Per il primo viaggio in Asia e più precisamente in Sri Lanka, mi sono affidata ad Upa dell’agenzia locale Bo Mie tours.
Ho conosciuto Upa via email e via Skype e dopo varie email e chiacchierate l’itinerario fatto su misura era pronto nei minimi dettagli. Purtroppo Upa era già impegnato in un altro tour e non ha avuto la possibilità di accompagnarci personalmente, ma la sua agenzia dispone di svariate guide che parlano molte lingue. Così al nostro arrivo all’aeroporto di Colombo, troviamo ad attenderci Gamini.
Due settimane immersa nella cultura, religione e tradizione locale durante le quali ho capito alcune cose fondamentali sullo Sri Lanka.
Ma cominciamo dall’inizio del viaggio con l’itinerario personalizzato creato per me da Upa.
Itinerario di viaggio: due settimane in Sri Lanka
Anuradhapura e Pollonaruwa
Anuradhapura e Pollonaruwa sono alcune delle antiche capitali dello Sri Lanka e attualmente patrimonio dell’UNESCO. Famose entrambe per le rovine perfettamente conservate e per le numerosissime stupe che si possono visitare all’interno del loro complesso. Le stupa, letteralmente “fondamento dell’offerta”, sono monumenti buddisti in cui vengono conservate le reliquie. Tutto intorno una quantità incredibile di fiori che vengono portati in dono dai credenti. Non solo i fiori vengono portati come segno di riconoscenza e di preghiera ma vengono poggiati seguendo un particolare ordine cromatico così da creare meravigliose decorazioni floreali.
È qui che abbiamo il primo assaggio della forte religiosità dei singalesi. Stupa, statue di Budda, monasteri sono situati in ogni angolo. L’intera area è religione pura. L’intera isola si rivelerà essere tale.

Stupa
Ritigala
A Ritigala ci immergiamo completamente in una foresta per andare alla scoperta del vecchio monastero. Un piccolo percorso attraverso il silenzio e la magia della natura completamente incontaminata porta a ciò che resta dell’antico monastero buddista. La particolarità di Ritigala, è l’elevata presenza di vasche purificatrici. Secondo la tradizione, i pellegrini in visita al monastero, dovevano purificarsi entrando in delle vasche colme d’acqua prima di poter accedere al monastero. Data l’enorme quantità di vasche e dalla grandezza di ognuna di esse, il monastero di Ritigala sembra essere stato uno dei maggiori siti di venerazione dell’antichità.
Sigiriya
Sigiriya, patrimonio dell’umanità, è una delle attrazioni più visitate. La Rocca è situata su una collina sopraelevata ed è visibile per chilometri e chilometri. Sulla sommità piatta della collina, sorge la rocca che fungeva sia da castello che da fortezza. Arrivare sino in cima non è facile. Scalini su scalini si susseguono e a volte ci si ritrova su piccole scalette di ferro che danno un po le vertigini. Ma arrivare fino in cima ne vale sicuramente la pena. Sfortunatamente, vista la conformazione della zona, può capitare che una volta in cima ci sia foschia…proprio come è capitato a me. Ma l’emozione di salire sempre pi in alto sentendosi piccini piccini in confronto alla grandezza della rocca, resta incredibile! Meravigliosa la porta dei Leoni e gli affreschi che si possono ammirare durante il percorso.

Porta dei leoni, Sigirya

Rocca di Sigirya
Due settimane in Sri Lanka: Grotte di Dambulla
Parlare di Dambulla significa parlare del Tempio d’oro. Un un tempio di roccia composto da circa 80 grotte che con statue e pitture raccontano la storia della vita di Buddah. Al suo interno un piccolo complesso di 5 grotte che risultano essere le più importanti. Incredibile la conformazione delle grotte e lo splendore delle pitture che evocano la forte devozione dei fedeli. Moltissime persone circondano le grotte pregando e portando in dono fiori colorati. Tutti i luoghi di culto sono accessibili solo a piedi nudi. E’ bene sapere che vi sarà chiesto praticamente sempre di lasciare le scarpe all’ingresso e di procedere a piedi scalzi. E’ un segno di rispetto che vi prego con tutto il cuore di seguire.

