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Home > Africa > Tanzania > Zanzibar e la magia dell’Isola che non c’è!

    Zanzibar e la magia dell’Isola che non c’è!

    spiagge africane

    Zanzibar: natura incontaminata, spiagge bianchissime, persone meravigliose e un turbinio di emozioni inaspettate!

    In questo articolo

    • Viaggio a Zanzibar!
      • Il villaggio a Uroa
      • I Beachboys
    • Escursioni da fare a Zanzibar
      • Tour delle spezie
      • Escursione con i delfini
      • Stone Town
      • Jozani Forest
      • Blu Safari e Nakupenda
    • Gli abitanti di Zanzibar
    • Viaggio a Zanzibar, conclusioni

    Viaggio a Zanzibar!

    Africa uguale natura incontaminata e abitudini e cultura completamente diverse dalle nostre. Per il mio primo viaggio in questa terra meravigliosa, che si rivelerà essere soprattutto un viaggio interiore per me, decido di andare sul sicuro e rivolgermi ad un’agenzia di viaggi. La mia scelta ricade su Easy Africa che ha proposto voli e offerte di soggiorno vantaggiose per Zanzibar, considerando le esigenze personali e soddisfacendo al meglio tutte le richieste. Per quanto io non sia propensa ai villaggi, alla fine mi ritrovo proprio in uno di questi sulla Spiaggia di Uroa.

    Il villaggio a Uroa

    L’Uroa Bay è un villaggio non troppo frequentato dagli italiani, che offre stanze spaziose, piscine esterne e spiaggia attrezzata. Le serate sono spesso allietate dall’animazione e il personale è molto più che cordiale. Mosè e Waziri mi faranno compagnia per una settimana intera, all’insegna di grandi sorrisi e Jambo Jambo!

    Il villaggio è praticamente immacolato e sono tutti estremamente cordiali. C’è una cosa però che non dimenticherò mai, una sensazione di stupore così forte che non mi aspettavo. L’intero villaggio è circondato da una grande struttura in ferro che ne delimita l’accesso. Una sorta di cancellata insomma. So che è lì per una questione di sicurezza, ma vi posso assicurare che mi ha lasciata perplessa e non poco. Io sono abituata a gironzolare qua e là in tutta tranquillità e quel sentirmi un po’ “in trappola” mi ha destabilizzato mentalmente.

    relax a bordo piscina

    I Beachboys

    Seppur considerato un viaggio all’insegna del total relax, non può mancare qualche escursione qua e là alla scoperta dell’isola.

    Tutti i resort e tutte le agenzie offrono escursioni di vari tipi. A far concorrenza sulle spiagge si trovano gli ormai conosciuti Beachboys. Ragazzi del luogo che non sono delle vere e proprie guide ma che organizzano escursioni di gruppo per i turisti. Dopo i primi momenti di indecisione e dopo molte ricerche su internet prima della partenza, la scelta ricade proprio su di loro.

    Si sentono storie di tutti i generi su questi ragazzi che si guadagnano da vivere organizzando escursioni con i turisti. Si sente di gente lasciata a piedi all’ultimo momento, o di pulmini che solo dopo km vanno in panne costringendo i turisti ad una attesa interminabile sotto il sole cocente.

    Ma si sente anche di esperienze incredibili a contatto con la storia e le tradizioni locali. Perché se da un lato ci sono i rischi di non avere un’assicurazione, dall’altra c’è la meraviglia di scoprire molto spesso i piccoli scorci di vita quotidiana di ognuno dei beachboys. Di vedere e vivere Zanzibar proprio attraverso i loro occhi. Se non avete esigenze particolari e siete un gruppo di soli adulti, consiglio vivamente le escursioni con i beachboys. Io non ho avuto alcun problema, anzi, alcune delle esperienze migliori le ho vissute proprio grazie a loro.

    Re Leone, è stato il primo beachboy che ho conosciuto.

    Tutti i beachbosy hanno un nome d’arte simpatico, scelto da loro nel corso degli anni per permettere ai turisti di fare il famoso “passaparola” in modo più semplice.

    Re Leone, Michelangelo e Pasqualino sono stati le guide per il Tour delle spezie, la visita a Stone Town, al Jozani forest e all’escursione con i delfini. Discorso a parte per la mia escursione preferita, ma andiamo per ordine!

