri attrae di più l’attenzione e viene inserito nella galleria “popolari”, a discapito di chi ha meno followers.
    Ripeto, per quanto mi riguarda la trovo una pratica scorretta, ma ormai è una tendenza destinata a durare, purtroppo.
    La speranza è che le aziende diano sempre più importanza alla qualità e allo sforzo profuso dai blogger per realizzare un lavoro convincente, andando oltre ai numeri e valutando più fattori.
    Ok, papiro finito! ?
    Perdonate errori e vaneggiamenti eventuali! ?

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao ragazzi! Siete stati chiarissimi. Io concordo in pieno con voi sulla chiarezza e trasparenza. Proprio per questo motivo quando ho deciso di provare questa app, sapevo già che lo avrei detto apertamente. La prima domanda che mi viene da fare è: se usare i bot non è sbagliato, perché chi li usa lo nasconde? Sono pratiche che io non amo, anche dopo aver provato Upleap, e non l’ho mai nascosto. Al tempo stesso però non ho nascosto quando invece, per provare o anche solo per zittire chi zittiva me, ho deciso di fare un tentativo. Sopratutto mi chiedo: ma adesso che questo tema caldo è venuto fuori insieme ad app o siti che permettono di vedere ad occhio nudo chi fa follow/unfollow, perché negare l’evidenza? Io follower, mi sento preso in giro due volte! Ovviamente ognuno è libero di pensarla come vuole, ma essere attaccati per aver fatto un complimento a chi i 60K di follower se li è sudati dal primo all’ultimo, mi sembra un tantino eccessivo. Ecco, il mio voler provare, il mio articolo, nascono proprio da questo! 😉

  • Rispondi Simona Pasquino a

    Condivido quello che scrivi! Ricordo ancora quando ero completamente all’oscuro del mondo bot e non riuscivo a capire perché il numero dei miei follower calasse da un giorno all’altro. Non ti nascondo che in alcuni casi ci sono rimasta male perché con alcuni credevo ci fosse anche una certa interazione. Da diversi mesi ho scaricato un’app, followers+, con cui posso vedere subito chi non mi segue più. Alcuni sono anche profili di blogger di viaggio gettonatissimi che organizzano persino corsi su come gestire i social e non capisco proprio perché debbano ricorrere a certi mezzucci. Mi fanno pensare che,dopotutto,non sono così bravi se devono ricorrere ai bot. Comunque davvero ti hanno mandato messaggi poco carini per il #nobotday?? Pazzesco

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao Simona! Io la penso come te. La mia rabbia è nata dopo aver pubblicato una storia in cui facevo i complimenti ad alcuni profili famosi che non fanno uso di bot e follow/unfollow. Con ninjalitics e socialblade si vedeva senza ombra di dubbio. Quindi è nato tutto da un complimento che ho fatto ad alcune persone. Questo complimento, che dovrebbe essere una cosa positiva, è stato tramutato in qualcosa di negativo perché sono stata pesantemente attaccata. Io non avrei dovuto fare i complimenti a nessuno perché non avendo io stessa provato nessun tipo di bot non dovevo parlare. Ma cosa significa? Allora visto che io non ho mai ucciso nessuno non posso dire che l’omicidio secondo me è una cosa brutta? Certo il paragone è un po’ estremo ma il senso rende bene. Da quel momento ho deciso di provare un bot che non facesse follow/unfollow, qualcosa che durasse poco e non costasse soldi sinceramente. Il risultato è che sono stati 3 giorni di ansia. Non sapevo cosa venisse pubblicato a nome mio e a chi stessi lasciando commenti. Non è qualcosa che io riesco a fare, non ci riesco. Ma dopo aver toccato con mano, posso finalmente dire a gran voce cosa penso fornendo anche esempi lampanti di come una crescita sia possibile anche senza l’uso dei bot. 🙂

  • Rispondi Laura a

    Proprio oggi avevo letto il post di Paola su Upleap e non mi aveva convinta del tutto. Anch’io ho una visione abbastanza stacanovista su Instagram e sono contraria all’uso dei BOT di qualunque tipo. Per alcuni mesi avevo addirittura smesso di usare Instagram perché mi ero stufata di certe dinamiche false. Il risultato è stato che pur non avendo postato per mesi il numero di follower sul mio profilo è rimasto praticamente invariato. Misteri della tecnologia. Inoltre Instagram fatica a portare vere conversioni sul blog ed ho quindi preferito investire più tempo su Pinterest, che in questo momento trovo molto più stimolante.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Laura i tuoi follower non sono calati perché sono reali. Anche io seguo profili che mi piacciono e che per lunghi periodi a volte non postano. Però quando ritornano i loro contenuti sono sempre interessanti e non deludono l’attesa. Io non smetterò di seguirli e credo che la stessa cosa sia capitata a te. I tuoi follower seguivano te veramente e non hanno tolto il follow solo perché per qualche tempo non hai postato. Anzi, erano lì pronti ad attendere il tuo ritorno. Io ho provato con mano, e no, sono ancora più sicura che queste cose non fanno per me. 😉

  • Rispondi Anna a

    Anch’io sono ‘pulita’ e ogni nuovo follower mi fa gioire per la conquista! Non farei mai f/u perché non lo sopporto, ho provato per due giorni un bot che doveva mettere i like al posto mio a determinati #, ma avevo la tua stessa paura: chissà su che foto lascerà il mio segno senza che io le abbia viste! Io e te Simo siamo allineate, ormai lo sai! ?

    • Rispondi simoltreleparole a

      Troppo vero Anna, siamo in sintonia! Io ho provato Upleap per soli 3 giorni e stavo diventando matta, chissà cosa è andato in giro a nome mio, chissà a quali foto! Non riesco, basta. E sai una cosa, va bene così. Un passo alla vola, anche se piccolo ma vero! Un grande abbraccio Anna!!! <3 <3 <3

  • Rispondi Lucia a

    Condivido assolutamente la tua avversione per i bot e la pratica del follow/unfollow!! Sinceramente preferisco pochi followers è enorme collaborazioni ma più interazioni reali!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Lucia siamo in sintonia! La mia opinione non cambia anche dopo averne provato uno molto poco invasivo. Restiamo come siamo e andiamo avanti per la nostra strada! 😉 Un abbraccio!

