Per chi ha la passione del viaggio nel sangue, il primo viaggio all’estero non si scorda mai. È un po’ come il primo bacio dato da ragazzini, quello che sei ancora impacciato ed il cuore ti batte a mille. Per gli appassionati di viaggio quel primo bacio si può tradurre con il primo viaggio da sola, il primo bagno nell’oceano, il primo aereo preso. Ricordi di emozioni, di esperienze di vita che hanno lasciato un segno. Un viaggio che è stato forse inconsapevolmente, il precursore di ciò che solo qualche anno dopo sarebbe diventata una passione irrinunciabile, ossigeno per i polmoni.
Paola Bertoni, della community Travel Blogger Italiane di cui faccio parte, ha dato il via all’iniziativa #primoviaggioestero con il suo articolo sul soggiorno studi in Francia. Così come l’iniziativa sui viaggi anni ’90, anche in questo caso è diventato un vero trend ed in pochi giorni mi sono ritrovata a leggere numerosi articoli a tema.
A colpirmi sin dall’inizio sono state le tantissime cose fatte per la volta da Erica di Rivoglio la Barbie :
“Questo viaggio potrebbe essere riassunto come il viaggio delle prime volte (no, non fatevi strane idee…):
– la prima volta che ho preso un aereo,
– la prima volta che ho viaggiato senza la mia famiglia,
– la prima volta all’estero da sola,
– la prima (e unica) volta che ho falsificato un documento,
– la prima (e unica) volta che ho fatto bungee jumping,
– la prima volta che ho visto il Super Bowl,
– la prima volta che mi sono ustionata per essermi addormentata al sole sulla spiaggia,
– la prima volta che ho dormito in macchina.
Oppure l’esclusività del primo viaggio di Maria di Around Me nella grande Mela:
“Tutto era grande per me in questo viaggio: l’aeroporto internazionale di Fiumicino a Roma, l’aereo Boing 747, l’aeroporto Kennedy di New York , l’Hilton nella 6th Ave, la colazione, le strade, i grattacieli. Immaginati seduto al tavolo davanti ad una vetrata con vista mozzafiato mentre ti gusti la cena e il ristorante gira lentamente a 360°.”
E cosa dire di un vero sogno americano realizzato da Anna di PanAnna blog di viaggi ?
“In spiaggia conosciamo dei surfisti, ci invitano a provare l’ebbrezza della tavola e quella sarà la prima e finora unica volta in cui riesco a stare in piedi su una tavola da surf… riesco un po’ meno ad uscire dall’acqua. Il primo bagno della mia vita nell’oceano mi coglie un po’ impreparata, nel senso che non mi aspettavo una risacca così forte, che emozione! “
Ma poi mi sono accorta che moltissimi sono i punti in comune per molte di noi. Che siano i mezzi di trasporto, gli alloggi, le emozioni provate e molto altro. Ne volete scoprire di più? Allora continuate a seguirmi in questa raccolta dei migliori articoli sui primi viaggi all’estero dalla Community Travel Blogger Italiane!

Ella, Sri Lanka
I mezzi di trasporto più usati per il primo viaggio all’estero
Per la maggior parte dei viaggiatori, il primo viaggio all’estero ha coinciso con una borsa di studio, un soggiorno studi o una competizione sportiva fuori confine. E in questi casi si sa, non contano le ore di viaggio ma il costo del biglietto. Ed ecco quindi ore ed ore seduti su un pullmann o un treno. Ma nonostante la fatica del momento, quelle interminabili ore di viaggio restano ricordi indelebili che non andranno più via.
Ne sono esempio le parole di Cristiana di Cuori Lievi:
“Essendo un viaggio low cost (termine che allora ancora non era ancora stato coniato, ma la tipologia di viaggio “by squattrinati” esisteva da una vita!) partiamo in pullman. Sì, avete letto bene. Del resto siamo giovano, no? Ci adattiamo a tutto!”