    Escursioni da fare a Zanzibar

    Tour delle spezie

    Il tour delle spezie è una delle escursioni più interessanti. Permette di scoprire non solo numerose spezie di cui ignoriamo molto probabilmente l’esistenza, ma anche del loro utilizzo qui sull’isola a livello curativo. Mi sono divertita moltissimo ad esplorare la natura e le piante insieme ad una guida locale che ha anche curato al momento chi si era graffiato nel percorso!

    Escursione con i delfini

    Con il senno di poi, invece, rinuncerei all’escursione con i delfini. Più che un’escursione con i delfini sembrava una caccia ai delfini. Premetto che non so neppure io cosa immaginavo fosse, ma l’idea di accerchiare quei poveri delfini per “costringerli” (anche se amichevolmente) a fare una nuotata con i turisti, non è mi è piaciuto molto.  Ovviamente ai delfini non viene assolutamente fatto del male, anzi non vengono minimamente toccati. Io però non ho gradito molto questo posto di blocco nei loro confronti. Opinione che resta molto personale la mia dato che molte altre persone invece hanno gradito l’escursione e si sono divertite tantissimo.

    Stone Town

    Stone Town è l’escursione che non potete perdervi. La visita della città è un susseguirsi di odori e sapori unici. Trovarsi davanti al mercato locale e soprattutto a quello del pesce, non lascia per niente indifferente. Ad ogni angolo della città si apre uno scorcio unico di Zanzibar. Bambini scalzi che tirano calci ad una palla mentre un gruppo di gente si riunisce in un vicolo a giocare a domino. Il tutto con portoni enormi e decori in pietra a fare da cornice.

    giochi in piazza

    Jozani Forest

    A poca distanza ecco la Jozani Forest per fare un’escursione simpatica e divertente. Un pomeriggio immersi nella foresta ed in compagnia di moltissimi esemplari di scimmia rossa chiamati Colobi, un tipo di scimmia tipico di Zanzibar.

    Blu Safari e Nakupenda

    Ma la mia escursione preferita è stata senza dubbio quella all’isola Nakupenda, più comunemente chiamata “L’isola che non c’è”. Una lingua di sabbia che in base alle maree compare e scompare. Capita che al mattino sia totalmente visibile e che durante il giorno, proprio grazie alle maree, cominci pian piano a scomparire. Oppure può capitare esattamente l’opposto. Se ci si aggiungono poi delle acque cristalline che la cingono tutto intorno la magia è servita.

    l'isola che non c'è

    L’escursione prevede sosta all’isola Nakupenda per fare immersione o per rilassarsi ammirando la natura incontaminata. Qui infatti la mente viaggia a più non posso. È difficilissimo spiegare la sensazione che ho provato  su questo piccolo pezzetto di sabbia che un minuto c’è e l’altro scompare. È sentirsi piccoli piccoli ed immensi allo stesso tempo. Mi sono sentita anche un po’ fuori luogo in quell’occasione, come se la mia presenza, la presenza di tutti noi, potesse distruggere la magia che si respirava nell’aria.

    Per il pranzo ci si sposta su una seconda isola a pochissima distanza e la giornata prosegue con un tipico e gustoso pranzo locale. Ed è qui che si può ammirare un enorme Baobab multicentenario, caduto ma ancora in vita. In molti credono che proprio questo sia l’albero che ha ispirato Celentano nello scrivere i famosi versi di Azzurro: ” Cerco un po’ d’Africa in giardino, tra l’oleandro e il baobab…”

    il baobad di azzurro esiste davvero

    Gli abitanti di Zanzibar

    La giornata all’Isola che non c’è resterà indimenticabile  per i luoghi visitati, ma anche per le persone che ho conosciuto. Capita infatti che proprio quella mattina Re Leone e la sua squadra non fossero più disponibili. È così che immediatamente il gruppo viene ri-prenotato con altri Beachboys: Tartaruga e il fidato Enzo.

