Pensare a Las Vegas mi ha sempre fatto venire in mente il video dei Killers in cui nel nulla del deserto all’improvviso i palazzi e casinò fanno capolino.
Strano. Ma è stato proprio così. Proprio come nel video di Mr. Brightside. Proprio come nei film.
Partiamo presto da San Diego. Più di 350 miglia ci dividono dalla nostra meta. E lo attraversiamo veramente il deserto. Miglia su miglia di nulla. Un nulla sempre uguale ma sempre diverso. Sfumature di rosso, arancione, verde e viola. Sembrano infinite stavolta le distanze. Ma il sollievo di sapere che questa sarà l ultima grande traversata da’ coraggio.
Per pranzo ci fermiamo in un piccolo subway poco fuori mano così da poter fare l’ultimo pieno di benzina e arrivare all’aeroporto di Las Vegas, dove avremmo lasciato la macchina, nel primo pomeriggio. Lasciamo la nostra compagnia di viaggio, colei che ci ha accompagnato lungo tutto il percorso attraverso le innumerevoli miglia e prendiamo un taxi per il centro.
Raggiungiamo il Caesar Palace. Ebbene sì a Las Vegas soggiorneranno proprio qui. Grazie soprattutto all’aiuto di una cara amica che ci raggiungerà a distanza di due giorni. Lusso, sfarzo, grandiosità. Difficile spiegare a parole la sensazione che si prova varcando la soglia di questo Hotel.
La magia di Las Vegas
Lasciamo i bagagli e dopo i primi attimi di stupore cominciamo ad esplorare la città. Un piccolo parco divertimenti per grandi. La sensazione a pelle è proprio questa. In un batter d’occhio puoi vivere lo sfarzo dell antica Roma, trovarti a bere un caffè con il tuo lui ai piedi della torre Eiffel o della statua della libertà. Un giro romantico con la gondola attraverso i canali veneziani? Nessun problema. E se cercate le piramidi d Egitto, sono solo un passo più in là. Luci, colori, musica. È un turbinio senza sosta. Altoparlanti posti agli angoli delle strade tengono compagnia per tutto il giorno. Per assurdo, ad un tratto ci accorgiamo che addirittura il nostro Gigi D Alessio fa parte della colonna sonora della città!
Attrazioni e spettacoli si susseguono e si snodano quasi a farsi spazio tra gli innumerevoli casinò. Questi ultimi restano aperti tutti il giorno e tutta la notte e ogni albergo ne dispone almeno di uno. Persone di tutte le età ci si rinchiudono perdendo il senso del tempo. E così sia alle sei del mattino come alle tre di notte ci ritrovi l’anziana signora ottantenne che si gioca la pensione gomito a gomito con il ragazzino appena ventunenne che invece si gioca la paghetta di mamma e papà.
Ma siamo a Las Vegas e allora gioco anche io. Per sfizio, per scommessa, per promessa. Punto sul 25 rosso alla roulette russa. Ma la fortuna non è dalla mia e allora qualche dollaro lo faccio girare nelle slot. Ce ne sono infinite. Quelle.moderne con i faccioni dei personaggi famosi stampati sopra, o quelle delle serie TV. Faccio girare qualche dollaro per Ellen e qualcuno per i miei scienziati preferiti di The Big Bang Theory. Ma il.mio vero amore restano quello con il.braccio manuale. La vera slot resta sempre quella a mio avviso. Ma nulla anche qui che diventi milionaria proprio non ne vogliono sapere!

Scappiamo dal casino prima che il gioco diventi una malattia.
Ci ritroviamo così davanti al famoso Bellagio e allo spettacolo delle fontane a ritmo d’acqua. Si resta senza fiato. Abbiamo la fortuna di assistere a due performance una completamente diversa dall’altra. La prima più romantica sulla voce di Celine Dion e la colonna sonora del Titanic e l’altra più divertente e movimentata questa volta sulla colonna sonora della pantera rosa. Entrambe uniche ed emozionanti.
Per cena ci raggiunge Donna, e si sa quando Donna è in città il divertimento è assicurato. Mangiamo, beviamo e soprattutto ci divertiamo. Forse qualche bicchiere di troppo ma siamo in vacanza e allora ce la divertiamo un po.
Questi giorni a Las Vegas volano veloci. Sono trascorsi in un baleno. Ma qui a due passi c è l’immenso gran canyon. E allora che si fa? ……