  • Rispondi Giulia a

    Io suo bot non ho un’opinione del tutto negativa né una super positiva: non mi piace il follow/unfollow e penso che alcuni siano settati veramente male. D’altro canto, però, ci sono tanti bot/estensioni di Chrome che mettono mi piace solo agli hashtag che selezioni tu, senza commenti. Io ne ho usato uno sporadicamente e ho scoperto diversi profili interessanti, proprio perché ero io a decidere gli hashtag e ho selezionato cose che avrei probabilmente “likato” di mio. Quindi ben vengano se settati in maniera intelligente e sensata.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao Giulia! come hai letto nell’articolo io non ho voluto provare il follow/unfollow. Per me è e resta una presa in giro verso i follower. Per farmi conoscere posso usare i commenti e non devo necessariamente mettere un follow che poi tolgo dopo tre giorni. Per quanto riguarda i bot che lasciano solo like e commenti ad # specifici, non metto in dubbio che possa restringere il campo. Ma anche in questo caso io non la vivo bene. Mi capita tantissime volte di cercare ispirazione per i luoghi da visitare, uso instagram per trovare mete meno conosciute e lo faccio usando gli #. Purtroppo però noto sempre più spesso, che vengono usati a caso e spesso nelle foto dell’Irlanda (per fare un esempio) ci ho trovato foto di bibite dietetiche o di pubblicità di bot usati per far crescere i follow. Non sempre gli # vengono usati nel modo giusto e il mio timore è che un mio commento finisca proprio sotto una di queste foto. Inoltre preferisco essere io a decidere quale pensiero mi ispira una determinata foto. Credo che in questo modo la crescita sia decisamente più lenta ma magari (lo spero) più duratura 😉

  • Rispondi Luca a

    La pratica dei BOT è diventata pratica comune. È una pratica che odio particolarmente e che sinceramente non uso e non intendo usare. Purtroppo le aziende guardano solo i numeri, dovrebbero invece guardare il numero di interazioni reali e l’engagment. Credo che 9/10 di coloro che ci guadagnano verrebbero tagliati fuori… Io sinceramente preferisco il mio numero esiguo di followers, ma almeno le interazioni che ho con loro sono reali. Da quando Zuckerberg l’ha acquistato ha fatto passare sia FB che IG da semplici app a macchine da soldi. E sinceramente la cosa mi fa anche un po’ schifo.

    Grazie x aver condiviso il tuo pensiero, che è anche quello di molti altri. Speriamo possa servire a rendere IG un po’ più realistico.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Sono felice di sapere che anche tu la pensi come me. Purtroppo siamo noi con i nostri giochetti a dare carta bianca alle aziende che cercano soglie di follower sempre più alte. Io resto dell’opinione che anche senza bot si può crescere e l’esempio di Noemi ne è la prova. Magari si cresce più lentamente ma spero significhi che si resti nel tempo invece di crollare non appena tutti questi giochini cesseranno di esistere! 😉

  • Rispondi Raffi a

    Sono in parte d’accordo con te, i BOT possono essere considerati un doping ma molto dipende dall’impostazione che si vuole dare alla propria presenza social: blogger centrici o instagram centrici? Una volta parlando con un influencer della prima ora (uno di quelli che era cresciuto tanto nei primi due anni di attività di Instagram, quando l’algoritmo era molto diverso e più premiante di ora) ho ascoltato con molto interesse il suo attacco ai gruppi di scambio commenti usati dai blogger. Ogni settore (e ogni Social) ha le sue ombre…

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao Raffi concordo con te sul fatto che ogni settore abbia le sue ombre. Pienamente d’accordo. Però secondo me sia che si voglia essere blog centrici o instagram centrici, i bot commentano al posto tuo, usano parole che non vengono da te direttamente e tu ( in pratica) non fai nessuno sforzo. Per assurdo nei gruppi almeno devi andar tu a scrivere e sei tu a scegliere quali parole usare. Io penso che ognuno sia libero di esprimere la propria opinione, ma penso anche che ci nascondiamo troppo dietro la frase fatta ” senza bot non si cresce”. Il mio esempio ne è la prova. Ovviamente, questa è una mia personale opinione e non sono qui a puntare il dito. Sono però stata attaccata e ho trovato giusto dare le mie spiegazioni e motivazioni con questo post! 😉

    • Rispondi Anna a

      I gruppi di scambio su Telegram sono la cosa peggiore a mio avviso. Innanzitutto funzionano proprio con la logica del “do ut des” quindi commento SOLO per avere un commento di ricambio. In secondo luogo sono gestiti da personaggetti di un’arroganza spaventosa che pretendono di essere seguiti senza ricambiare, cosa che inevitabimente falsa l’algoritmo.
      Almeno chi usa i bot per lasciare semplicemente dei like non pretende, ma spera e basta di essere ricambiato, se sei in un gruppo e un giorno hai la febbre o hai degli impegni e non commenti le foto – orrende – degli altri, nessuno viene spontaneamente a commentare le tue, con commenti per altro sbrigativi e superficiali: “Bellissima”,”che carino”, ecc. È ovvio che si capisce che provengono dai pod.

      • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

        Ciao Anna, i gruppi sostanzialmente funzionano come dici tu. Quelli di Telegram in modo particolare. Posso dirti però che anche i like spesso vengono lasciati solo per riceverne altri in cambio. In fondo se veramente vogliamo essere oggettivi un po’ il ritorno da alcune persone ce lo aspettiamo. Io, ai miei albori, ero in alcuni gruppi ig. Il mio profilo era molto molto piccolo e essere in quei gruppi mi fece conoscere persone con cui poi ho instaurato un vero legame. Non posso quindi essere totalmente d’accordo con te. All’inizio i gruppi ig ( non telegram che contengono una marea di persone) a modo loro possono essere utili. Con il tempo ho abbandonato tutti i gruppi e con alcune persone è comunque rimasto un bel rapporto. Ci scriviamo, ci sentiamo, ci vediamo addirittura. Una volta fuori dai gruppi ho avuto una crescita molto più veloce perché non ricevendo sempre gli stessi like o commenti, le foto cominciavano a “girare”. Quindi sono fermamente convinta di aver fatto la scelta giusta sia a livello etico e morale che di crescita. Ma anche in questo caso, si tratta di scelte personali e ognuno fa le sue. 🙂

        • Rispondi Anna a

          Sono totalmente d’accordo. Mi riferivo ai gruppi Telegram.