    La giornata trascorsa con Tartaruga mi ha fatto scoprire il grande cuore di un’uomo che lavora per sostenere la sua faglia seppur rispettando i turisti e il suo lavoro. “I turisti sono un bene da preservare e non limoni da spremere” . Parole che fanno riflettere, perché è proprio vero che forse quanto più abbiamo più desideriamo. Vogliamo tutto e subito, anche quando potremmo farne perfettamente a meno. Al contrario, c’è chi proprio come Tartaruga, avrebbe bisogno di molto e ne avrebbe bisogno il prima possibile. Nonostante tutto però lui si accontenta di poco e lo  vive molto meglio di quanto non facciamo noi in vita nostra!

    safari con i beachboys

    Come Tartaruga molte persone a Zanzibar vivono così. Con poco, si potrebbe dire a prima vista, ma con tanto davvero tanto dentro. Si vive alla giornata con il sole sulla pelle e con il sorriso sulle labbra. Si vive apprezzando il grande dono della vita. Un grande, immenso insegnamento di cui io per prima dovrei ricordarmi molto più spesso.

    Viaggio a Zanzibar, conclusioni

    Zanzibar , è una terra meravigliosa dalle persone meravigliose. Un viaggio che mi ha toccato l’anima e che ha mosso pensieri e sensazioni dentro di me che non immaginavo. A Zanzibar davo un incredibile incontro con me stessa. Un incontro direi inconsapevole fino a poco tempo fa. Ci vuole tempo per metabolizzare e capire veramente quando un viaggio lascia un segno. Ci vuole tempo nel capire dove hanno condotto tutti quei momenti in cui credevo di perdermi ed invece stavo semplicemente ritrovandomi. Tutto questo sono riuscita a capirlo solo a distanza di un anno pensate, su quel trenino dal quale nacque poi proprio il blog!

    Dicono ci siano persone che soffrono il mal d’Africa. Io credo semplicemente che l’Africa ti entra così nel profondo da sconvolgerti dentro. Dà una scossa a quello che già siamo e ci rivoluziona totalmente. Il mal d’Africa non è solo la mancanza di luoghi incredibili, il mal d’Africa è anche la conseguenza unica di un viaggio attraverso noi!

    con lo sguardo verso il mare

    Masai africano

    Uroa Beach, Zanzibar

    70 Commenti
    Cosa vedere a
    Simona - Oltre le parole blog
    Ciao sono Simona, con un consiglio al giorno scovo la bellezza anche dove non la vedi. Racconto di curiosità, tradizioni ed esperienze dalla Costiera Amalfitana al mondo!
    • Austin, Texas: un mix di colori, sapori e tradizione!

    • Sri Lanka: la mia prima volta in Asia!

    70 Commenti

  • Rispondi MargheritA a

    Questo post mi ha fatto sorridere tantissimo, oltre che salire un po’ di buona, ma sana invidia. Non vedo l’ora di partire per l’Africa, sento che dev’essere la mia prossima grande destinazione, uno di quei viaggi che – un po’ come il Brasile – mi entri dentro e mi faccia cambiare un po’ la prospettiva.
    Zanzibar é semplicemente bellissima!! I colori e l’atmosfera sembrano pieni di vita, di luce e di forza. Spero di poterla visitare presto e sono sicura che sí, anche io rimarró colpita dal Mal d’Africa quando rientreró!

    Bellissimo post 🙂

    • Rispondi simoltreleparole a

      Ciao Margherita! Sono felicissima di averti regalato un sorriso! A me l’Africa è rimasta dentro. Devo dire che non c’è ancora stata una destinazione che non mi sia piaciuta a dire il vero! Amo il mondo intero, che ci posso fare! 😀 E sai una cosa? Brasile e Argentina sono nel mio pensiero i luoghi che faranno cambiare prospettiva a me!! :*

  • Rispondi travelholicsouls a

    Spiegami soltanto una cosa: come hai fatto a tornare?? No perché io non credo avrei mai avuto il cuore di risalire su un aereo direzione casa hahahh!
    A parte gli scherzi, anche solo leggere di quest’esperienza trasmette delle emozioni fortissime quindi posso solo immaginare cosa tu abbia provato a viverle in prima persona. Spero solo che un viaggio del genere, nella “vera” Africa (i miei sono del Marocco ma credo che l’Africa sia un’altra cosa :)) mi sia possibile il prima possibile.
    Questi sono i viaggi che ti cambiano la vita e modo di pensare.

    Complimenti per il post, mi hai fatto sognare!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Felicissima che ti sia piaciuto! In effetti la voglia di partire non c’era. Devo ammettere però che ho capito fino in fondo il senso di quel viaggio solo dopo tempo. Non so a me capita spesso di apprezzarlo a pieno solo con il tempo. E Zanzibar per me è stato così!

