Routine quotidiana.
Driiin. La sveglia al mattino. Non la tua. Non quella sul tuo comodino. Quella che per otto mesi e mezzo non si è mai presa un giorno di ferie. Quella che ora reclama riposo assoluto almeno nelle prime ore del mattino. No, non quella. Bensì il trillo acuto proveniente dalla stanza di fianco, che nonostante le porte sigillate riesce ad attraversare le pareti e ad arrivare al tuo orecchio.
Passi per casa. Una porta si apre. Poi si richiude. Il rubinetto aperto in bagno. L’acqua che scorre. Poi si chiude. Ancora la porta. Altri passi per casa. Ora è la cucina a svegliarsi. La fiammella del gas è viva. Il cassetto si apre. Il cucchiaino tintinna nella tazza. Il caffè sale. La credenza si apre. Biscotti e
Routine quotidiana
Cereali sul tavolo. La sedia si muove. Due minuti di nulla. Poi la sinfonia ricomincia. Passi per casa. Cani che abbaiano. Auto che passano. Clacson in lontananza. Un po come se avessero un’anima loro. Come se seguissero il ritmo di uno spartito ben preciso. Una composizione.
Che poi mi chiedo io: per una lunga, lunghissima estate, mi bastavano due minuti per crollare tra le braccia di Morfeo e farmi cullare in quella che era per me una magica camera insonorizzata a proteggermi da qualunque rumore. Perché mai mi ritrovo ora ad essere così sensibile e terribilmente insofferente a qualsiasi rumore o suono anche quotidiano? Mi ritrovo a scattare come una molla. Come uno di quei clown chiusi nelle scatole e pronti a saltare al primo tremolio. Elettricità allo stato puro. Che se almeno mi collegassero ad una lampadina, in questo periodo di crisi senza fine, almeno ci illuminerei la mia stanza!!! -_- help me please!