Viaggi over 60 e non solo con Teresa e Gianni del blog Nonni Avventura.
Chi dice si può viaggiare solo in una determinata fascia d’età? E chi dice che un vero viaggiatore è colui che viaggia da tutta la vita? Io non concordo, con nessuna delle due frasi. E da quando ho conosciuto Teresa e la sua storia ne sono ancora più convinta.
Teresa e il marito Gianni hanno cominciato a viaggiare dopo i quarant’anni. Questo però non gli ha impedito di compiere viaggi meravigliosi e di fare scoperte che resteranno per sempre impressi nei loro cuori. Teresa non ha ancora raggiungo i sessanta eppure è questo il target a cui si rivolgono principalmente con il loro blog che hanno chiamato affettuosamente Nonni Avventura. Aspettatevi quindi una massiccia dose di viaggi over 60 a dimostrazione di quanto si possa diventare veri viaggiatori anche nel tempo!
4 chiacchiere con i Nonni avventura: viaggi over 60 e non solo
Ciao Teresa, benvenuta nel salotto di Oltre le parole. Allora, parlaci di te e di com’è nata l’idea del tuo blog.
Ciao Simona, e grazie per averci invitati nel tuo salotto.
Sono Teresa e insieme a Gianni, mio marito nonché compagno di viaggi, gestiamo il blog Nonni Avventura. Il nome del blog ci è venuto in mente perché nessuno dei due è ormai di primo pelo, lui ha già superato i 60 anni e io farò il gran salto tra pochi mesi. Però siamo entrambi dei viaggiatori compulsivi: non ci sentiamo a nostro agio se non abbiamo almeno un paio di viaggi programmati e un altro paio di progetti che bollono in pentola.
Il blog è nato come diario di viaggio scritto per noi stessi, per fissare certe emozioni e certi ricordi che inevitabilmente con il tempo svaniscono. Successivamente è un po’ cambiato, abbiamo pensato che poteva essere una fonte di ispirazione per altri viaggiatori e magari un punto di partenza nell’organizzare i loro viaggi.
Secondo te qual è l’aspetto più difficile da capire del nostro “mondo” per chi non ha la nostra stessa passione?
Per quella che è la mia esperienza, la gente in generale non si rende conto di quanto lavoro c’è dietro un blog. La maggior parte delle persone crede che ci si sieda davanti alla tastiera e si scriva un articolo di getto, magari prestando attenzione solo alla punteggiatura o all’ortografia.
Ma tu sai bene che non è proprio così; dietro c’è un lavoro molto più faticoso e che richiede un sacco di tempo ed energie. Bisogna scrivere in ottica SEO, e questo implica fare dei corsi, studiare e aggiornarsi.
Poi bisogna cercare di scrivere in modo accattivante e interessante, tenendo conto delle aspettative dei lettori. Bisogna curare i social, fare link building.
Insomma, perché un blog abbia successo bisogna avere una pazienza da santo e bisogna dedicargli davvero un sacco di tempo. Quindi, quando qualcuno dice che un blogger è uno scroccone perché cerca solo di viaggiare gratis sono davvero molto infastidita!
Qual è il primo ricordo legato a un viaggio che ti viene in mente?
Ricordi di viaggio ne ho tanti che davvero non saprei da dove cominciare; ma forse quello di cui vale la pena di parlare è stato il primo (ma non ultimo) safari in Africa. È stato qualche anno fa, in Sud Africa, in una riserva privata nei pressi del Parco Kruger.
È stato un viaggio magico, perché io e Gianni amiamo la natura e il safari ti permette di viverla in modo intenso e continuo. Ed è stato in quella occasione che ci siamo ammalati di Africa, per noi è come una droga e almeno una volta l’anno dobbiamo tornarci!
Viaggiando ti è mai capitato di scoprire una meta che secondo te viene sottovalutata?
Onestamente no, anzi potrei dire il contrario, ho visitato un paio di posti che mi hanno un po’ delusa e che non sono poi così entusiasmanti come la gente li descrive. Sarò controcorrente, ma sia New York che Parigi non sono nella top ten dei miei luoghi preferiti. E non saprei spiegarti perché!
Un po’ dipende dal fatto che non amo molto le grande città, ma non è solo questo, visto che sono innamorata di Londra e San Francisco, che pure sono delle metropoli enormi. Con New York e Parigi non riesco proprio ad entrare in sintonia, non mi sento a mio agio.
Poi, volendo, potrei parlarti di Los Angeles, che secondo me è la città più brutta del mondo!
Se ti chiedessi qual è una meta che sogni da tempo, cosa ti verrebbe in mente in questo preciso momento?
Guarda, nessunissima esitazione: vorrei andare in Patagonia! Ma continuo a rimandare per motivi di tempo. Si tratta di una destinazione a cui dedicare almeno tre settimane di tempo, se non di più. Ed è un luogo che va visitato nei mesi di dicembre/gennaio, cioè l’estate australe, per motivi climatici. Andare a luglio e agosto per noi è improponibile perché farebbe troppo freddo e i Nonni Avventura non amano molto il freddo.
Però purtroppo a dicembre/gennaio non possiamo prenderci tre settimane o un mese di ferie. Quindi continuiamo a rinviare e ci siamo rassegnati al fatto che prima della pensione non riusciremo a visitare questa destinazione da sogno.
Come scegli la destinazione dei tuoi viaggi?
In realtà potrei dire che sono le destinazioni che scelgono me. Mi spiego meglio: tutti i viaggiatori hanno una infinita lista dei desideri e anche noi ce l’abbiamo.