O di Anna di La Tartaruga Volante:
“Abbiamo attraversato tutta l’Europa in pullman, un viaggio lunghissimo. E’ stato un viaggio di “tutta una tirata” , ci siamo fermati in Germania solo per mangiare un panino e andare al bagno. In quegli anni non c’erano molti Autogrill, così avevamo con noi pane, formaggio e salame, tutto naturalmente fresco. “
O ancora di Federica di Io viaggio così:
“Siamo partiti in pullman e dopo ore di viaggio siamo finalmente arrivati nell’ostello che ci ospitava. Nonostante avessi già viaggiato diverse volte in pullman per lunghe tratte, ricordo che ero abbastanza agitata. Mi ero comprata il trolley nuovo e avevo sperato di non dimenticare nulla a casa. Era la primissima volta che partivo per una intera settimana senza la mia famiglia…”
Ed infine di Daniela di The Daz Box :
“Per il mio primo viaggio all’estero i miei genitori scelsero il treno. Ovviamente all’epoca era impensabile prendere l’aereo, soprattutto in quattro, sarebbe costato una follia. La seconda volta che andai a Parigi, nel 1996, optammo per l’auto, si vede però che quella prima volta non vollero subire un tale tragitto in macchina con una bimba oltretutto ancora piccolina.
Mio papà mi racconta che prenotammo una cuccetta per quattro con bagno privato, partendo da Padova. Sarà stato senz’altro molto divertente.”
Non mancano però viaggi in aereo, viaggi che segnano dal primo momento la nascita di una passione folle, la passione per gli aeroporti, per gli aerei. Quella sensazione magica di librarsi nel cielo e volare con il corpo e con la mente verso nuove meravigliose mete da esplorare.
Come non amare alla follia le parole di Paola di Pizza Pasta Scones :
“Parte dell’epicità di questa vacanza studio è stato il mio primo viaggio aereo. Mi ricordo che i genitori di tutti i ragazzi che partivano da Torino ci consegnarono all’aeroporto a dei perfetti sconosciuti e in pratica fu come viaggiare da sola perché non conoscevo nessuno e comunque durante il volo ero troppo eccitata a guardare fuori dal finestrino per socializzare. Non ho mai capito chi ha paura dell’aereo, io da subito non vedevo l’ora di osservare il paesaggio sotto di me diventare piccolo piccolo e fotografare le nuvole!”
Anche per Samanta di Hopless Wanderer, primo viaggio estero ha significa primo volo in aereo ma non solo:
“Quel viaggio mi vide volare per la prima volta, cercando di ricordarmi come avesse fatto Tom Hanks a sopravvivere in Castaway, e mi mise di fronte al fatto che, spesso, anche le culture che crediamo vicine alle nostre possono regalarci sorprese… Ricordo quella sensazione elettrizzante di sentirsi liberi, lontani da casa e senza preoccupazioni: pasti e alloggio erano assicurati dalle famiglie ospitanti, di attività extra-curricolari, ovviamente, ce n’erano a bizzeffe e la sera, non contenti, potevamo uscire di casa e fare il tifo per i nostri amici, impegnati nell’ennesima partita di pallone”.
E se questo primo viaggio all’estero significasse varcare per la prima volta il “confine”? Di questo ce ne parla Francesca di Chicks and Trips:
“27 ore di viaggio all’andata. 24 ore di viaggio al ritorno. Se dovessi farlo ora, penso che prima mi darei una martellata sui piedi.Fu un viaggio infinito, eppure divertentissimo. Cambiammo tre treni, ma ricordo l’emozione di quando, a Chiasso, varcammo il confine. Era tarda notte, eravamo suddivisi in cuccette da sei, ma nessuno dormiva. Tutti al finestrino a guardare questo “confine”. Chiaramente non c’era niente da vedere, ma eravamo all’estero. Ufficialmente!”
Gli alloggi più gettonati per il primo viaggio all’estero
Io considero il mio primo viaggio all’estero la prima volta che ho visitato la mia amata Florida, più precisamente Sarasota! Non era la prima volta che prendevo l’aereo ma era la prima volta oltreoceano e da sola. Ricordo la paura di affrontare il viaggio da sola e la consapevolezza che per ben tre mesi mi sarei trovata a studiare inglese vivendo presso una famiglia sconosciuta. Ricordo anche la paura che se non mi fossi trovata bene certo non sarei potuta tornare indietro. E invece andò tutto molto più che bene, così tanto che non volevo più tornare indietro e che con la mia famiglia americana ci sentiamo tutt’ora un giorno si ed uno no.
Purtroppo a Cristiana di cuori Lievi non è andata così bene come a me, lei il soggiorno in famiglia lo ricorda così:
“Il bidet: questo sconosciuto. Eppure la parola mi pare francese….come mai non se ne trova traccia nelle case dei francesi? Ma al peggio non c’è mai fine. In bagno non c’è nemmeno il wc. Comincia la mia caccia al tesoro, finché lo trovo in uno sgabuzzino di fianco alla cucina, una specie di sottoscala di un metro quadrato. Non è stata semplice, mi ha messo a dura prova ma mi ha aperto subito gli occhi su una cosa fondamentale: la diversità. Viaggiare del resto è soprattutto questo: incontrare luoghi, culture, usanze diverse dalle nostre. Direi che il mio primo viaggio all’estero è stato un’ ottima scuola!”
