Quali sono e dove si trovano le sette meraviglie del mondo moderno elette nel 2007 a Lisbona.
Le 7 meraviglie del mondo sono opere architettoniche considerate le più belle al mondo. Sono state scelte attraverso una votazione globale ad opera di un’azienda svizzera a scopo di lucro, la New Open World Corporation che nel 2007 dichiara i sette siti vincitori. A distanza di qualche anno poi, sempre la stessa società, organizzò anche una votazione per le sette meraviglie del mondo naturale arrivando a dichiarare i vincitori nel 2011.
Eistono dunque oggi due liste delle meraviglie del mondo.
le sette meraviglie del mondo moderno ,le sette meraviglie del mondo naturale .
Inoltre è bene specificare che contrariamente a quanto si possa pensare, l’UNESCO non ha nulla a che fare con le scelte delle 7 meraviglie del mondo.
Le meraviglie del mondo
Dunque abbiamo dovuto aspettare il 2007 prima e il 2011 poi per scoprire le meraviglie del mondo? Non è esattamente così e per capirne il motivo bisogna fare un passo indietro.
Esiste una lista di luoghi che già nel III a.C. secolo erano ritenuti tra i più belli e importanti al mondo da Greci e Romani. Opere architettoniche degne di nota che spesso ritroviamo nei libri di storia. Queste opere vengono definite le sette meraviglie del mondo antico o anche le sette meraviglie classiche .
Le 7 meraviglie del mondo antico
Fanno parte delle sette meraviglie del mondo antico :
Le mura di Babilonia La statua di Zeus a Olimpia Il colosso di Rodi I giardini pensili di Babilonia Il mausoleo di Alicarnasso Il tempio di Artemide a Efeso La Piramide di Cheope.
Furono contemporaneamente visibili solo per un breve periodo, tra il 250 a.C. e il 226 a.C. In seguito andarono tutte distrutte man mano per cause diverse. Tutte tranne una, la Piramide di Cheope che pur essendo la più antica di tutte, è visibile ancora oggi.
Le sette meraviglie del mondo moderno
Chiarito il mistero possiamo dunque passare a capire quali sono e dove si trovano le sette meraviglie del mondo moderno grazie all’aiuto delle Travel Blogger Italiane che le hanno viste in prima persona.
Chichén Itzá in Messico Cristo Redentore in Brasile Machu Picchu in Perù La Muraglia cinese Petra in Giordania Taj Mahal, mausoleo in India Il Colosseo in Italia
Chichén Itzá in Messico
Francesca – Chicks and Trips blog
Chichén Itzà, Messico – Foto Chicks & Trips blog
Quale regalo di laurea più bello ci può essere per una viaggiatrice incallita, che un volo per lo Yucatan e un tour guidato a una delle Sette Meraviglie del mondo moderno? Nessuno, ve lo dico io.
E così, fresca fresca di alloro giuridico in testa, Dottore della Repubblica da pochi giorni, mi ritrovai a volare sopra l’Oceano Atlantico per quella che mi sembrò un’eternità. Poche ore di sonno dopo l’atterraggio, presi un pullman che sembrava una cella frigorifera – confronto al caldo esterno – e attraversai la giungla fino ad arrivare lì, dove mai avrei creduto.
Scesi a Chichén Itzá , uno dei più importanti siti archeologici precolombiani al mondo, patrimonio UNESCO e, dal 2007, una delle 7 meraviglie del mondo moderno. Camminai con gli altri del gruppo in mezzo a una giungla di piante gigantesche, con iguana grosse come un braccio che ci guardavano sfilare.
Il sentiero in terra battuta mi portò dritta dritta alla grande piramide di Chichén Itzá , detta “El Castillio ”, e mi sembrava di essere in un sogno. Tutti si precipitarono a salirci sopra, io ne avevo quasi timore.
E non per le raccomandazioni che ci aveva fatto la guida – salire sopra la piramide è pericolosissimo, per via della discesa. I gradini sono stretti e molto, molto alti. Almeno un paio di persone all’anno cadono rovinosamente dai gradini, ferendosi gravemente – in alcune occasioni in maniera mortale.
Io avevo timore di salirci, perché mi sembrava un sacrilegio. Da quanti migliaia di anni era lì? Quanti sacerdoti maya ne avevano salito i gradoni? Alla fine mi feci coraggio e scalai la piramide fino in cima. “Scalai” letteralmente i gradoni, a quattro zampe. Uno sforzo immane, nel caldo umido messicano del primo mattino.