          • Simona - Oltre le parole blog a

            Hai ragione. Quelli Telegram fanno proprio una cosa chiamata round. Noi seguiamo la nostra strada e le nostre scelte. Sono certa che un giorno vedremo i risultati! 🤗

  • Rispondi Manu a

    Il follow/unfollow mi fa impazzire. A volte, come raccontavi anche tu, lo stesso profilo iniziava a seguirmi poi spariva per poi ripresentarsi poco tempo dopo. Penso che usare i bot sia un po’ giocare sporco. Preferisco crescere pochissimo ma per meriti personali

    • Rispondi simoltreleparole a

      Cara Manu mi trovi pienamente con te! Io non li sopporto molto i follow/unfollow, mi sanno veramente di presa in giro. E come dico sempre, ci sono modi alternativi per farsi pubblicità anche senza prendere in giro i propri follower. Meglio piano ma veri, meglio pochi ma sinceri! 😉

  • Rispondi Giovy a

    Io credo occorra “pulire” il mondo social dall’uso dei bot. Per me sono (assieme all’acquisto follower) il vero male dei giorni nostri.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Come sai Giovy, mi vedi molto a favore della tua idea! Basterebbe tornare alle origini, tutto qui! 😉

  • Rispondi Marco - Malatodiviaggi a

    Grande Simona! Questo post meriterebbe un’ora di applausi. Da persona che dedica parecchie ore alla settimana per far crescere il profilo in modo sano e rispettoso verso tutti, penso le peggiori cose di queste pratiche sleali, in cui le persone vengono trattate come numeri. La giustificazione del “lo fanno tutti” mi ha sempre irritato. E’ grazie a questa mentalità che in Italia hanno prese piede le raccomandazioni e tanti altri reati.
    Per quanto riguarda i bot, anch’io non potrei tollerare di mettere like e lasciare a commenti a foto che non ho visto e che potrebbero essere di cattivo gusto. Come si può pensare di decidere in anticipo il commento che finirà in foto diverse tra loro e di cui ignoriamo il contenuto? Questa strategia produce commenti banali, non attinenti e complimenti falsi. Per non parlare di quei profili con i quali non abbiamo mai interagito e che ci lasciano quattro faccine idiote. Molti commenti generati dai bot sono equiparabili a spam e io ogni giorno mi ritrovo a fare pulizia.
    Del follow-unfollow, se possibile, penso cose ancora peggiori. Seguire qualcuno e mollarlo dopo che ci ha ricambiato, è una scorrettezza bella e buona. Posso dirti che ci sono profili che mi fanno questo regolarmente, nonostante abbia smesso di ricambiarli. Oltre al sentirmi preso in giro, io trovo estremamente fastidioso questo saliscendi dei numeri. Siamo arrivati al punto in cui uno festeggia i 1000 followers con un post di ringraziamento e il giorno dopo se ne ritrova 990.
    Se instagram non fosse stato inquinato da questi comportamenti, gli account di maggiore successo sarebbero quelli di chi posta contenuti di qualità e interagisce positivamente con gli altri profili, scrivendo commenti pertinenti. Oggi invece vedo profili che hanno 10000 followers e 20 foto. Io continuerò per la mia strada e pazienza se non diventerò un influencer. Niente eguaglierà la soddisfazione di avere numeri veri e di non aver preso in giro nessuno. Devo dire però che la colpa di tutto questo è delle tante aziende che selezionano i collaboratori in base al numero dei followers. Essendo ormai risaputo che i followers possono essere conquistati con questi trucchetti e che è possibile addirittura comprarli, sarebbe giusto andare a guardare i commenti. E’ da quello che si capisce se un profilo è veramente seguito o se ha numeri gonfiati. Se le aziende guardassero l’engagement dei post, i profili raccoglierebbero ciò che hanno seminato. Chi ha ottenuto grandi numeri senza sudare non andrebbe da nessuna parte.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Grazie Marco! Sono felice che il mio articolo ti sia piaciuto. Devo ammettere che credevo di scatenare solo le ire di molte persone ma ho capito che in realtà siamo molti più di quanti immaginiamo a seguire la strada corretta e rispettosa. Come fai notare anche tu, vuoi mettere la soddisfazione di quei numeri che salgono, lentamente, ma in modo sudato e meritato? Per me ogni numerino è una grandissima vittoria, è una persona che ha interesse a seguire i miei viaggi, i miei suggerimenti. Piano piano i trucchetti crolleranno e resterà la cruda e nuda verità. e noi saremo tutti lì con un bel sorriso sulle labbra! 😉

  • Rispondi claudia a

    Molto interessante questo articolo. Anche noi come te non usciamo Bot e preferiamo la faticosissina e lenta crescita reale. Ammetto che a volte mi viene un po’ di rabbia perché mi vedo superare da profili che probabilmente hanno 1/3dei miei follower reali e con contenuti discutibili.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Cara Claudia come ti capisco!Io cresco così lentamente che a volte mi chiedo se veramente sia crescendo o meno. Però almeno so che è una crescita reale e che chi ha deciso di seguirmi lo fa perché vuole veramente e non perché ci sia un bot dietro. Piano piano ce la faremo anche noi non ci dobbiamo abbattere! 😉

  • Rispondi Arianna a

    Sono tanto d’accordo con te. Anche io provo a crescere piano ogni giorno, e non è facile per niente! Però voglio continuare a provarci, e speriamo vada bene.
    Grazie per la tua preziosa analisi.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Siamo in due Arianna! Senza bot non è facile ma prima o poi l’impegno verrà ripagato ne sono sicura. Dobbiamo solo tenere duro!

  • Rispondi Valeria a

    Argomento non scottante, di più! Anche io odio ricevere commenti poco sensati o standardizzati che sono chiaramente dei bot. Upleap mi incuriosisce molto come programma, ma nemmeno a me piace non sapere quali commenti vado lasciando in giro. Il vero problema secondo me è che crescere organicamente con tutti gli altri che “barano” comprando like e utilizzando i bot è praticamente impossibile. Ormai è normale avere più di 50k follower, chi sono io che a fatica sono arrivata QUASI a 700? XD
    Niente, continuerò a fare il mio, a metterci tutta la cura che posso, accettando di non avere sempre il tempo per commentare e mettere like ai post degli altri o per postare una foto o fare una story ogni volta che esco. Amen.
    Ah, e la gallery cromaticamente coerente nel mio caso va a farsi benedire alla grande. E va bene così!
    Ciao Simo! 😉

    • Rispondi simoltreleparole a

      Cara Valeria ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda! Ho voluto provare Unleap per capire se fosse solo un mio pregiudizio ma dopo averlo provato sono ancora più convinta che i bot e le app automatiche non facciano per me. Preferisco muovermi in modo lento ma coerente con me stessa! Un abbraccio a te Valeria!