Solo che poi capita di vedere un documentario in TV, o di vedere delle foto su Facebook, o di parlare con qualcuno dei suoi viaggi e… voila! Ecco che si prende la decisione di partire per una destinazione che magari neanche figurava nella nostra lista.
Ci è capitato con la Polinesia Francese, con il Nepal e con un altro paio di posti. Ed è questo il motivo per cui la famosa lista non si accorcia mai, anzi si allunga in continuazione!
C’è un aneddoto legato a un viaggio a cui sei particolarmente legata?
Ce ne sono tanti, potrei stare ore a scrivere, ma ovviamente non lo farò, altrimenti annoierei sia te che i tuoi lettori.
Però mi viene in mente la volta che stavamo facendo un safari nel Parco Nazionale del Chobe, in Botswana, in completa autonomia e senza una guida.
Ci eravamo portati il packed lunch per pranzare nel parco. All’interno, infatti, ci sono delle aree picnic dove poter mangiare senza rischiare brutti incontri.
Non abbiamo praticamente avuto il tempo di tirare fuori le nostre cose che siamo stati invasi da una quantità spaventosa di babbuini, piccoli, grandi e affamati. Abbiamo dovuto battere in ritirata in tutta fretta, perché queste scimmie sono particolarmente aggressive. E nella fretta abbiamo lasciato tutte le nostre cibarie sul tavolo.
Morale della storia: i babbuini si sono abbuffati e noi abbiamo saltato il pranzo; ma un viaggio in Africa merita questo e altro!
Secondo te quanto è difficile riuscire a trasmettere a chi legge le emozioni legate al viaggio, piuttosto che fornire informazioni utili e basta?
Negli articoli del mio blog cerco di dare informazioni utili per l’organizzazione di un viaggio, ma allo stesso tempo cerco di descrivere le destinazioni e le emozioni che esse suscitano.
La seconda delle due cose è decisamente la più difficile. Le informazioni sugli orari di apertura di un monumento o sui biglietti per accedere ad una attrazione sono dei dati oggettivi, ma le emozioni non lo sono affatto.
Bisogna scegliere accuratamente le parole per descrivere uno stato d’animo, diciamo che bisogna essere un po’ poeti per poter trasmettere le sensazioni. Forse qualcuno ci riesce senza problemi, ma per me è la parte più impegnativa. Richiede più tempo e a volte scrivo e riscrivo le frasi perché non sono mai soddisfatta e mi sembra di non aver raggiunto il risultato che volevo.
Ammiro molto chi cerca di fare della propria passione anche il proprio lavoro. Anche io nel mio piccolo cerco ogni giorno di avvicinarmi sempre più alla realizzazione del mio sogno. Mi accorgo però che siamo sempre più là fuori. Cosa suggerisci a chi si affaccia a questo nuovo mondo?
Ci sono ormai tantissimi travel blogger, spuntano come funghi ma purtroppo non tutti sono all’altezza della situazione. Le due cose più preoccupanti che noto sono queste. Intanto molti hanno un “curriculum” come viaggiatori piuttosto scarno. Con questo non voglio dire che bisogna aver girato il mondo per rendere un blog interessante, ma se hai visitato Fregene e Canicattì per un paio di giorni, non puoi avere molto da dire e consigliare.
La seconda cosa è il modo sommario e sgrammaticato che hanno di scrivere. Qualche strafalcione scappa a chiunque (anche se una attenta revisione può servire), ma continuare a sbagliare i congiuntivi o mettere le “H” al posto sbagliato non è proprio un buon modo di presentarsi.
Il mio consiglio è di cercare di essere originali e di cercare di dare agli articoli un taglio piacevole e diverso, anche se certi luoghi sono ormai stati presentati in tutte le salse ed essere diversi e innovativi non è facile. Poi penso che si dovrebbe puntare ad una fascia di pubblico ben precisa: targettizzare il blog, insomma!
Non tutti i viaggiatori hanno gli stessi interessi ed esigenze, quindi è difficile coinvolgere tutti allo stesso modo. Noi, per esempio, trattiamo soprattutto viaggi over 60, per viaggiatori i quali la maggior parte delle volte non sono interessati ad un viaggio zaino in spalla e hanno un budget superiore ai ragazzi di 20 anni. Certo, ci fa piacere che alcuni articoli vengono apprezzati da persone molto più giovani di noi, però il pubblico a cui ci rivolgiamo è composto da persone della nostra età.
Potresti suggerirci 3 blog che segui e leggi volentieri?
I blog che seguo in maniera sistematica sono davvero pochissimi, perché in realtà leggo di tutto un po’ a seconda dell’articolo che mi interessa.
Però c’è un blog che seguo con maggiore attenzione perché mi piace il modo di scrivere dell’autrice e soprattutto perché in generale vedo che amiamo le stesse destinazioni. Sto parlando di Valeria Salvai e del suo Menteinviaggio.
Valeria ama l’Africa quanto la amiamo noi e ha visitato delle destinazioni che noi dobbiamo ancora esplorare, come per esempio l’Uganda, quindi abbiamo in comune questo piccolo filo rosso che ci unisce.
Grazie Teresa per averci raccontato di te della passione per i viaggi che condividi con tuo marito. Il vostro blog Nonni Avventura, è di grande ispirazione per viaggi over 60 ma riesce a raggiungere anche un pubblico più vasto.
Web: Nonni Avventura
IG: Nonni Avventura
FB: Nonni Avventura
Io continuerò a seguire le vostre avventure attraverso i vostri canali sociale e voi mi raccomando, non smettete mai di alimentare la vostra passione. Sarà che i viaggi over 60 non sono il mio target ma ho sempre trovato spunti molto interessanti anche io! 🙂
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