La vista mi ripagò della fatica. Nell’immenso verde della foresta che si stagliava ai miei piedi, puntini di roccia grigia – altri templi ancora da “scoprire” all’interno dell’immenso sito. Si dice che nei giorni di equinozio, l’ombra della grande piramide assuma la forma del serpente piumato che i maya veneravano come un dio, il kukulkan . Peccato non poterlo vedere.
Dopo El Castillio , ci dirigemmo al Tempio dei Guerrieri , al Campo del gioco della palla e a tutti gli altri templi e siti che formano il sito di Chichén Itzá . Ce ne sono davvero tantissimi, ognuno con una storia incredibile da raccontare. Ma El Castillio , avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
Cristo Redentore in Brasile
Valeria – Mente in viaggio blog
Statua del Cristo Redentore, Brasile – Foto Mente in viaggio blog
La grande statua bianca che con le sue braccia spalancate protegge la città di Rio de Janeiro, spicca sin da quando stai per atterrare all’aeroporto della città. Con la sua altezza di 38 metri, è una delle statue più alte del mondo. È posizionata 700 metri sul mare, sulla sommità del Corcovado , una delle tante “montagne urbane” che caratterizzano la città Carioca.
È la più recente tra le meraviglie moderne: fu inaugurata ufficialmente il 12 ottobre del 1931. La sua inaugurazione ha anche un pizzico di italianità: fu Marconi da Roma a dare l’impulso per la sua accensione.
Quando hanno decretato le Meraviglie del mondo moderno, mi sono chiesta perché avesse vinto proprio il Cristo Redentore . Certamente è una statua immensa, ma ce ne sono molte al mondo (anche più antiche) e, a essere completamenti onesti, non ha forse quella complessità e bellezza architettonica delle altre opere con cui si è spartita il primato. È anche vero però che è ormai un luogo iconico, conosciuto ovunque proprio per la sua semplicità e per il messaggio universale rappresentato dal suo grande abbraccio.
Quando sono salita sul Corcovado però ho compreso meglio: non è solo la statua dir per sé ad aver vinto, ma il contesto in cui è collocata. La salita al Corcovado è possibile con un trenino a cremagliera che attraversa la potente e rigogliosa foresta di Tijuca , unica foresta pluviale a crescere dentro una città. Arrivare ai piedi del Cristo ti stordisce: sei sormontato dal bianco della sua pietra e sei perso a guardare l’intera città sotto di te, in cui puoi riconoscere il Pao de Azucar , le sue baie che si rincorrono, Botafogo, Copacabana, Ipanema .
Solo da qui capisci davvero perché Rio si è guadagnata l’appellativo di “Ciudad Maravillosa”
Machu Picchu in Perù
Sara – Viaggi da fotografare blog
Machu Picchu, Perù – Foto Viaggi da fotografare blog
Fra le Sette Meraviglie del mondo moderno, forse Machu Picchu è fra le più spettacolari . Possiamo dire quasi che l’equazione Perù=Machu Picchu sia quasi scontata. Del resto, chi, dopo averla vista solo in foto, si trovi per la prima volta al cospetto della mitica cittadella, non può che rimanere estasiato e folgorato.
Machu Picchu in foto sembra così piccola e lontana, invece di persona è grandissima e vicinissima! La sensazione che si prova alla vista di questa meraviglia è di stupore e ammirazione, soprattutto grazie alla sua posizione così incastonata fra le montagne.
Non si è ancora certi della sua funzione, ma sicuramente Machu Picchu era un centro cerimoniale molto importante all’interno della civiltà inca nel XV secolo. Del resto, la sua conformazione segue precise regole in base alla religione inca, legata al culto del sole e degli astri. Basti dire che ad esempio il Tempio del Sole è edificato in modo tale che le sue due finestre siano rivolte direttamente alla prima luce dei solstizi estivo e invernale. Ciò denota grandissime conoscenze astronomiche e matematiche, incredibili per l’epoca e che aumentano il fascino della civiltà inca.
Noi siamo arrivati a Machu Picchu nel modo più scenografico possibile, ovvero percorrendo l’antico Camino Inca a piedi, ma è raggiungibile comodamente in treno fino ad Aguas Calientes e autobus.
Solo qualche informazione pratica: prenotate i vostri biglietti in anticipo sul sito ufficiale rispettando l’orario di ingresso indicato e prendete l’autobus con largo anticipo, soprattutto al mattino quando la coda inizia a formarsi già dalle 4 per i primi ingressi dell’alba. Vestitevi a strati e per la foto classica dirigetevi verso la “Capanna del Custode”.
Sarà una di quelle meraviglie che non dimenticherete facilmente.