  • Rispondi Francesca | Chicks and Trips a

    Sono d’accordo con te! Non uso i BOT, non li ho mai usati e trovo anche scorretta la pratica. Conosco tanti profili Instagram orrendi che hanno dei numeri pazzeschi, poi vai a guardare le foto e… MA CHE ROBA È?!?!? Tutti selfie (orrendi) e quelle poche foto che non sono selfie, non hanno veramente senso. È vero, le aziende vogliono giustamente numeri alti, ma si accorgono se uno usa i BOT o meno, mica sono fessi!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Anche secondo me le aziende stanno finalmente cominciando a capirlo. Prima o poi alcuni falsi miti crolleranno e torneremo tutti ad avere i meriti che meritiamo in base al nostro lavoro. Forza e perseveranza! ?

  • Rispondi Alessandra a

    Sono contraria ai bot e non capisco perché le aziende continuino a lavorare con chi ha i numeri gonfiati. Boh! Però ho deciso di non controllare continuamente chi fa follow/unfollow sul mio profilo… della serie ‘Chi mi ama mi segua’. : DD

    • Rispondi simoltreleparole a

      Fai benissimo Alessandra! Anche io non controllo più i follow/unfollow soprattutto perché ormai seguo solo chi ho voglia di seguire veramente e indipendentemente da se loro seguano me oppure no. All’inizio però mi è stato utile capire chi faceva uso di questi bot perché da inesperta quale ero, inizialmente seguivo per cortesia tutti quelli che seguivano me. Ti lascio immaginare perché un giorno mi sono ritrovata a seguire 3000 persone vendo meno mille di follower…I numeri non contano per carità, ma quando ho capito come funzionava veramente mi sono sentita un pochino stupida tutto qui. 😉

  • Rispondi Sylvié a

    Sinceramente sono molto più vicina al tuo pensiero di quanto io stessa voglia ammettere, anche se sono anche la tupa a cui piace sperimentare e che probabilmente prima o poi farà un pensuerino al poter provare qualcosa di simile. Unleap per esempio mi ha incuriosita. Ma si vedrà… per ora cerco di crescere con le mie forze. Il profilo anche se lentamente sta crescendo e sinceramente per ora non mi metto il problema perché sono solo agli inizi.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ti capisco perché anche io dopo aver ricevuto rimproveri su rimproveri ho voluto provare di persona. La mia esperienza non è stata positiva come hai potuto leggere. Ma forse questo dipende solamente dal fatto che io proprio non riesco a usare bot o automatismi. Ma come si dice, il mondo è bello perchè è vario! 😉

  • Rispondi ingrid a

    Non conosco i bot perché non ne faccio uso, ma non mi sento di discriminare chi lo fa. Resto comunque per la crescita naturale perché, come dici tu, probabilmente un giorno le aziende si ribelleranno a questi finti metodi e porranno un limite. E poi si che rimangono solo quelli veri, guadagnati con contenuti e interazioni effettive.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao Ingrid! Io ho voluto raccontare la mia esperienza perché mi è capitato più volte di essere discriminata al contrario. “Se non hai mai usato un bot non puoi dire che non ti piace”. Ho perso il conto di quante volte mi sia stato detto. Ecco, alla fine ho provato e la mia avversione si è solo rafforzata. Io mio non è un giudicare chi li usa, per carità ognuno è libero di fare ciò che meglio crede, sottolineo solo il fatto che se smettessimo tutti di usare trucchetti la crescita sarebbe naturale e genuina per tutti e magari avremmo anche tutti le stesse opportunità di lavorare. Io sono molto fortunata perché un lavoro che mi dà da vivere ce l’ho. Però ci sono persone che con il blog ci vivono veramente e in quel caso l’uso o il non uso dei bot fa davvero una grande differenza!

  • Rispondi Dani a

    Grazie per questo articolo che mi ha chiarito un tema un po’ complesso e a volte confuso. Non so cosa pensare dei bot, sicuramente mi documenterò di più.

    • Rispondi simoltreleparole a

      In effetti è un mondo davvero complicato. Io stessa ne conosco solo una piccolissima parte Dani, ma sono felice di sapere che la mia esperienza possa esserti stata di qualche aiuto.

  • Rispondi Veronica a

    Guarda anch’io come te all’inizio ho fatto fatica a farmi piacere Instagram… e ancora adesso non l’ho accettato del tutto, nonostante sia il social che alla fine uso di più! Mi trovo molto d’accordo con te sul discorso BOT. Ne avevo provato uno all’inizio, quando stavo cercando di imparare ad usare Instagram, ma dopo poco ho smesso proprio perchè non mi piaceva l’idea che svolgesse interazioni al posto mio e perchè alla fine ho deciso di non concentrarmi solo sui numeri, ma dare più spazio alla genuinità dello scambio!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao Veronica! Vedo che i nostri pensieri riguardo i bot sono molto affini. Io ho capito veramente come funzionassero solo di recente e la mia opinione invece di cambiare in positivo è addirittura peggiorata. Credo che la strada che stai seguendo tu al momento sia la migliore e come te anche io voglio concentrarmi sulla genuinità piuttosto che sui numeri. Un abbraccio!

  • Rispondi silvia a

    Su questo argomento ci sarebbero capitoli da scrivere! E potrei fare un elenco di persone che barano!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Purtroppo anche io ho scoperto che ce ne sono davvero tante. Da alcune non me lo aspettavo proprio!

  • Rispondi Valeria Vittimberga a

    Non demonizzo i bot e chi li usa, è una pratica di marketing che persoalmente trovo però a suo modo aggressiva. Per me il blog e I social non sono un lavoro, sono una passione e questo mi aiuta a viverli senza stress da successo immediato . Se lascio un commento è perchè ho qualcosa da dire, se metto un like è perchè una foto mi è piaciuta. Per me è soprattutto questione di stile e credibilità

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao Valeria, anche per me è soprattutto stile e credibilità Io non demonizzo nessuno, però proprio in tema credibilità non sopporto il follow/unfollow perché io da utente mi sento presa in giro e non vorrei mai che qualcuno si sentisse come me. Ognuno sceglie cosa classificare come credibile ma ultimamente sta diventando sempre più di moda, usare automatismi che per quanto ben settati lasciano commenti o like a mio parere poco credibili. Il blog è una grande passione anche per me e i social ci girano intorno. Sarei ipocrita nel dire che vorrei che crescesse il mio traffico. Questo significherebbe che riesco a fare bene ciò che mi piace fare, viaggiare e scoprire il mondo per poi raccontarlo a chi dopo di me vorrà visitare lo stesso mondo che ho visitato io. Insomma, essere utile. Credo non ci sia nulla di più appagante.