Paola di Pasta Pizza Scones invece racconta del suo alloggio in un campus francese, un’esperienza che mi manca e che spero di poter vivere presto nonostante la mia veneranda età:
“Il collegio in cui eravamo ospitati era una scuola pubblica francese con dei posti letto in camerate per gli studenti fuori sede e l’organizzazione assomigliava più a quella di una colonia estiva, ma ero in Francia da sola, à l’étranger, e l’importante era quello.”
Molti anche gli ostelli, come ad esempio quello citato da Laura di Ingirovagandomum :
“Siamo stati accolti in una specie di casa ostello rosso fiammante ed abbiamo iniziato a conoscerci: denominatore comune l’inglese e l’età. Le provenienze erano invece le più disparate: due texani, una svedese, una finlandese, un francese che amava i Metallica, una turca, un olandese, due estoni; a farci da accompagnatori e “tutor” un gruppo di studenti universitari norvegesi.”
Cosa dire poi dei parenti lontani? Già perché spesso avere un appoggio in loco poteva essere decisivo nella scelta della meta per il viaggio.
Ne sa qualcosa Daniela di The Daz Box ad esempio:
“Perché scegliemmo proprio Parigi come destinazione per il mio primo viaggio all’estero? La risposta è banale: perché ci viveva mio zio. Fummo infatti ospiti a casa sua, insieme a mia zia Mané (nata e vissuta a Parigi) e le mie due cugine, Giulia e Stefania.”

Siesta Beach, Florida
I ricordi indelebili del primo viaggio all’estero
Ci avete mai fatto caso che la prima volta che andiamo all’estero siamo attenti a dettagli che altrimenti non noteremmo così tanto?
All’epoca la tecnologia non ci assisteva come oggi. Come ci fa notare Valentina di Il Viaggio che vale :
“Nel mio primo viaggio all’estero non esistevano ancora gli smartphone, non esistevano le schede sd e i nostri ricordi delle vacanze venivano affidati alle fotografie (non troppe, i rullini costavano!) della mamma (se riusciva a farmi mettere in posa…) e ai “filmini” da 45 minuti che girava mio papà con la telecamera.”
Eppure nonostante la tecnologia non fosse dalla nostra parte – poche foto e qualche nastro che ormai non sappiamo neanche più come rivedere – i primi viaggi fatti sono quelli che ricordiamo più dettagliatamente. Quelli che un segno indelebile lo hanno lasciato per davvero.
Certo ricevere il proprio viaggio all’estero come regalo per la Prima Comunione non è facilmente dimenticabile, vero Deianira di Drunk in Travel ?
“Credo che fu la prima volta che come regalo chiesi, e riuscì ad ottenerlo, un viaggio. A 9 anni solitamente si fa la Prima Comunione, e a differenza degli altri bambini che volevano come regalo game-boy, tamagotchi e altri, io volevo portare mia sorella a Parigi e andare con lei a Disneyland.”
Ma a volte non c’è un motivo preciso, proprio come Anna di La Tartaruga Volante :
“Pur a distanza di così tanti anni, ho ricordi freschissimi, è come fosse successo ieri. Ricordo i visi dei ragazzi danesi (eh già, i ragazzi erano carini, i visi delle ragazze chissà perché non li ricordo proprio), la sensazione di smarrimento iniziale, la gioia di vedere una città completamente diversa dalla mia, mi ricordo perfino cosa mangiavo. Di nessun altro viaggio, fatto successivamente, ho ricordi così chiari, strano vero? “
O come Laura di Ingirovagandomum:
“Sono passati 18 anni, ma quella prima esperienza da sola all’estero mi è rimasta appiccicata addosso: la Norvegia, sospesa tra l’acqua, le montagne e la natura selvaggia, è stata una terra molto accogliente e non potrò mai ringraziare abbastanza la mia professoressa e il Lions Club per avermi permesso di partecipare a questo scambio. Vivere a stretto contatto con altri ragazzi di tante nazionalità è stata un’esperienza straordinaria che mi ha aperto agli altri ed ha fatto crescere ancora di più la mia passione per il viaggiare. “
Il primo viaggio all’estero insegna
La prima volta che si affronta un viaggio, soprattutto all’etero, si è sempre un po’ impreparati, non sappiamo bene cosa aspettarci e viviamo il momento così come viene. Io ad esempio non sapevo mai bene come vestirmi e cosa portare con me. Finivo per ritrovarmi decine di capi in valigia che non avevo mai messo. Con il tempo ho imparato ad essere più selettiva.