Muraglia Cinese in Cina
Francesca – Frontier Traveller93 blog
La Grande Muraglia cinese, Cina – Foto Frontier Traveller 93 blog
Tra le più spettacolari opere monumentali mai realizzate dall’uomo, la Grande Muraglia Cinese si colloca senza dubbio tra le prime posizioni.
Con i suoi 8.851km di estensione, infatti, questo enorme serpente in pietra attraversa le regioni settentrionali della Cina da est a ovest, partendo dal confine con la Corea del Nord fino ad arrivare alla remota provincia dello Xinjiang.
Oggi parte dei Patrimoni dell’UNESCO e annoverata tra le Sette Meraviglie del Mondo , rimane l’emblema del potere imperiale cinese. La Muraglia fu fatta costruire più di 2.000 anni fa per volere della dinastia Qin, nel tentativo di ostacolare le incursioni della minaccia mongola.
Nonostante il lunghissimo periodo impiegato per la sua realizzazione (gli ultimi lavori terminarono solo nel 1644!), attualmente molti tratti di questa opera mastodontica risultano incompleti, poiché molti materiali vennero trafugati per edificare interi villaggi nelle sue vicinanze. Tuttavia, questo ha dato vita a luoghi fuori dal comune e ricchi di fascino decadente: uno tra tutti, le incantevoli rovine di Simatai.
Per ammirare la Muraglia in tutto il suo splendore, però, il tratto migliore da percorrere è quello del Badaling , situato a soli 70 km dalla capitale Pechino. Ovviamente, la sua fama lo rende anche il punto preso maggiormente d’assalto dai turisti: ecco perché è sconsigliabile visitarlo durante i weekend oppure nei periodi festivi, quando l’affluenza è così alta da risultare quasi soffocante!
La soluzione più ragionevole è quindi quella di partire la mattina presto dalla stazione dei treni a nord di Pechino, per poter giungere a destinazione prima che si crei una fila infinita alla biglietteria. Tuttavia, sarebbe ancora meglio spostarsi con un mezzo di trasporto privato: in questo modo, oltre alla Grande Muraglia Cinese , si ha la possibilità di visitare anche le vicine Tombe dei Ming (anche conosciute come la “Valle dei Re della Cina”).
Petra in Giordania
Giulia – Viaggiare con gli occhiali blog
Il Monastero di Petra, Giordania – Foto Viaggiare con gli occhiali blog
Quando si pensa alle meraviglie del mondo moderno, Petra è una delle prime a far capolino. Forse perché intere generazioni sono cresciute con il mito di Indiana Jones o forse per via della sua posizione magica, nel bel mezzo del deserto giordano.
Il sito archeologico nacque come un’importante città sotto gli Edomiti, per poi diventare capitale durante il regno dei Nabatei, un popolo di commercianti che viaggiava tra la Penisola Araba e il Mediterraneo. Intorno all’VIII secolo, l’area venne abbandonata e lasciata in balia degli agenti del tempo e del clima torrido del deserto. Fu riscoperta solo nel 1812 da un viaggiatore svizzero.
Oggi Petra è una delle attrazioni turistiche più visitate del Medio Oriente e uno dei simboli della Giordania . Sebbene esistano milioni di foto, trovarsi davanti all’imponenza del Tesoro, raggiungibile dopo una lunga camminata nel canyon rosso chiamata siq, è un’emozione che fa tremare il cuore. Il Tesoro, però, è solo l’entrata di un enorme sito archeologico che necessita almeno due giorni di tempo.
Il mio monumento preferito all’interno di Petra è senza dubbio il Monastero . Costruito dai già citati Nabatei tra il II e il I secolo a.C., l’edificio scavato minuziosamente nella roccia è raggiungibile con una bella scarpinata di circa un’oretta dalle tombe reali. Può sembrare un percorso duro, ma in realtà se si va piano senza affrettarsi è più facile di quanto sembri. Stessa cosa per la mitica del vista del Tesoro dall’alto. Il trekking è lungo e tortuoso, ma se preso con calma e con le dovute soste non è poi così impegnativo.
Ultimo consiglio che mi sento di darvi per visitare Petra : non prendete gli asini. Non è vero che alcune destinazioni si possono visitare solo in sella a questi poveri animali. Le loro schiene non sono fatte per sopportare il peso umano. Andiamo a piedi, godiamoci il panorama e cerchiamo di viaggiare rispettando la natura che ci circonda.
Taj Mahal in India
Sandra – Passaporto e colori blog
Taj Mahal, India – Foto Unsplash
Il Taj Mahal è una delle sette meraviglie del mondo moderno e l’emozione che si prova nel visitare questo luogo è davvero difficile da descrivere, ma ci proverò.