  • Rispondi Tiffany a

    Guarda… io li ho provati ma perchè non riuscivo a capire il funzionamento di Instagram.. secondo me sono nocivi per l’account stesso. E’ un pò che sto credendo nella crescita naturale del profilo attraverso la creazione di contenuti accattivanti (cosa non facile). Le persone che hanno 10.000 like su una foto di una donna seminuda è ovvia mentre vedere la foto di una spiaggia con 10.000 like in mezz’ora è difficile. Va bè ma questa è un’altra storia 🙂

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Sai Tiffany, quello che ho scritto nell’articolo io lo penso per davvero. Sono stata molto aperta nell’esprimere la mia opinione e non la rinnego per nulla al mondo. Devo dire però che da qualche tempo a questa parte me ne preoccupo meno. Se prima mi innervosiva in modo incredibile la pratica del f/u e l’uso dei bot, adesso vado semplicemente per la mia strada non curandomi degli altri. Sarò anche una sognatrice ma pare che piano piano le aziende comincino a capire e quando tutta questa finzione crollerà, perché io sono sicura che crollerà, resterà chi si è fatto con le sue forze. Non conteranno più i numeri pompati ma la qualità di quelli raggiunti con il sudore. Io seguo la mia strada e poi chissà. 😉

  • Rispondi Grazia a

    Mi sono ritrovata qui dopo aver letto l’articolo “gemellato” sul blog Pasta Pizza Scones. In linea teorica la penso esattamente come te, nessuna parola da aggiungere. Ma purtroppo la realtà funziona secondo regole non sempre condivisibili e pur volendoci credere con tutta me stessa, non penso che si possa arrivare (salvo rari casi) a grandissimi numeri senza qualche aiutino. Perché si, non ha senso correre se l’obiettivo è di farsi una passeggiata, ma quando comincia ad accelerare il primo, molti lo seguono a ruota. Credo che comunque molto dipenda anche dagli obiettivi che ci si pone. Io ho aperto un blog per passione e perché mi è servito in un periodo molto particolare della mia vita. Se mai finirò col lavorarci ben venga, ma non avendo questo in mente, non ho difficoltà nel restare ancorata ai miei valori e non cedere a questi sistemi. Però capisco anche chi dopo aver investito tempo, denaro ed energie per produrre contenuti di qualità, continua ad essere schiacciato da profili più furbetti, ma meno innovativi e decide, quindi, in buonafede di giocare le stesse carte. Si tratta di un argomento molto controverso, sicuramente. Però ormai i commenti dei Bot si riconoscono a distanza di km (e quindi vengono ignorati i profili che li lasciano)questo, unito ai recenti cambiamenti di instagram (epurazione follower fake), fa pensare che forse non tutto è perduto 🙂

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Grazia! Sono felice che tu sia passata sul mio blog. Mi ritrovo molto nelle tue parole. Anche io come te ho aperto il blog per passione. Un modo per dare sfogo a tutti i miei pensieri e mettere nero su bianco quelle emozioni che solo il viaggio mi sapeva regalare e che tutt’ora non smette di fare. Dico sempre che viaggiare mi rende migliore ed è per questo motivo che un paio di anni fa decisi di aprire il blog e poi col tempo di renderlo visibile a tutti. La questione Bot è decisamente delicata e controversa, non c’è dubbio. Ma io spero che i cambiamenti degli ultimi tempi aprano gli occhi alle aziende e si ritorni finalmente alla semplice verità delle cose. Non parlo neppure di me stessa perché ammetto di non essere un genio in materia. I follower che ho nascono da interazione reale e preferisco davvero fare piccoli passi piuttosto che usare pratiche che io non sopporto. E’ più forte di me credimi, davvero non sopporto quando viene fatto a me e di conseguenza non sopporterei di farlo a chi segue me. Ma sono fiduciosa e come te credo che non tutto sia perduto e che ci sia ancora speranza. Io seguo per la mia strada e spero che un giorno il tempo saprà dirmi 😉 Un abbraccio e grazie ancora per essere passata!

  • Rispondi Valentina a

    Io sono come te: odio queste pratiche, odio il fatto che ci si debba affidare a dei robot per far crescere i nostri canali! Anche io avrei vissuto con grande ansia i tre giorni di prova gratuita del programma! Quindi capisco benissimo quello che dici e mi ritrovo in pieno nel tuo pensiero. Meglio passeggiare piano e con calma verso l’obiettivo, rallegrandosi di ogni più piccola vittoria e ignorando quelli che barano saltando sull’autobus!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Cara Valentina hai perfettamente ragione! Meglio pochi ma buoni, meglio piano ma veri. Ecco, io sono fermamente convinta di ciò e continuo ad essere vera e trasparente con i miei followers perché anche io seguo centinaia di profili e mi ribolle proprio il sangue quando vengo presa in giro. Di conseguenza non voglio fare agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me 😉

  • Rispondi Virginia a

    Un articolo molto interessante. La pratica del follow/unfollow francamente a me non piace, credo anche io nell’interazione il più possibile genuina. Ho letto altrove di Unleap e il tuo punto di vista è nuovo rispetto a quelli trovati altrove. Mi ha fatto riflettere, devo essere sincera. Per quanto io non abbia una grande esperienza (il nostro Instagram è attivo solo da 6 mesi, su per giù) effettivamente mi sono resa conto che per far crescere il proprio profilo bisogna interagire e quindi dedicare molto tempo a questo social. Non sempre è semplice, soprattutto per chi, come noi, non è un travel blogger professionista. Forse uno dei vantaggi di servizi tipo Unleap potrebbe essere proprio quello di “risparmiare tempo”.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Virginia! Capisco perfettamente il tuo punto di vista. Io credo che molto dipenda dalle scelte che si fanno, certo la componente tempo non è da sottovalutare e non ti nego che ho provato anche per questo. Eppure, proprio dopo aver provato io stessa, posso confermare che non è assolutamente qualcosa che fa per me. Non riesco assolutamente e per adesso (mai dire mai) non ho intenzione di riprovare. Sul follow/unfollow non mi esprimo perché credo che già l’articolo sia esaustivo riguardo la mia opinione in merito. Una pratica che non concepisco davvero!