  • Rispondi Lara C a

    Dalle tue parole si percepisce perfettamente quanto tu abbia amato questo luogo ed è molto bello leggere di una Zanzibar un po’ diversa da quella più patinata che viene spesso fotografata e raccontata. Mi sono salvata il nome dell’agenzia che hai usato perché uno dei miei grandi sogni è andare in Africa (per un safari o altro) ma non mi fiderei in quel caso del ‘fai da te’.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Anche io in quel caso rinunciai al fai da te e mi affidai all’agenzia. Infatti mi trovai bene. Spero tu possa andare presto in Africa. Regala sensazioni uniche! 😉

      • Rispondi Claudia a

        Anche io ho il mal d’Africa provato in Namibia e infatti quest’anno avrei voluto fare o Kenya o Tanzania ma proprio perché non consigliano il fai da te ho rinunciato ma leggendo il tuo articolo mi hai fatto tornare questa voglia irrefrenabile di partire per l’Africa!

        • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

          Sono riuscita nel mio intento allora Claudia! Prepariamo la valigia e ripartiamo 🙂

  • Rispondi Giulia a

    Si sente che hai vissuto l’avventura, che hai assaporato la vita locale, hai amato i posti e hai pensato a ciò che hai visto.
    Credo che questo tipo di turismo riflettuto sia l’arma vincente di un viaggio indimenticabile e da raccontare.
    Davvero interessante, grazie sulle dritte sui beachboys e sulle foto che rendono l’idea di quanto meravigliosa sia Zanzibar.
    Grazie 🙂

    • Rispondi simoltreleparole a

      Grazie mille Giulia! E’ stato un viaggio sorprendente che ho voluto raccontare esattamente per quello che è stato senza mascherare nulla. Spero possa essere di aiuto ad altri e spero che Zanzibar possa far vibrare l’anima ad altri come l’ha fatta vibrare a me!

  • Rispondi Rocio Novarino a

    Un posto da sogno per chiunque. Eppure non è nella mia top ten, forse neanche top 20… non so…quei posti troppo turistici….quel troppo ….non mi attirano granchè, però per carità, posto indiscutibilmente stupendo. Sulla questione dei delfini sono d’accordo con te, anche se inconsciamente avrei fatto il tuo stesso “errore”. Ad ogni modo, stupende foto!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Grazie mille Rocio! Io credo che al di la della bellezza ci sia una certa connessione con i luoghi che visitiamo. Per questo motivo non a tutti possono piacere le stesse destinazioni. Alla fine il mondo è bello proprio perchè e vario no?! 😉

  • Rispondi Giordana a

    ecco lo sapevo, ora ho un´altra meta in lista! Ah purtroppo i collegamenti da Amburgo sono pietosi! Mi spiegfhi esattamente chi sono i beachboys?

    • Rispondi simoltreleparole a

      E’ sempre bello aggiungere mete. Sono sicura che un modo lo troverai 😉 I beachboys sono sostanzialmente dei ragazzi locali che organizzano escursioni sull’isola. Ammetto che non sono certificati, ma i prezzi sono molto competitivi e soprattutto con i locali si scopre sempre una parte della cultura locale che altrimenti perderebbe il suo fascino. Sono solitamente tour in gruppo quindi si è comunque sempre al sicuro. A me è piaciuto moltissimo chiacchierare con loro e scoprire Zanzibar attraverso i loro occhi!

  • Rispondi Silvia a

    Meraviglioso!!emozionante e capisco perfettamente l’idea di scoprirsi attraverso un viaggio..é quello che normalmente succede a me stessa..grazie per condividere la tua esperienza..mi piacerebbe tanto visitare Zanzibar e Africa in generale

    • Rispondi simoltreleparole a

      Grazie mille Silvia! Sono davvero felice di essere riuscita ad emozionarti! Zanzibar ha lasciato un segno che non mi aspettavo e ti auguro veramente di riuscire a visitare l’Africa il prima possibile. Non ti deluderà! 🙂

  • Rispondi Laura a

    Questo tuo racconto su Zanzibar e’ davvero emozionante: ci sono davvero viaggi che ci cambiano la vita, soprattutto quando entriamo davvero in contatto con le persone.

    • Rispondi simoltreleparole a

      Per me è stato importante come viaggio perché sono entrata molto in contatto anche con me stessa. Mi ha toccato corde che non immaginavo!

