Valentina Scannapieco è stata uno degli incontri dal vivo più belli di un 2020 particolarmente nefasto. La seguivo grazie al suo blog, Occhi Ovunque, e ai suoi canali social già da tempo. Mi soffermavo spesso su quella parola “ovunque” e, per qualche motivo che ancora non conoscevo, la vedevo molto simile al mio “oltre”. Come se in qualche modo quei due termini, tanto diversi, andassero invece a braccetto.
Il perché di quella sensazione l’ho capito solo durante il tour a piedi di Positano, il primo viaggio dopo il lockdown. Durante quel tour è nata una sinergia particolare, fatta di sorrisi, di collaborazione genuina e di arte sotto varie sfaccettature.
Artista, questa la parola che più si avvicina a ciò che è Valentina Scannapieco. Ed è anche ciò che, a mio parere, emerge dalla nostra splendida intervista!
Quattro chiacchiere con Valentina Scannapieco
Ciao Valentina, benvenuta nel salotto di Oltre le parole. Allora, parlaci di te e di com’è nata l’idea del tuo blog.
Non sono brava con le presentazioni…. Posso dirti che sono Valentina, ma in rete mi chiamano Occhi Ovunque che in realtà è il soprannome del mio cagnolino. Ho 30 anni, ma in realtà, a volte 3 e altre 80, illustro (cioè racconto con le immagini), scrivo tanto (anche se sono una persona silenziosa) e insegno economia alle superiori. Ho disegnato e disegno per riviste e brand nazionali, ho scritto un libro di ricette illustrate e girato il mondo anche grazie al mio spazio online. Sono curiosa e mi appassiono a tutto ciò che è insolito e genuino. Non mi piacciono le cose perfette e il mio carburante sono la musica e i dolci (senza troppe creme). Il mio blog ri-nasce per guarire: viaggiare, scrivere e cucinare possono fare seri miracoli.
Secondo te qual è l’aspetto più difficile da capire del nostro “mondo” per chi non ha la nostra stessa passione?
Credo che l’aspetto più delicato sia il riconoscimento della qualità dei contenuti condivisi. Siamo talmente immersi in contenuti liquidi che spesso non ci si interroga sul calibro della sua attendibilità ma anche della qualità. Ci si nuota dentro e non ci si accorge che dietro a ogni post e condivisione potrebbe esserci studio e tempo, al fine di offrire contenuti utili, sempre innovativi o anche di sano intrattenimento. Soprattutto, spesso non si percepisce che le nostre condivisioni non sono qualcosa di dovuto, “tanto tu sei brava, no? Che ci metti a fare due disegni, per te è facile scrivere, no?”.
Ciò ha ripercussioni sulla considerazione non solo del valore di ciò che facciamo ma anche del nostro ruolo nella società. Non dirmi che non ti è mai capitata la domanda meravigliata: “Ma davvero vi pagano per fare un post?”.
Qual è il primo ricordo legato a un viaggio che ti viene in mente?
La Seat bianca dei miei genitori e io che mi addormento sui sedili posteriori nel viaggio Livorno-Minori. I ricordi felici di una Valentina piccolissima con sottofondo i miei che cantano le canzoni della loro storia d’amore. Era il viaggio che facevo nei giorni precedenti le festività di Natale, di Pasqua e le vacanze estive. Quel viaggio che mi portava dai miei nonni e all’abbraccio del mare.
In quei viaggi guardavo i paesaggi alternarsi e con essi giocavo costruendo nuove realtà visive, forse è lì che ho iniziato a esercitarmi nell’arte del vedere ciò che non c’è guardando ciò che c’è.
Viaggiando ti è mai capitato di scoprire una meta che secondo te viene sottovalutata?
Credo che l’Italia stessa sia sottovalutata da noi Italiani. Ho conosciuto persone (anche del nostro ambito e della nostra stessa regione) che non hanno mai visitato gli scavi di Paestum, di Pompei, mai visitato i borghi della costa d’Amalfi, la reggia di Caserta. Com’è possibile?
Invece, per quanto riguarda l’estero, un’area che mi sembra sottovalutata è l’Europa balcanica e dell’est. Ci sono zone del Montenegro che sono bellissime e anche della Romania, piene di cultura, tradizioni e paesaggi mozzafiato.