  • Rispondi Anna a

    La discussione sarebbe lunga…

  • Rispondi Anna a

    Scusate ho premuto per errore prima di finire il commento.
    Dicevo: è un discorso lungo perché c’è tutta una serie di persone che fa f/u e quando viene sgamata ha perfino il coraggio di usare scuse come “Beh ma lo fanno tutti” oppure ancora peggio “Io non lo faccio per quello, non mi interessavano più i tuoi contenuti”, quando letteralmente 24 ore prima ti hanno messo like e commenti a 30 foto facendoti un sacco di complimenti. Ridicoli.
    Detto ciò, a me sembra che Instagram sia sempre più simile a un liceo americano, dove ci sono gli “intoccabili popolari”, gli sfigati e quelli che cercano la loro strada. Il tutto naturalmente non alla luca del sole. Poi c’è anche il problema che i numeri contano per tutti, non solo per chi lo ammette. Ed è anche giusto, perché se uno si è impegnato per arrivare a 100k followers non vedo perché dovrebbe dire che non gli importa, a meno che i 100k siano arrivati per caso e non credo. Quindi cosa fanno? Pubblicamente si sgolano a dire che dei numeri non gli importa ma poi guarda caso collaborano solo con chi ha lo stesso numero di followers o maggiore. Una mia amica aveva proposto una collaborazione con una “influencer” (odio questa parola), un bel tema, un progetto interessante. La tizia l’ha inizialmente illusa dicendole che avrebbero collaborato 1 mese dopo e che al momento era impegnata, per poi sparire nel nulla. Alla fine anche questi sono giochetti di cui nessuno parla ma che esistono…

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Anna! Anche io come te credo che la discussione potrebbe essere decisamente lunga. Io ho cercato di racchiudere il mio parere in questo articolo. Io credo che ormai i bot vengano usati da un numero davvero elevato di persone. Sinceramente prima mi arrabbiavo ma adesso lascio correre. Penso siano scelte. Io ho scelto di non usare i bot, di essere io a decidere quanti like mettere e a quali foto farlo. Ad essere io a decidere cosa scrivere nei commenti e quando volerli lasciare. Però resta pur sempre una scelta mia e personale. Magari altre persone possono fare scelte diverse perché i numeri contano. Inutile girarci intorno. I numeri contano se con IG ci si vuol lavorare. Discorso diverso per il follow/unfollow perché quello lo vedo veramente come una presa in giro. Non è vero che è l’unico modo per farsi notare, per farsi conoscere su questo social. E i profili che ho menzionato nel post ne sono la prova vivente. Io sto crescendo piano piano, mi rendo conto che se volessi lavorare con questo social già da subito non potrei mai con i numeri che ho. MA al momento il mio obiettivo primario riguarda il blog e la mia scelta resta quella di non usare i bot o pratiche che per quanto comprensibili, a mio parere restano comunque non totalmente corrette. I giochetti ci sono e non sono neppure troppo nascosti, ma penso che bisogna semplicemente seguire le proprie decisioni e la propria strada e quando un giorno i bot o ig crolleranno – la probabilità è sempre più alta – resteranno quelli che hanno lavorato sodo e anche con numeri minori, sono sempre rimasti trasparenti fino alla fine. 🙂

  • Rispondi thessss a

    Molto interessante il tuo articolo, mi hai fatto capire tanti aspetti che non conoscevo o che non conoscevo del tutto.
    Ultimamente ho notato che certi ”si iscrivono” spariscono e tornano ad iscriversi, secondo me viene fatto perche in contraccambio metta ”segui” al mio turno.
    I bot, secondo continueranno a cambiare perche sarebbe svantaggioso per loro avere solo pochi con milioni di follower ( oltre ad un certo modo una perdita di guadagno)

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Io sono convinta che un giorno invece crolleranno e resterà solo chi veramente ha lavorato per arrivare a certi risultati. Vedremo come andrà. 😉

  • Rispondi Martina a

    Articolo molto interessante Simona. Sono d’accordo con te e come te appartengo al piccolo circolo dei “pochi followers ma buoni”. Anche il mio rapporto con Instagram è controverso: apprezzo la finalità e il concetto che sta alla base, ma negli anni è diventato una vera compra-vendita. E di reale c’è ben poco. Quindi nel tempo ho riflettuto su cosa valesse la pena investire il mio tempo, ed ho scelto il blog. Il blog cresce sensibilmente, con dati veri e le visite iniziano ad essere di valore anche per le aziende, i contenuti sono di qualità.

    Da un lato capisco che i brand diano valore ai followers su Instagram, ma dall’altro credo si debba fare una distinzione. Se sono un brand, ad esempio, di accessori, l’acquisto compulsivo dopo aver visto una foto su IG è probabilmente la norma per il mio target. Ma se invece sono una struttura ricettiva, un ente, non sarà forse meglio assicurarmi un link, una nomina, in un post che nel tempo si posizionerà bene nei motori di ricerca? Parliamo di due visibilità completamente diverse, di un paio di giorni in bacheca IG a mesi e potenzialmente anni nella SERP nei motori di ricerca. Reputo quindi che la scelta di aziende di basarsi solo su IG sia spesso (non sempre) sconveniente per loro stesse. E cerco sempre di far passare questo messaggio. E’ difficile.

    Su BOT e gruppi telegram la mia opinione è del tutto negativa, non uso nessuno dei due e trovo i gruppi telegram follia pura. Per me il mio tempo ha un grandissimo valore, per assurdo un BOT almeno “lavora” al posto mio, nei gruppi telegram trovo imbarazzante che la gente sia costretta a passare le giornate a mettere like e commentare foto altrui perchè obbligata. Ma poi, ci avete mai riflettutto sull’utilità di essere un travel blogger/influencer e avere una cerchia di soli travel bloggers/influencers?