Sono stata ad Agra nel 2013 e il primo approccio con il Taj Mahal è stato dal tetto del mio hotel al tramonto. Stavo cercando un posticino dove stare un po’ tranquilla e smaltire un po’ di viaggio, salita una ripida scaletta me lo sono trovato davanti al naso. La cupola bianca scintillare nella luce dorata del tramonto indiano. Ho impiegato un momento per capire che era proprio lui, il Taj Mahal.
Mi sono goduta questo momento fino in fondo, perché sapevo che la visita vera e propria avrebbe richiesto tanta pazienza e uno scontro frontale con il caos indiano.
Infatti il giorno dopo, sveglia prestissimo, controlli serratissimi all’ingresso (si può portare solo lo stretto necessario, niente zaini, niente bottigliette d’acqua, ma solo telefono, macchina fotografica, portafoglio e qualcosa per coprirsi il capo se siete donne) e tanta, tantissima gente.
Però non bisogna demoralizzarsi, infatti il sito è davvero grande e con un po’ di pazienza si riesce a fare non solo la foto di rito all’ingresso ma a anche a godersi con raccoglimento la visita..
È infatti importante ricordare che il Taj Mahal è una tomba , costruita dal moghul Shah Jahan per la sua terza moglie, quindi bisogna avere rispetto per questo luogo, la cui costruzione è durata 22 anni e ha impiegato 20.000 operai arrivati da tutto il Mondo.
Il marmo bianco è solcato da delicate ghirlande di fiori e foglie fatte con pietre colorate, la delicatezzi degli intarsi è davvero incredibile.
Un’altra curiosità è rappresentata dal fatto che è una costruzione geometricamente perfetta, le quattro torrette che lo circondano, se dovessero cadere, crollerebbero verso l’esterno senza toccare la costruzione principale.
È facile commuoversi in un posto del genere. La sua bellezza e la sua storia ne fanno la meraviglia che è.
Il Colosseo – Italia
Eleonora – Avventure Ovunque blog
Colosseo, Italia – Foto Unsplash
Sono entrata nel Colosseo tante volte, prima da piccola con la scuola, poi da più grande per accompagnare amici vari che, venendomi a trovare a Roma senza mai esserci stati prima, chiedevano sempre di vederlo. Ma da fuori l’ho visto un incalcolabile numero di volte, avendo avuto la fortuna di frequentare una facoltà che ha sede proprio lì accanto, sul colle Oppio. E credo sia stato così che mi sono davvero affezionata a lui. Lanciandogli uno sguardo di sfuggita al mattino, mentre correvo a lezione (quasi sempre colpevolmente in ritardo), o fermandomi qualche minuto ad ammirarlo nel pomeriggio, magari al tramonto, prima di prendere la metro per tornare a casa.
Il Colosseo è sempre lì, una presenza maestosa e per me anche un po’ rassicurante. È stato lo sfondo di alcune foto della mia laurea, delle lauree di amici vari, perfino di alcuni matrimoni di amici, celebrati da quelle parti. Insomma, è stato così tanto parte della mia quotidianità in alcuni periodi, che mi suona quasi strano ricordare che è anche una delle sette meraviglie del mondo!
Eppure allo stesso tempo mi sembra non ci sia nulla di più naturale, quasi che nessun altro monumento avrebbe potuto meritarsi quel titolo di più. Il Colosseo è un simbolo, di Roma e della sua storia , certo, ma anche di come l’ingegno dell’uomo abbia potuto creare qualcosa di tanto stupefacente e duraturo, che di certo destava ammirazione ai tempi della sua costruzione e che continua a destarne ancora oggi. Per chi visita Roma, è di sicuro una tappa imperdibile . E se si ha il tempo di visitarlo anche all’interno, tanto meglio. Soprattutto perché il biglietto include anche l’ingresso nel vicino foro romano, altro luogo affascinante che per tanto tempo è stato il centro della vita di una delle città più importanti al mondo.
Consiglio del giorno
Sette è dunque un numero ricorrente. Ma può un numero tanto ridotto racchiudere tutta la meraviglia del mondo? Di certo non può. Ecco perché è bene ricordare che di meraviglie il mondo ne è pieno e che nonostante la grandiosità dei luoghi sopra citati, molte altri sono i tesori disseminati in tutto il mondo che aspettano di essere visitati e scoperti.
Non è piantando sette bandierine che potremo dire di aver veramente visto le meraviglie del mondo , di certo però ammirare tutti questi luoghi è un gran bell’inizio!
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Foto copertina: Sara del blog Viaggi da fotografare