Se ti chiedessi qual è una meta che sogni da tempo, cosa ti verrebbe in mente in questo preciso momento?
Vorrei tanto ritornare in Svezia, è un sogno che ho già fatto due anni fa e vorrei rivivere per un periodo di tempo più lungo. È un paese che mi affascina e mi dà quel senso di libertà, mi piacciono quegli spazi aperti ma soprattutto mi piace il loro cibo, le pasticcerie che profumano di cannella e cardamomo, gli antiquari pieni di oggetti nautici, i megamercati dell’usato in cui trovi di tutto (l’ultima volta comprai un barattolo in latta da caffè tutto dipinto a mano di manifattura russa). Pensandoci bene potrei risponderti anche il Canada, tra quegli alberi altissimi, gli animali selvaggi e le casette piccole e accoglienti. In Italia, invece vorrei tornare a Siena, è troppo bello perdersi tra le strade e scoprire le varie contrade della città.
Come scegli la destinazione dei tuoi viaggi?
A sentimento. Succede che c’è qualche piccolo dettaglio di una destinazione che mi incuriosisce e da lì parte tutta la mia ricerca. Per esempio al Montenegro mi avvicinai perché in tv ascoltai una canzone nella lingua locale, me ne innamorai.
C’è un aneddoto legato a un viaggio a cui sei particolarmente legata?
La “maratona” nei boschi di Sintra per raggiungere il Castelo dos Mouros in Portogallo. Enzo ed io amiamo tanto camminare (siamo di quelli che zaino in spalla e si parte), quindi invece di prendere il classico tuc tuc per raggiungere la cima, partimmo a piedi dal centro di Sintra verso al castello (così anche il ritorno), con in cuffia la radio portoghese. Ci impiegammo un’oretta se ricordo bene, ma ancora più simpatico fu l’aperitivo che facemmo in una antica pasticceria, piccola e accogliente – Quaijadas da Sapa – dove assaggiammo di tutto (sì, sono famosa per i miei pasti a base di dolci tradizionali).
Secondo te quanto è difficile riuscire a trasmettere a chi legge le emozioni legate al viaggio, piuttosto che fornire informazioni utili e basta?
Sono una persona che, quando legge, si distrae facilmente quindi credo sia fondamentale narrare con le immagini e con i colori. I colori credo siano qualcosa di molto coinvolgente, che evocano sensazioni e quindi possono trasmettere molto di un viaggio. Un’altra cosa che amo molto è narrare attraverso il racconto degli odori e dei sapori in cui mi perdo letteralmente quando viaggio: assaggio di tutto anche se non mi piace, perché mi piace capire una destinazione soprattutto in cucina.
Ammiro molto chi cerca di fare della propria passione anche il proprio lavoro. Anche io nel mio piccolo cerco ogni giorno di avvicinarmi sempre più alla realizzazione del mio sogno. Mi accorgo però che siamo sempre più là fuori. Cosa suggerisci a chi si affaccia a questo nuovo mondo?
Di inventare una chiave personale e nuova nel narrare i viaggi: bisogna essere utili, originali e diversi. Poi il resto lo fa quel pizzico di fortuna o caso che non guasta mai.
Potresti suggerirci 3 blog che segui e leggi volentieri?
Mi piace molto MylittleParis che forse definirlo blog è molto riduttivo, ma non perdo nemmeno una loro newsletter per respirare un po’ di francesità (abbiamo coniato un nuovo termine?) quotidiana. Adoro lo stile fotografico di Like Miljian e poi come perdermi te, i ragazzi di Beboheme e la super guida Lucy. Okay che per voi ho il “debole per voi”, però ho sentito una forte sintonia nella narrazione realizzata attraverso stile differenti ma con la stessa curiosità che ci accomuna.
📌Consiglio del giorno
Questo è solo un piccolo assaggio di Valentina Scannapieco, una persona e una professionista straordinaria che puoi seguire sui suoi canali per non perderti nuove avventure e nuovi progetti.
Ps. ogni mese sul suo blog trovi un simpaticissimo oroscopo gastronomico illustrato. Ti consiglio di non perdertelo perché con me le sue previsioni si avverano sempre, meglio di Paolo Fox! 😉
Crediti foto: Valentina Scannapieco e Occhi Ovunque blog.