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Martina! Ho scritto questo articolo un po’ di tempo fa e come avrai notato sono stata molto schietta nell’esprimere le mie opinioni. Come te credo che ci siano aspetti poco chiari e sinceramente anche poco proficui per le aziende. Detto questo, ho cominciato in un certo senso a farmene una ragione. Io vado per la mia strada che non contempla l’antipaticissimo follow/unfollow o bot o round telegram. Non sono più nei gruppi commenti anche se all’inizio ne ho fatto parte e non lo nego. Grazie a quei primi mesi ho conosciuto persone con cui adesso sono in contatto quasi tutti i giorni pur non facendo più parte di nessun tipo di attività che esuli il mio solo e semplice gusto di mettere like o commenti a chi e quando voglio. Io credo in questo approccio e seguo la mia strada. Credo anche che la vita sia fatta di scelte e che persone diverse in momenti diverse delle loro vite facciano appunto scelte diverse dettate magari anche dalle necessità del momento. Probabilmente sarebbe tutto più facile se certe opzioni non esistessero proprio ma io resto convinta di ciò che faccio e guardo avanti cercando di non prendermela troppo. Ho impiegato un sacco di tempo ad arrivare a questo punto. Prima mi arrabbiavo e trovavo la cosa estremamente ingiusta ma adesso la vivo con più serenità e comincia a divertirmi moltissimo! 😉

  • Rispondi Pietrolley a

    Oltre al fatto di crescere in modo disonesto e molto triste, il solo pensiero di tirar fuori dei soldi così mi fa rabbrividire!
    La cosa che mi scoccia maggiormente è che certe aziende ed enti turistici abbiano particolarmente a cuore la quantità di followers sui social. Ho avuto la conferma dal vivo, alle fiere del turismo a cui ho partecipato (BIT e TTG). Quando cerchi di mostrare quello che fai e proporti per “collaborare” e in cambio ricevi domande (sia da italiani che stranieri) su quanti followers hai, sinceramente ti cadono i cosiddetti!
    Preferisco restare nel mio piccolo e continuare la mia lentissima ma onesta crescita, privilegiando il lavoro sul blog, che è la cosa più importante di tutte.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Pietro! Come avrai capito dal mio articolo, anche io preferisco una crescita lenta ma pulita. Soprattutto in questi ultimi tempi sto cercando di migliorarmi soprattutto nel blog e nella Seo anche se non è facile. Devo però ammettere che al momento sono molto più malleabile di prima. Se all’inizio vedevo solo il nero e il bianco adesso qualche sfumatura riesco a scorgerla. Non che voglia usare bot o altro, attenzione. Però capisco che per alcuni quel benedetto traguardo significhi lavorare e che alcuni spingano per arrivare almeno allo swipe up. Allo stesso tempo però credo che un giorno IG, come anche gli altri social, crollerà e allora lì resterà veramente solo il blog. Io vado per la mia strada conscia del fatto che mi ci vorrà tempo, molto tempo. Ma fiduciosa che quando poi (spero!) la qualità del blog mi darà soddisfazione e resterà nel tempo! 🙂

  • Rispondi M.Claudia a

    Non sono molto pratica dei bot di Instagram, in tutta onestà non sono molto pratica di Instagram in generale. È un social che sto imparando ad usare ed onestamente non mi ci trovo bene come facebook. Quindi per il momento non sento la necessità di aumentare i miei followers, spero di far crescere il profilo gradualmente, mentre imparo ad usarlo.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Maria Claudia! In effetti Facebook e Instagram hanno un funzionamento molto diverso. Io neppure sono molto pratica ma per quel poco che so i bot non sono una pratica che al momento fa per me. Preferisco che a decidere cosa, come e quando mettere like o commenti sia io e solo io. Poi piano piano se devo crescere lo farò comunque e se un giorno i bot crollassero io non solo avrei la coscienza pulita ma anche i miei follower intatti. Si tratta di scelte ovviamente ma la mia è proprio questa! 😉

  • Rispondi Anna a

    Ora ho capito il perchè… grazie per questo articolo che ha chiarito i miei dubbi. Ho aperto un profilo instagram da un po’, premetto che non sono molto social e non so bene come destreggiarmi, facebook ad esempio non lo amo granchè per varie ragioni.
    Ho provato ad aprire instagram per far conoscere quello che faccio, un po’ come vetrina per i miei lavori, un po’ come dire…ehi ci sono anch’io… non ho molti follower e fatico a crescere ma negli ultimi giorni vedevo un incremento di follower che restavano qualche giorno per poi sparire e mi chiedevo perchè e cosa sbagliavo per farli andare via e mi stavo convincendo che non sono adatta a gestire nessun tipo di social ma ora, dopo aver letto il tuo articolo mi sa che non centro nulla e che probabilmente erano bot che si aggiungono per poi togliersi dopo pochi giorni .
    Riflettendo, non so se li userei mai, d’accordo mi piacerebbe vedere i miei follower aumentare ma preferirei che si aggiungessero perchè trovano bello che faccio e allo stesso tempo voglio essere io a scegliere chi seguire e commentare …amen vorrà dire che andrò avanti pian pianino.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Anna! Non sbagli assolutamente nulla, anzi sei da premiare perché una delle poche persone che non usa bot. Anche io come te preferisco crescere lentamente ma in modo più vero. Il tempo, la costanza e la passione, prima o poi premieranno. Ne sono certa!!!

  • Rispondi Andrea a

    La penso come te! Meglio gioire per un piccolo traguardo, raggiunto con le proprie forze.
    Il follow/unfollow, in particolare, mi da veramente fastidio; mi sento preso in giro, al punto che difficilmente ricambio il follow a profili con tanti followers (così ci rimettono anche quelli che non usano bot).
    Ho, comunque, letto che instagram si sta muovendo per risolvere la situazione ed eliminare i followers conquistati coi Bot. Speriamo sia effettivamente così.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Andrea! Siamo affini in questo caso, mi fa molto piacere. Io sono convinta che un giorno tutti questi stratagemmi verranno fuori e la verità verrà a galla con tanto di conseguenze. Mi sento anche di aggiungere che alcune azienda stanno cambiando rotta già da adesso prediligendo profili con interazione reale a quelli con molti followers ma poca interazione. Chissà. Io nel frattempo continuo per la mia strada in tutta tranquillità! 🙂