  • Rispondi Anna a

    Quante emozioni trasmettono i tuoi ricordi di viaggio, ti leggo e partirei subito per Zanzibar (che peraltro è tra le mie mete del cuore già da un po’)!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Grazie mille Anna! Le tue parole sono davvero preziose per me. Zanzibar mi è rimasta nel cuore, spero che anche tu ci andrai presto! <3

  • Rispondi Ale Carini a

    Il luogo è magico e quasi surreale per la sua natura incontaminata!
    Ci sono stati dei nostri amici qualche anno fa e anche loro ci hanno parlato entusiasti dei beach boys! Credo che orami siano come un marchio di fabbrica da quelle parti 🙂
    Quando intendi che c’era la cancellata per motivi di sicurezza .. immagino che tu facessi riferimento agli animali, vero? Capisco lo stupore e lo strano che ti può aver fatto … trovarti all’interno di un perimetro ben delimitato!

    • Rispondi simoltreleparole a

      Sì Ale, la cancellata era per gli animali. Ne capisco il motivo però mi ha davvero fatto una strana impressione. Essere circondata dalla cancellata e non avere la possibilità di poter uscire a girovagare a mio piacimento senza dover chiedere il permesso, era una cosa a cui davvero non ero abituata! Nonostante ciò però, luogo magico per davvero. Non dimenticherò mai questo viaggio!

  • Rispondi Francesca | Chicks and Trips a

    Avevo proprio voglia di spiaggia bianca, mare cristallino e baobab. Non sono mai stata a Zanzibar, ma è una meta che mi attira tantissimo; vado a leggere il post su Stone Town!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Per me è stato un viaggio particolare. Ha toccato a modo suo corde che non immaginavo. Al ritorno da Zanzibar tante cose sono cambiate per me, piano piano mi sono ritrovata a fare un cambiamento davvero inaspettato. Spero che anche tu possa andarci presto!

  • Rispondi alice a

    Devo dire che questo “sconvolgimento del profondo” lo hai ben trasmesso anche nel tuo articolo. Davvero un posto da sogno!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Alice! Non so bene se fosse un periodo particolare della mia vita di cui non mi ero accorta o se sia veramente solo frutto della magia di Zanzibar. MA quel viaggio mi ha cambiata, lo ha fatto nel profondo e lo ha fatto per davvero!

  • Rispondi Julia a

    L’Africa è un paese magnifico, ogni stato poi è a se, io ho visto la differenza traEgitto e Sudafrica ma la cosa che è unica è il calore e la sensazione che lascia. Zanzibar prima o poi, che spiagge magnifiche!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Per me è stato un viaggio molto particolare. Ha saputo toccare corde che non immaginavo neppure lontanamente!

  • Rispondi Martina a

    Ma che meraviglia!! Con le tue parole mi sembra di essere proprio a Zanzibar, a camminare tra le vie di Stone Town, assaporando odori e sapori, oppure a meravigliarmi davanti all’isola Nakupenda! Quindi grazie per aver fatto viaggiare (con la mente) anche me😊

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Martina grazie mille. Sei un vero tesoro. Mi fa molto piacere che le mie emozioni siano arrivate a te e spero che Zanzibar e la sua magia ti possano far innamorare quanto me. E poi sai, ritrovarsi in una canzone di Celentano non è da poco! 😉

  • Rispondi Lucy a

    Molto interessante questo reportage, grazie Simona! I beachboys non li avevo mai sentiti nominare in quanto tali, istintivamente ho una gran simpatia per loro perché quello di guida turistica è uno dei mestieri più belli del mondo secondo me. Perciò vedere che loro si arrangiano e cercano di esserlo nel migliore dei modi possibili rispetto alle loro possibilità, “mi tocca molto”, come dicono in francese. Bravi! Fermo restando che ci vuole spirito di adattamento da parte nostra, perché dubito che un turista con la puzza sotto il naso possa non considerarsi molto scontento se per caso qualcosa non va secondo i piani.
    Avrei avuto la tua stessa perplessità sia sulla “recinzione” “di sicurezza”, sia per il braccaggio ai delfini, e hai fatto bene a parlarne perché anche le criticità vanno sottolineate.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Lucy! Diciamo che la sincerità è una dote che mi appartiene e non riesco a non dirlo quando penso che qualcosa non va o mi lascia perplessa. Certo ci vuole spirito di adattamento e quando vengono proposte escursioni con i delfini sicuramente la curiosità c’è. Una volta in barca però poi l’entusiasmo passa un po’ e ti rendi conto che forse avresti fatto meglio a non farla l’escursione. Io sono fermamente convinta che a volte sbagliare fa bene, insegna molto e spero che la mia esperienza e le mie riflessioni possano essere di aiuto a chi si troverà nella stessa situazione. 😉