Grotte di Dambulla
Kandy
Situata nel centro dello Sri Lanka, Kandy è conosciuta soprattutto per il suo Palazzo Reale nel quale è custodito il dente d’oro di Buddah. Secondo la leggenda infatti le reliquie di Buddah si trovano in India ma uno dei canini fu affidato in principio ad un Re che a sua volta lo affidò a sua figlia, la principessa Hemamali che segretamente lo portò in Sri Lanka nascondendolo nella propria acconciatura. Da quel momento il Tempio è diventato una della mete di pellegrinaggio maggiormente visitate in tutto lo Sri Lanka. Il numero delle persone che si recano quotidianamente a Kandy è incredibile.
Purtroppo però, dato l’elevato numero di pellegrini e turisti, non c’è la possibilità di ammirare veramente il Tempio o il Dente. Non si può sostare per più di un minuto davanti al Dente o davanti alle numerose incredibili statue che si trovano all’interno del Tempio stesso. Nonostante la bellezza infinita di questo luogo, la vostra vi sembrerà più una corsa che una visita.
Inoltre questa città è anche una grande produttrice di seta. Se siete alla ricerca di prodotti locali vi consiglio le scarpe o i foulard si seta come alternativa al buonissimo the che potrete trovare ovunque in Sri Lanka. Fu proprio a Kandy infatti, che trovammo un negozio che vendeva sciarpe di seta a prezzi molto convenienti. La seta in Sri Lanka è decisamente pura seta ed è arricchita da fantasie e colori meravigliosi!

Tempio del dente
Pinnawela e l’orfanotrofio degli elefanti
A Pinnawela siamo andati sostanzialmente per visitare l’orfanotrofio degli elefanti. Il progetto di questo orfanotrofio nacque quando il governo locale decise di affidare quattro elefanti rimasti orfani, alle cure di un custode. Il custode si sarebbe preso cura degli elefanti rimasti orfani a causa dei bracconieri, fornendo loro cibo e pulizia e permettendogli dunque di arrivare all’età adulta. Con il tempo il numero degli elefanti è decisamente aumentato e al momento si possono trovare sia elefanti molto giovani, ad esempio neonati, sia quelli più anziani. Con il tempo anche i turisti si sono appassionati alla visita di questo luogo che è ormai diventato meta turistica e che apporta quindi un guadagno non indifferente all’economia dello stato.
La cosa che colpisce a primo impatto, è che alcuni elefanti sono incatenati. Già, penserete, che razza di orfanotrofio è. Sembra più una prigione. Lo pensai anche io quando vidi un gruppo di elefanti cinto da due guardiani e da alcune catene che gli facevano strada verso il fiume. Ma poi raggiunta l’acqua gli elefanti vengono lasciati totalmente liberi. E così cominciano i giochi in acqua circondati dalla foresta verde che brulica nelle vicinanze. Solo poi ho capito. Vogliamo che gli elefanti vivano liberi e spensierati nella foresta. Ma allo stesso tempo vogliamo la possibilità di avvicinarci e di immortalarli con le nostre macchine fotografiche super costose. Siamo noi che piano piano abbiamo trasformato questo luogo in attrazione turistica. Così facendo siamo noi ad aver messo le catene al loro collo, per darci la possibilità di muoverci sicuri all’interno del perimetro della struttura.
Lasciai l’orfanotrofio con un senso di dolceamaro in bocca.

