Visitare la Cappella Sansevero e vedere il Cristo velato a Napoli. Guida completa su come arrivare, come comprare i biglietti, i possibili tour e cosa vedere all’interno.
Visitare la Cappella Sansevero e ammirare il Cristo velato a Napoli, è una delle esperienze imperdibili durante un viaggio alla scoperta della città partenopea. Che si tratti di un viaggio di più giorni o di vedere Napoli in poche ore, la visita al Museo Cappella Sansevero non può mancare.
Dove si trova il Cristo velato a Napoli
Il Cristo velato è una delle opere più famose e conosciute di Napoli. Nonostante ciò in pochi sanno che si trova all’interno del Museo Cappella Sansevero. Vedere il Cristo velato a Napoli equivale a vedere il Museo Cappella Sansevero. Di conseguenza alla domanda “dove si trova il Cristo velato a Napoli“, bisogna rispondere prima con la sua ubicazione generale e dunque all’interno del Museo Cappella Sansevero e poi con l’indirizzo specifico: via Francesco De Sanctis 19/21. Insomma il Cristo velato a Napoli si trova in pieno centro storico a due minuti a piedi da Via dei Tribunali e da Spaccanapoli.
La zona è a traffico limitato, esattamente a due passi da Piazza del Gesù, il complesso di Santa Chiara e San Gregorio Armeno, la via dei presepi di Napoli.
Come comprare i biglietti per la Cappella Sansevero e il Cristo velato
Una volta chiarita la posizione, ecco come comprare i biglietti per la Cappella Sansevero e il Cristo velato.
1. Tramite il sito ufficiale
Il modo più semplice per acquistare i biglietti per la Cappella Sansevero e il Cristo velato di Napoli, è tramite il sito ufficiale museosansevero.it. Acquistando i biglietti online è possibile la fascia oraria desiderata e ridurre notevolmente il tempo di attesa all’ingresso.
Le dimensioni ridotte degli ambienti infatti, consentono un numero massimo totale di 45 persone alle volta. La prenotazione dei biglietti online è l’unico modo a garantire l’ingresso per la visita del museo.
I biglietti online sono resi disponibili con un mese di anticipo e permettono di scegliere fasce orarie con cadenza di 30 minuti a partire dalle 9 del mattino.
2. Alla biglietteria
Nonostante l’acquisto dei biglietti online sia la scelta fortemente consigliata, è giusto sottolineare che ogni giorno di apertura sarà comunque resa disponibile una quantità di biglietti da poter acquistare last minute direttamente alla biglietteria del Museo Cappella Sansevero.
Considerata la forte affluenza e le restrizioni a causa del distanziamento, ti consiglio di scegliere questa opzione solo se non hai trovato disponibilità online per le date del tuo viaggio a Napoli. In questo caso puoi fare un tentativo alla biglietteria.
Il Cristo velato – Crediti: sito ufficiale Museo Cappella Sansevero
3. Tour guidati di gruppo
Altra opzione da non sottovalutare è quella di scegliere un tour guidato tramite siti quali Musement o Get Your Guide ad esempio. Numerosi sono infatti i portali che mettono a disposizione piccoli tour a piedi di Spaccanapoli con visita al Cristo velato e alla Cappella Sansevero annessa.
In questo caso sarà la guida ad occuparsi di biglietti e prenotazioni, di considerare la fascia oraria migliore e i tempi. Tu dovrai solo goderti il tour e restare a bocca aperta davanti alla famosa statua del Cristo velato di Napoli.
Se prendi in considerazione questa opzione ricorda che dovrai comunque fare un po’ di fila all’ingresso perché date le dimensioni ridotte di Cappella Sansevero e il Cristo velato a Napoli non esistono al momento biglietti saltafila.
4. Tour personalizzato con guida privata
Se vuoi vedere il Cristo velato e Napoli senza sbattimento, un tour personalizzato con guida privata è ciò che fa per te. Scegliere una guida certificata e del luogo ti permette di creare un itinerario personalizzato in base alle tue esigenze e ai tuoi gusti senza doverti preoccupare di tempistiche da rispettare e biglietti da prenotare.