  • Rispondi L'OrsaNelCarro Travel Blog a

    Mai sentita questa cosa del recinto! Mah! Però se serve a far stare tranquilli sia ospiti che staff ben venga! Ma come Re Leone, Michelangelo e “Pasqualino”? E’ come dire JessicaH SamantaH e MariaAssuntina hahahah (spero che non si chiami nessuno MariaAssuntina nella tua cerchia) 😛 Ma sai che non la sapevo la storia dell’albero che ha ispirato Celentano? Peccato per i delfini, credevo che questo genere di escursione fosse completamente cruelty free e invece c’è sempre un retroscena anche se minimo, hai fatto bene a parlarcene. Ad ogni modo lo sai che non sono tipo da luoghi caldi tuttavia questo scorcio di Africa me lo hai fatto piacere per come l’hai raccontato! Prima o poi la devo pur puntare la bussola a Sud! 😉 Buona domenica! :**

    Jambo Jambo

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Orsa! In effetti la cancellata credo fosse per protezione ma sentirmi “rinchiusa” mi ha fatto uno strano effetto! Sicuramente una protezione necessaria ma il primo impatto è stato inaspettato, più la mia reazione che il cancello in sé.
      Per i Beachboys hai ragione ma il punto è che loro scelgono i nomi in base ai turisti che hanno davanti e alle notizie che gli arrivano dall’Italia. Sono certa che in francese o tedesco avessero nomi diversi ahaha e comunque tranquilla, nessuna MariaAssuntina nella mia cerchia ;P Il mio è stato un racconto forse un po’ duro ma molto sincero. Ho amato quest’isola da morire ma ho anche pensato fosse giusto far notare le cose che invece hanno lasciato l’amaro in bocca. Certo, Jambo Jambo non lo dimenticherò mai neanche io! 😉
      Buona Domenica anche a te Dani! <3

  • Rispondi Raffi a

    Sono stata a Zanzibar quasi 10 anni fa e mi sogno ancora quell’isola, il mare, il cielo, le stelle marine, i sapori e i colori. Ci tornerei anche subito se potessi. Il tuo post mi ha fatto venire una nostalgia pazzesca.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      L’isola è davvero stupenda così come la popolazione. Anche io tornerei subito, magari anche con una maggiore consapevolezza di cosa mi aspetta!

  • Rispondi Dani a

    Un luogo davvero speciale, mi hai fatto venire una gran voglia di partire! Non ci sono mai stata, ma è una meta a cui sto pensando da un po’…

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Una meta magica sia per la natura che il modo molto lento di affrontare le giornate. Ciò che non manca mai è un allegro sorriso seguito da un “Jambo jambo”! 😉

  • Rispondi Serena - Sognando Viaggi a

    La prima immagine è bastata a farmi innamorare, il racconto non ha fatto altro che accrescere il mio desiderio di volare a Zanzibar (prima o poi). 🙂 Se dovessi sognare in grande mi piacerebbe unire alla visita dell’isola un safari nella Tanzania continentale. Utili le informazioni sui beach boys: ne ho visti molti anche alle Seychelles, dove sono stata in viaggio di nozze, e anche in quel caso il passaparola spesso è fondamentale per evitare brutte sorprese e godersi appieno una delle bellissime escursioni.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Serena! Zanzibar è una terra ancora poco contaminata che permette il contatto con la natura quasi a 360 gradi. L’idea di abbinarci la Tanzania non è male. Io non feci l’abbinamento perché per la Tanzania non era il periodo migliore ma data la poca distanza se si è flessibile sulle date si può fare tranquillamente. I beach boys non li perderei se fossi in te, il passaparola è fondamentale per noi ma soprattutto per loro. Per questo cercano di essere il più giusto possibile, per evitare che poi la reputazione venga rovinata e che il lavoro venga a mancare poi per tutti. Certo un minimo di guadagno per loro ci deve essere, diciamolo sinceramente. Ma alla fine per noi restano costi abbastanza bassi e vista la loro marcia in più, il gioco vale la candela! 😉

