“Viaggiare è il mio peccato”, una frase di Agatha Christie che per qualcuno è diventata un vero e proprio mantra. Ora ditemi, poteva questo no stuzzicare la mia curiosità? Ormai mi conoscete abbastanza e sapete che la parola viaggio è per me una vera e propria calamita. Una parola che mi ha connesso con molte più persone di quanto pensassi e grazie alla quale ho conosciuto Marina ed il suo blog Maraina in viaggio.
Di peccati Marina ne commette molti, no non sono io a giudicare ma è lei stessa ad ammetterlo. Pecca di curiosità verso il mondo che ci circonda, di ingordigia di foto che smette mai di fare quando è in viaggio, ma soprattutto pecca quando non riesce a contenere la voglia impellente di condividere le sue emozioni e le sue esperienze!
Da questi peccati e da una forte passione per il viaggio, nasce quindi il blog di Marina, ed oggi lo scopriamo insieme facendo Quattro chiacchiere con lei!
Quattro chiacchiere con: Marina!
Ciao Marina, benvenuta nel salotto di Oltre le parole. Allora, parlaci di te e di com’è nata l’idea del tuo blog.
Ho sempre amato scrivere e ho sempre amato viaggiare. Fu il mio fidanzato di allora, Lorenzo, che mi propose di aprire un blog. Parliamo del 2006, quando di travelblog in giro se ne vedevano ancora pochi. Era “I viaggi di Marina e Lorenzo”, da cui Viaggimarilore che è rimasta l’url del mio blog. Nel 2011 quel primo blog fu chiuso dalla piattaforma megablog. Non mi persi d’animo. Aprii il nuovo blog su wordpress con la stessa URL. Poi io e Lorenzo ci siamo persi. È rimasta la URL, ma ho cambiato titolo al blog, che ora è Maraina in viaggio: racconto tutti i miei viaggi, le mie gite fuoriporta, anche le visite a qualche museo o mostra davvero meritevole. Propongo itinerari, provati da me naturalmente. Parlo solo ed esclusivamente di mie esperienze personali.
Secondo te qual è l’aspetto più difficile da capire del nostro “mondo” per chi non ha la nostra stessa passione?
Fermo restando che io non andrei mai da uno che fa body building (faccio un esempio a caso) a dirgli che perde tempo e non serve a nulla quello che fa, credo che l’aspetto più difficile sia far capire che dietro ogni singolo post che scriviamo c’è innanzitutto un’esperienza che abbiamo vissuto, una voglia di condivisione da parte nostra, una cura nella scrittura e nella scelta delle immagini e quindi un impegno in termini di tempo. Chi pensa che sia un lavoro (o un hobby) frivolo, probabilmente non ha mai letto il blog giusto.
Qual è il primo ricordo legato a un viaggio che ti viene in mente?
Quand’ero piccola andavo in Sardegna con i miei genitori e mio padre aveva comprato un’enorme videocamera che pesava tantissimo e con la quale filmava le vacanze. I miei ricordi più vecchi sono di quando avevo 5 o 6 anni, in Sardegna, quindi, e di questi video in cui l’audio è sempre pesantemente disturbato dal vento sulle spiagge sarde. Poi ricordo la gita in I elementare ad Antibes, in Costa Azzurra e, sempre da bambina ricordo la gita organizzata che ogni estate ci portava a Montecarlo e Nizza: noi vivevamo a Imperia, dunque era una gita di un giorno non particolarmente impegnativa e a portata di bimbe.
Viaggiando ti è mai capitato di scoprire una meta che secondo te viene sottovalutata?
Oh sì! Però ho anche imparato che è meglio se una meta viene sottovalutata, perché il rischio è il disastro che il turismo di massa sta comportando in molti luoghi che non sono in grado di sostenerlo, come ad esempio Civita di Bagnoregio, per la quale sono preoccupatissima. La meta sottovalutata per me è in Italia la provincia di Imperia, mia terra d’origine; all’estero invece dico Tarifa, sul versante spagnolo delle Colonne d’Ercole: è stato amore a prima vista, appena riesco giuro che ci torno!
Se ti chiedessi qual è una meta che sogni da tempo, cosa ti verrebbe in mente in questo preciso momento?
Ne ho talmente tanti di sogni! Il mio più grosso rimpianto è lo Sri Lanka: avevamo già pagato il viaggio, ma poi ci siamo separati. E lì è morto un viaggio che avevo amato fin da che mi era stato proposto. Ma ho altri luoghi nel cassetto: il Giappone per esempio, come pure tornare a Dubai e approfondire gli Emirati Arabi. In Europa invece vorrei esplorare il Portogallo: ci sono stata 15 anni fa in interrail, ma vorrei riscoprirlo con gli occhi di oggi.
