25 Dicembre. Natale.
Dicono che ormai le tradizioni si sono perse. Che più avanti andiamo più ne perderemo e alla fine questo Natale non sarà altro che un giorno come tanti.
Ed è proprio in questo giorno che cominciano le solite cantilene sui buoni propositi. Siamo tutti più buoni. Così dicono.
Io no, io non voglio essere più buona solo adesso. Non voglio essere nient’altro che quella che sono. Né più, né meno buona. Ma voglio restare bambina, quella che adora le tradizioni che ogni anno fanno sempre parte del mio Natale.
E allora Natale per me è il pranzo a casa del nonno. La famiglia che cerca di riunirsi nonostante il lavoro che ci tiene lontani. Il pranzo infinito in cui, seppur mutando, non manca mai il brodo della nonna.
Le risate e i brindisi che accompagnano la giornata, le cugine (si, siamo tutte femmine noi ;P)che si riuniscono e il soffitto che chissà come mai, viene sempre decorato dallo spumante. E i compiti assegnati di chef, apparecchiamento e lavaggio “bancarelle”.
Immancabile poi, la sensazione (se non realtà) di aver preso in un solo pasto circa 10/15 kg!!!
Si, è vero, molte di più erano le tradizioni di una volta. Ma vuoi la vita, vuoi le coincidenze, alcune di esse si sono perse per davvero.
Ma io, io sono molto fortunata. Natale per me è ancora molta tradizione.