  • Rispondi One More Trip a

    Ciao Simona, ho cominciato a leggere il tuo articolo perché l’anno scorso sono stato in Kenya.
    In origine, era appunto indeciso tra Kenya e Zanzibar, quindi volevo capire cosa mi ero perso. A parte il tuo articolo molto completo, mi sono ritrovato in molti dei tuoi pensieri.
    Il primo è sui beach boys, è vero possono essere insistenti, ma dategli una possibilità. La mia esperienza di viaggio più bella in assoluto è stata proprio con ‘Albero di Natale’ (riprendendo il discorso sui nomi simpatici). Ha catturato la nostra attenzione con una frase ‘Tu non conosci la vera Africa’ e quando io gli ho detto ‘Mostramela!’, lui ci ha accompagnato nelle parti meno turistiche compreso il suo villaggio. Non avrei abbastanza parole per spiegare le emozioni, come dici tu l’Africa ti entra dentro e non la dimentichi più!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Non sai quanto mi facciano piacere le tue parole! I beach Boys sono stati una parte importante del mio viaggio e senza di loro diverto non sarebbe stata la stessa cosa. Meritano decisamente una possibilità e se tornassi indietro lo rifarei senza battere ciglio!

  • Rispondi Elisa a

    Ciao Simona, leggere questo articolo mi ha fatto venire i brividi perché a Zanzibar ho lasciato il cuore e preso il mal d’Africa… è stato il mio primo viaggio da sola, ormai molti anni fa, e rileggere delle emozioni simili a quelle che ho provato io allora è stato come tornarci per un attimo.
    Ricordo ancora le lunghe passeggiate la mattina presto sulla spiaggia, sola, in silenzio, con il vento fra i capelli, la sabbia fresca sotto i piedi, i granchi che scappavano al mio passaggio… Ripartirei subito!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Elisa! Zanzibar è un posto magico. Ammetto che non mi aspettavo mi potesse toccare così nel profondo ma conservo davvero un bellissimo ricordo di quei giorni e del mio primo viaggio in Africa! 🙂

  • Rispondi VALERIA a

    Dopo aver visitato l’Africa, ho continuato a soffrire solo ed esclusivamente il mal d’Artico invece del famoso mal d’Africa, ma credo abbiano un principio comune: sono entrambi posti incontaminati e primordiali che lasciano il segno! Gli abitanti dell’Africa in particolare hanno dei sorrisi puri e genuini capaci di emozionare anche i più duri.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Sono sempre le persone a fare la differenza in viaggio. Io ne sono sempre più convinta!

  • Rispondi Antonella a

    Bello il tuo articolo, mi sono ritrovata negli odori e nei colori che descrivi e anche secondo me l’escursione all’isola che non c’è è imperdibile.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Antonella! Credo che insieme alla visita della città, sia escursione da non perdere assolutamente. Non avrei immaginato una cosa del genere!

  • Rispondi Noemi a

    È da un po’ che voglio organizzare un viaggio in Tanzania e leggere le tue parole non fa altro che far aumentare il mio desiderio. Mi hai fatto sentire i profumi di questa terra!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Un grandissimo complimento il tuo Noemi! Grazie di cuore <3

  • Rispondi Simona a

    Anche per me l’Africa ha qualcosa di speciale, come hai descritto benissimo tu, quando metabolizzi il viaggio capisci meglio cosa hai provato! Io sono stata in SudAfrica e alle cascate Vittoria, ho 2 sogni nel cassetto Zanzibar + Tanzania e Madagascar 😊

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Simo! Che bello trovarti qui 🤗 Io ho capito l’importanza del mio viaggio solo molto tempo dopo. È incredibile come riesca a toccarti dentro senza che te ne accorga. Spero che i tuoi due sogni si realizzino presto! Un abbraccio e a presto! ❤️

  • Rispondi Sara Chandana a

    La tua descrizione del mal d’Africa mi risuona tantissimo! Così come le sensazioni sgradevoli scatenate dal tour con i delfini. Mi è successa la stessa cosa in India, per non parlare del mal di mare che ho avuto. Come sempre i tuoi post sono una fonte di emozioni.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Sara! Quando andrò in India sarai la mia musa ti avviso già. Vorrei poterla visitare con occhi e cuore aperto e sono certa che in questo tu mi saresti molto utile. Spero che succeda presto, credo di essere finalmente pronta anche per il mal d’India! 🙂