  • Rispondi Michela Guelpa a

    Bello, bellissimo. Ti seguo non solo per aver letto le captions delle tue foto, ma perché ho letto questo articolo.
    È brutto che il limite imposto dal Social “obblighi” alcune persone a usare i bot per poter avere alcune funzionalità, ma é ancora più brutto perdere l’autenticità.
    Esistono talmente tanti metodi per promuoversi, dai post sponsorizzati alle scelte più mirate e di investimento come Google Ads o su diversi canali, come Instagram, Facebook, LinkedIn e altri media (tv, radio…) e ci sono talmente tante opzioni per ottenere visibilità per chi lavora nel settore come i post nei feed, i post nelle stories, i video su Youtube, tutta la promozione tradizionale con cartelloni, giornali, volantini, le ads via influencers, i blogs etc. etc. che davvero ricorrere ai bot e ai commenti finti é super controproduttivo.
    Con i bot non sai chi “ti porti a casa”, non sai se é un target, non c’è un monitoraggio e una crescita sana.
    È il tutto e subito senza qualità.
    Per fortuna ci sono articoli come questo in giro, che spiegano bene cosa voglia dire usare i BOT. Io lavoro nel campo dei media e ad un colloquio sono stata scartata perché non sapevo usare i BOT… Ho studiato comunicazione e ho lavorato praticamente per 8 anni in questo campo, ma non basta. Si scelgono i numeri gonfi e vuoti. Per fortuna non tutti fanno così! Serve davvero un po’ di informazione!!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Michela! Grazie per le tue bellissime parole. Trovo davvero assurdo che l’utilizzo dei BOT possa influenzare così tanto sia instagram che la vita vera. In fondo a te è stata negata una possibilità proprio a causa dei BOT. come siamo arrivati a tutto questo? Da quando i numeri gonfi e finti valgono più delle capacità reali di interazioni? Da quando la finzione ha la meglio sulla verità? A me tutto ciò metto solo tanta tristezza. 🙁

  • Rispondi Aurora a

    Ciao Simona,
    mi ritrovo molto nelle tue parole, il caso è molto simile a ciò che descrive Anna. Sono da pochi giorni su Instagram, ci ho messo tanto, e mi è già capitato che 2 follower dopo 2 giorni sono spariti (visto che ne ho pochissimi chiaramente lo noto😆) Ora l’ultimo commento è di un po’di tempo fa, i tuoi pensieri e le tue azioni sono ancora tali o hai dovuto cambiare idea? So che non fa per me usare un bot, neanche penso di programmare i post siccome mi piace di mantenere un po’di realtà, ma è fuori luogo su Instagram? Non si sopravbive? Anzi non si cresce? Un saluto Aurora

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Aurora! La verità è che la “teoria” sarebbe a nostro sfavore. Secondo la teoria infatti, bisognerebbe seguire una programmazione studiata per creare un feed armonico. Il che non vuol dire usare un preset e via. No. Significa creare un filo conduttore tra tutte le foto del feed. Un dettaglio, un colore, una scia che viene seguita più o meno ovunque e che risulta un tuo tratto personale. Ma stando sempre alla teoria, acquisto di follower e f/u dovrebbero essere penalizzati da ig e quindi, ad oggi, non si dovrebbero usare più. Purtroppo, come hai potuto sperimentare tu stessa, le pratiche scorrette continuano ad esistere e ig non fa molto a riguardo. Per questo, anche a distanza di tempo, io ho continuato a seguire la mia strada senza usare pratiche a mio parere scorrette e senza una vera programmazione delle foto sul feed. Sicuramente come avrai visto la mia crescita è lenta rispetto a persone che registrano picchi di anche 1000 follower a settimana. Di certo le collaborazioni ne risentono, perché non è facile trovare aziende che valutino il progetto senza iniziare dicendo: se non hai 10k di follower non prendiamo in considerazione le proposte. Lo dico per correttezza. Se segui l’onestà la strada è più difficile. Come in tutti i campi del resto. Ma per fortuna le cose cominciano a cambiare, anche se molto lentamente. Alcune aziende stanno cominciando a capire che la cosa più importante sui social è la community. Avere una community solida è la chiave per crescere realmente. Ad oggi è infatti il mio punto di forza, pur non avendo 10k di follower ho un ER abbastanza alto e un’interazione naturale che per me è davvero importante. Ovviamente io sono una semplice utente di ig e non una social media manager. Ma nonostante il passare degli anni il mio “odio” per i bot e i trucchetti non è affatto cambiato. 🙂

      • Rispondi Aurora a

        Grazie Simona per i tuoi pensieri, è naturalmente anche qui come nella vita in generale, c’è chi gira con la maschera – le maschere – e chi cerca di essere se stesso, sempre più difficile. Sicuramente dobbiamo valutare quanto perdiamo andando per una strada o un’altra- creatività, espressività, diversità, facciamo tutto questo per esprimere qualcosa no? Di essere diversi, di avere qualcosa da dire e da mostrare, forse da dare, ma il programma lo capisce???? Sei un ottimo espemio, grazie ancora!

        • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

          Grazie a te per le belle parole. Lo apprezzo davvero molto! <3 Come sempre nella vita bisogna scegliere a quali compromessi si è disposti a scendere. L'algoritmo forse non premia la correttezza fino in fondo, ma la vera scelta resta sempre a noi. Un grande abbraccio Aurora e a presto! 🙂

  • Rispondi Fabio a

    Io purtroppo non avevo bot ma il mio account e’ stato disattivato lo stesso.
    O meglio, avevo un app dove mi faceva vedere solo chi smetteva di seguimri ma non faceva nulla di automatico.
    Non so se qst era considerato bot. Dopo 3 anni mi hanno disattivato l account senza darmi uan spiegazione.
    Ma i likes, commenti erano reali e ftti da me!
    mah!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Fabio. Purtroppo le app terze vengono mal viste da Instagram. capisco perfettamente la frustrazione perché mentre chi compra follower e like procede senza problemi, chi si comporta in modo trasparente viene penalizzato da IG. Il mio consiglio è di non usare comunque nessun tipo di app che abbia accesso a IG. In questo modo eviti molti grattacapi. 🙂

  • Rispondi Luisa a

    Salve, io mi sono ritrovata a seguire più di 4.000 persone in un giorno! Ma come è possibile? Non sono stata io che può essere successo e soprattutto come faccio ora a levarli?
    Grazie!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Luisa. Purtroppo ancora non è esattamente chiaro come ciò possa accadere. Di sicuro la prima cosa da fare è assicurarsi di non avere nessun tipo di app terze collegate e di attivare l’identificazione a due fattori. Spesso app apparentemente innocue come quelle per salvare le storie oppure per monitorare i follow/unfollow possono fare da tramite ad attacchi di spam o bot. Rimuovere tutte queste app è fondamentale tanto quanto l’identificazione a due fattori, per evitare che tali azioni massive avvengano a nostra insaputa. Spero di esserti stata utile e che questo trucchetto funzioni anche per te! 🙂

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