Come scegli la destinazione dei tuoi viaggi?
Uhm… domanda difficile. Non c’è un modo preciso. Per esempio, per decidere l’Istria nell’autunno scorso, ho basato la scelta su due aspetti per me in quel momento importanti: uno stato estero in cui non ero ancora stata e che fosse raggiungibile senza troppi problemi in auto da Firenze, dove abitavo. Taac! Slovenia e Croazia sono venute da sé. E mi sono talmente piaciute che ci sono tornata di recente.
C’è un aneddoto legato a un viaggio a cui sei particolarmente legata?
Quella volta che in Australia ho fatto snorkeling sulla barriera corallina australiana… in mezzo agli squali. Già che io non sono una gran nuotatrice, in quell’occasione ho rischiato di annegare per il terrore: immagina di nuotare con 5 squali che ti passano accanto da una parte e dall’altra e ti tagliano la strada. È stato un momento davvero terrificante. E ricordo l’adrenalina alla fine, quando siamo tornati in spiaggia: un’agitazione addosso che ci è rimasta addosso per ore!
Secondo te quanto è difficile riuscire a trasmettere a chi legge le emozioni legate al viaggio, piuttosto che fornire informazioni utili e basta?
Quando scrivo in generale riporto le mie emozioni, ma non è detto che ciò che a me trasmette passione o emozione faccia lo stesso effetto sul lettore; inoltre molto dipende da ciò che il lettore cerca: se cerca solo info utili difficilmente si leggerà tutto il bagaglio emozionale di accompagnamento. Per quanto mi riguarda, però, preferisco raccontare attraverso i miei occhi che non con i dati secchi delle info utili: per quelli esistono i siti web appositi, sia che si tratti di hotel che di uffici turistici.
Ammiro molto chi cerca di fare della propria passione anche il proprio lavoro. Anche io nel mio piccolo cerco ogni giorno di avvicinarmi sempre più alla realizzazione del mio sogno. Mi accorgo però che siamo sempre più là fuori. Cosa suggerisci a chi si affaccia a questo nuovo mondo?
Io consiglio di studiare. Studiare, studiare e studiare. Studiare non solo la SEO e nella pratica come funziona wordpress o la piattaforma che si è scelta, ma studiare la teoria di internet e del web 2.0, leggere libri anche teorici sui grandi temi che animano la rete, guardare anche altri blog e cercare il dialogo con essi attraverso i social; imparare a usare responsabilmente i social, perché senza di essi nessun blog riesce ad avere una cassa di risonanza e a far arrivare la propria voce più lontano del proprio indirizzo IP. Su un altro blog che curo, un blog di archeologia, in realtà, ho tutta una sezione di pillole di blogging, per aiutare chi si affaccia a questo mondo: il discorso è più virato sull’ambito culturale, ma i contenuti in realtà si adattano a ogni tipo di blog. Tanto le parole chiave del blogger sono sempre le stesse: costanza, tempo, cura, reputazione.
Potresti suggerirci 3 blog che segui e leggi volentieri?
– Piccoli grandi viaggiatori: è il blog di una mia cara amica di scuola, Elisa, mamma di due bimbi piccoli che ha sempre viaggiato e sempre viaggerà: mi piace il suo stile fresco e l’approccio molto diretto; e poi quando leggo i suoi post mi sembra di sentire lei che parla, ed è fantastico!
– Italiaterapia: di Roberta mi piace l’approccio non comune ad argomenti che non sono solo i viaggi, ma che vanno ben oltre. Anche sui suoi canali social riesce sempre a trovare il modo di fare, e di farci fare, una riflessione che va oltre il bello/brutto di una foto o di un luogo.
– Cose di Bergamo: Raffaella è preparatissima, come racconta lei la sua città non lo fa nessun altro e Bergamo dovrebbe essergliene grata! È una giornalista, e si vede: i suoi post sono dei veri reportage, non lascia niente al caso e riesce a dare tutte le info utili e tutti i ragguagli del caso rispondendo alle classiche 5 domande del giornalismo: chi dove cosa quando perché. Una capacità che non è da tutti.
Chiacchierare con Marina oggi è stato davvero interessante. Scoprire cosa si nasconde il mondo del blogging e quanto difficile sia farsi spazio quando la passione e la professione vengono spesso derisi e sottovalutati non è facile per davvero. Spero presto di vedere Marina in Sri Lanka a realizzare il suo sogno ed è per questo che non mi perderò le sue avventure sui social in modo da essere con lei quando questo accadrà!
Per non perdervi nulla anche voi eccovi i canali da seguire:

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Maraina in viaggio
E se non avete ancora letto l’ultima intervista di “Quattro chiacchiere con…” eccovela gente! 😉