  • Rispondi Silvia a

    Sogno l’Africa da tanti anni e finalmente forse ci siamo… mi hai proprio conquistato con Zanzibar, ci farò un pensierino!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Silvia, spero ci andrai veramente. Poi fammi sapere se ti ha colpito quanto ha colpito me! 🙂

  • Rispondi Giorgia Tedeschi @giothewanderluster a

    Io sapevo che avrei dovuto prenotare per l’Africa quest’anno.. ho sempre pensato a Zanzibar come una meta perfetta tra mare, natura e popolazione locale.. ho conosciuto tra l’altro una persona che si occupa di una reale associazione di volontariato che opera li’ e non vedo l’ora di andare!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao Giorgia! Zanzibar mi ha davvero sorpreso molto, spero che anche tu possa andarci presto. Il mix è perfetto proprio come lo hai descritto tu, mare, relax e popolazione locale!

  • Rispondi Deborah a

    Ma che esperienza stupenda!!! Non sono mai stata in Africa ma tutti i racconti bellissimi che leggo e mi raccontano mi fanno pentire di non esserci ancora andata!!!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Sei ancora in tempo Deborah non temere. 🙂

  • Rispondi Carmen a

    I beachboy non li conoscevo e già mi stanno simpatici. Leggendo il tuo blog sto imparando davvero un sacco di cose nuove.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Grazie Carmen! Io avevo letto un sacco di commenti contrastanti verso i beach Boys ma devo dire che invece mi sono trovata davvero bene!

  • Rispondi LaZiaRo a

    È un post datato ma io lo scopro solo ora 🙂 sono stata in Tanzania qualche anno fa e avevo pensato di passare qualche giorno a Zanzibar, per poi finire, al contrarissimo, a scalare il kilimanjaro 😅 bella terra, però. L’isola Nakupenda sembra davvero qualcosa di magico. Magari da tenere in conto se torno per una vacanza un po’ più rilassante della precedente!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Ciao! Zanzibar è sempre vista come una terra da vacanza nel resort e basta. In realtà basta bilanciare e aggiungere qualche escursione per rendersi conto invece che c’è anche altro da vedere. L’isola Nakupenda è uno degli esempi. Una giornata memorabile! 🙂

  • Rispondi Serena - Sognando Viaggi a

    Sogno l’Africa dei safari fotografici e dei tramonti infuocati, ma il mare di Zanzibar mi attira quasi in egual modo. Bellissime le escursioni che hai fatto, l’importante è non limitarsi solo alla spiaggia del resort. Alle Seychelles avevo impostato la vacanza in modo simile al tuo, sarebbe stato un peccato perdersi tante meraviglie!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Bravissima Serena, queste zone sono molto sottovalutate. Si pensa al mare e basta ma la verità è che le varie escursioni fanno davvero tanto!

  • Rispondi Claudia a

    Mi piacerebbe tantissimo andare a Zanzibar, ma quello che più mi ha colpito è la riflessione finale riguardo il viaggio. Io pure credo che nel momento in cui uno si sente “perso” con un viaggio magari da solo si possa ritrovare ridefinendo i propri equilibri, i propri affetti e i propri obiettivi. E’ qualcosa dentro di noi che come giustamente hai detto deve essere metabolizzato e compreso. La testa deve capire quello che il cuore magari già sa

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Claudia hai colto nel segno. La testa deve metabolizzare e trovare le giuste parole per definire il cambiamento interiore che c’è stato. Zanzibar mi ha cambiata molto ma me ne sono accorta veramente solo tanto tempo dopo. E credimi, non sapevo quando sono partita che sarebbe stato poi così intenso!

  • Rispondi Raffi a

    Ogni tanto rientro in questo articolo e me lo rileggo. Ogni volta con una grande emozione nel cuore, perché mi riporta a Zanzibar, uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto. Volevo dirtelo.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog a

      Oh ma grazie mille Raffi! Effettivamente è stato un viaggio che ha segnato tanto anche me. Non me ne ero accorta all’inizio ma è andata proprio così. Grazie per le tue parole, mi riempiono di gioia! <3

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