Orfanotrofio degli elefanti
Sri Pada, o Picco di Adamo, la montagna più visitata dello Sri Lanka. Il picco di Adamo è meta di pellegrinaggio da parte di buddisti, induisti, musulmani e cristiani. Letteralmente Sri Pada significa “impronta sacra”. Raggiunta la sommità si vede in una conformazione rocciosa poco distante, l’impronta di un piede. I buddisti ci vedono il piede di Buddah, gli Induisti quello di Shiva e musulmani e cristiani quello di Adamo.
Fin dal principio ho voluto includere questa esperienza unica nell’itinerario. 4500 gradini, tutti di altezze diverse, tutti diversamente larghi o stretti, che portano fino alla cima della montagna situata a 2240 m. La spedizione parte solitamente in notturna per arrivare in cima per l’alba ed evitare così le ore più calde. Un vero pellegrinaggio, adulti e bambini e anziani che si sorreggono e si aiutano in quella che sarà una scalata di circa 3 ore.
La maggior parte dei pellegrini si purificano nelle acque del fiume situato a valle prima di procedere. Una dimostrazione di rispetto e di infinità religiosità. Il percorso è illuminato da piccole lucine che delimitano la strada e durante la scalata piccoli negozietti da strada vendono cibo e acqua. Si arriva in cima e letteralmente non c’ è spazio per tutti. Decidiamo di salire al piccolo tempio e suonare la campana come da tradizione per poi riscendere direttamente e vedere l’alba a metà discesa. Per tradizione infatti, una volta arrivati in cima si suona la campana per testimoniare che si è arrivati fino in cima. Un rintocco per ogni volta che si è arrivati fin su. Un rintocco per ogni volta che 4500 gradini in salita non hanno scoraggiato le preghiere dei fedeli.

Campana posta in cima all’Adam’s Peak
In Sri Lanka si dice che se si prega molto le cose brutte non accadono. Sono fermamente convinti che Dio, qualunque esso sia, possa prevenire gli incidenti e le disgrazie se le preghiere del popolo gli arrivano sentite e costanti. E se provate lontanamente a fargli notare che purtroppo a volte le cose brutte accadono comunque nonostante le preghiere, non vi crederanno. Troveranno sempre e comunque una spiegazione che per loro è religiosamente razionale. L’attaccamento alla religione in Sri Lanka va al di la di qualunque immaginazione. E’ indescrivibile.
Molti descrivono la scalata al Picco di Adamo come un’esperienza fisica. Dicono che solo gli sportivi debbano farla. Eppure io non la penso affatto così. La scalata del Picco di Adamo è un’esperienza interiore. E’ un viaggio interiore con se stessi. Ed è decisamente una delle esperienze più emozionanti che abbia mai vissuto. Mai in tutta la mia vita rimpiangerò quei 9000 gradini fatti in notturna.

Adam’s Peak
Nuwara Eliya ed Ella
Un’altra delle esperienze più belle fatte in Sri Lanka è sicuramente quella di prendere il piccolo trenino che da Nuwara Eliya porta ad Ella. Un piccolo trenino locale, con pochi vagoni e pochi posti a sedere in cui tutti si stringono e si fanno posto. Turisti e gente del posto si mescolano e si fanno compagnia. Il treno attraversa paesaggi incontaminati da togliere il fiato. La magia, le emozioni e la semplicità di un semplice tratto in treno che invece si trasforma in qualcosa di incredibile.
Ricordate, proprio su questo treno è nato il primo post di Oltre le parole. Proprio dopo gli emozionanti giorni in Sri Lanka. Proprio con il vento in faccia, su di un treno senza finestrini immerso nella foresta.

Ella, Sri Lanka

Yala
E non poteva mancare il jeep safari a Yala Park. 1259 kmq di superficie all’interno dei quali si trovano numerosi laghetti e pozze d’acqua che consentono a elefanti, coccodrilli, ed altri mammiferi di sopravvivere. Uccelli di vario genere, cerbiatti, pavoni ed elefanti, circolano in totale e completa libertà all’interno del parco e si si è fortunati si possono anche ammirare i leopardi. Nel 2004 lo Tsunami colpì il parco distruggendo un lodge che si trovava sull’estremità costiera. Oggi al suo posto sorge un monumento in memoria delle vittime della forza sovrumana della natura.

Yala

Monumento in memoria dello Tsunami del 2004
Due settimane in Sri Lanka: tappa al mare di Mirissa
Gli ultimi giorni li trascorriamo sulla spiaggia di Mirissa. Sabbia finissima e acque cristalline per gli ultimi giorni di sole prima di dire Arrivederci ad una terra che ha davvero tanto da offrire!

Mirissa

Mirissa
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