Anche di Stefania di Girovagando con Stefania ha imparato molto dal suo primo viaggio all’estero:
“Questo primo viaggio all’estero organizzato tutto da sola mi ha insegnato tante cose e i successivi sono stati pianificati meglio e soprattutto ho imparato a gestire bagaglio e abbigliamento. All’epoca ero partita con un trolley imbarcato mentre ora viaggio solo col bagaglio a mano e soprattutto calzo scarpe comodissime a discapito dell’eleganza. Così di giorno sempre scarpe basse tipo quelle da ginnastica e solo per la sera porto un abito e sandali per essere più femminile.”
Ma non solo insegnamenti pratici mi ha regalato la Florida. Ho scoperto infatti proprio grazie al mio viaggio da sola che c’è un intero mondo meraviglioso che ci aspetta. Un mondo che non solo si fa scoprire ma ci fa al tempo stesso scoprire meglio noi stessi. eppure fin quando non parti per la prima volta non lo sai mai veramente, non lo immagini. Poi fai le valigie e ti rendi conto di cosa veramente ci sia intorno a te.
Capisco perfettamente le parole di Anna di La Tartaruga Volante :
“Dal viaggio a Copenaghen ho imparato che, al di la dell’Italia, c’era un mondo fantastico, un mondo che mi stava aspettando, ed era il mondo delle piccole cose. Da allora ho iniziato a viaggiare, per scoprire le cose semplici del mondo, per sedermi in un bar impolverato, guardare la gente camminare, sentire l’odore dell’erba appena tagliata e sorridere, sorridere felice. “
e di Samanta di Hopless Wanderer:
“È stata la prima porta aperta verso quel mondo multietnico, multiforme, colorato, affascinante che tanto amo e che, da quel primo viaggio all’estero, ho imparato a esplorare e conoscere. Pezzettino dopo pezzettino.”

Siesta Beach, Florida
Quando il primo viaggio all’estero ti fa scoprire casa
Quante volte in viaggio vi è capitato di pensare “mi trasferirei qui!”. Quante volte poi lo avete veramente fatto? A me è capitato una volta di pensare veramente di fare i bagagli, partire e non tornare più. Alla fine per un motivo o per l’altro non ho mai avuto il coraggio di farlo.
Al contrario di me invece c’è chi questo grande passo lo ha fatto veramente. Grazie a Roxana di Viaggio ma non volo, concludo questa meravigliosa carrellata con uno dei racconti più emozionanti che abbia letto.
Roxana si reca per la prima volta l’Italia per raggiungere il suo amore e sin dall’inizio sente un forte legame con la nostra terra:
“…è stato un lunghissimo viaggio in pullman! Per la precisione, ci ho messo circa 42 ore di viaggio dal nord della Romania fino al nord dell’Italia, con destinazione finale Cuneo.
Ricordo sempre con piacere questo viaggio. Ho scoperto un paese che odorava di casa, anche se si trovava a 2500 km distanza.”
Nonostante i piccoli problemi di comunicazione iniziali dovuti ad una lingua diversa, Roxana si ambienta subito e comincia così a scoprire usi e costumi locali:
“Ricordo anche la strana sensazione di dover baciare tutti quelli che incontravo per la prima volta. Questa usanza, cosi comune qui in Italia, non era conosciuta in Romania. Si usava salutare così solo le persone che conoscevi molto bene.
Mi è piaciuto molto il carattere allegro e chiacchierone degli italiani, la voglia di sapere subito chi sono, da dove arrivo. Mi chiedevano tutti se Dracula fosse mai esistito e se la Romania era un paese bello da visitare.”
Un viaggio che l’ha sicuramente segnata nel profondo fino a spingerla ad una decisione molto importante:
“Lo stesso anno, a settembre del 2004, appena dopo la mia laurea, mi sono trasferita definitivamente in Italia. Direi che è stato amore a prima vista, dato che non sono mai andata via.”
Così ci siamo appassionate tutte al viaggio, con un treno, un bus, un aereo. Con un viaggio che ci ha viste sedute intorno ad un falò oppure a fare surf. Tra risate, forni esplosi e persone conosciute. Così dopo quel primo viaggio all’estero ce ne sono stati molti altri e ancora molti ce ne saranno!