Grazie alla guida privata poi, potrai scoprire in modo anche divertente, aneddoti e “inciuci” che altrimenti non potresti sapere. Ecco perché consiglio sempre di scegliere una guida del posto che possa conoscere bene Napoli con la sua storia, le sue tradizioni e le sue leggende che non mancano davvero mai.
Io personalmente, ho fatto il tour di Napoli a piedi con visita di Cappella Sansevero e il Cristo velato, con Zia Lucy, guida certificata campana. Un tour cucito sulle necessita dei componenti rispettando i gusti di noi partecipanti ma anche il grande patrimonio artistico e folkloristico di una città unica e particolare come Napoli.
Museo Cappella San Severo di Napoli – Crediti: sito ufficiale Museo Cappella Sansevero
Quanto costano i biglietti e quali sono gli orari per la visita
Se decidi di prenotare un tour per visitare la Cappella Sansevero e il Cristo velato a Napoli, i prezzi varieranno in base al tour scelto e al portale così come gli orari di ingresso.
Se invece decidi di acquistare i biglietti online sul sito ufficiale oppure alla biglietteria del Museo Cappella Sansevero, eccoti costi dei biglietti e orari di apertura.
COSTI BIGLIETTI CAPPELLA SANSEVERO E CRISTO VELATO
- Biglietto ordinario: 8€
- Artecard: 6 €
- Soci FAI: 6 Euro
- Ragazzi da 10 a 25 anni: 5 Euro
- Bambini fino a 9 anni: gratis
- Audio guida: 3,50 Euro
Attenzione, per gli acquisti online verranno aggiunti i seguenti supplementi:
- Aggiunta di 2 Euro per ogni biglietto a pagamento sia intero che ridotto
- Aggiunta di 1 Euro per ogni biglietto con ingresso gratuito
- Aggiunta di 1 Euro per ogni audioguida (in alternativa si può scegliere l’offerta “Tandem” che comprende due audioguide al costo di 5 Euro con supplemento online di 1 Euro).
ORARI DI APERTURA CAPPELLA SANSEVERO E CRISTO VELATO
- Aperto dal mercoledì alla domenica dalle 9 alle 19
- Chiuso lunedì e martedì
- Apertura straordinaria 2 novembre 2020 dalle 9 alle 19
- Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
Cosa vedere all’interno della Cappella Sansevero
La Cappella Sansevero è un gioiello conosciuto in tutto il mondo. Un tripudio di barocco in cui arte e mistero si intrecciano dando vita a un’atmosfera davvero unica e indescrivibile. La Cappella è stata ideata e voluta da Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero e primo esponente dell’illuminismo europeo.
1. Il Cristo velato
Al centro della Cappella Sansevero, spicca la famosa statua del Cristo velato di Napoli. Si tratta di una delle opere più suggestive al mondo. A scolpire il Cristo velato, Giuseppe Sanmartino che ebbe il compito di realizzare una statua a grandezza naturale di Cristo morto e coperto da un sudario trasparente. Il tutto da un solo e unico blocco di marmo.
Sanmartino non solo riuscì nell’opera ma creò qualcosa che andava, a mio parere, oltre ogni possibile aspettativa. Il velo posto sulla statua del Gesù morto è un susseguirsi di dettagli sorprendenti. I ricami del sudario e le pieghe morbide sembrano quasi enfatizzare e mettere maggiormente a nudo il corpo privo di vita e la sua sofferenza. I dettagli delle mani e del volto, le vene che sembrano ancora pulsare e il costato scavato, sfidano ogni logica.
Come può un freddo blocco di marmo trasformarsi in qualcosa di estremamente vivo e reale? Incantata e sbalordita, sono rimasta a fissare la statua e i suoi dettagli senza trovare risposta. Perdendomi in quel dubbio atroce sulla veridicità della leggenda legata al velo del Cristo velato a Napoli.
In molti infatti si sono chiesti se il velo sia stato realmente scolpito o se invece si tratti della marmorizzazione alchemica del tessuto. Numerosi e accurati studi hanno poi dimostrato con prove certe, che la statua è stata realizzata interamente in marmo.
Da subito la statua è stata molto apprezzata da numerosi artisti in visita a Napoli. Tra tutti spicca il maestro Antonio Canova, che dopo aver cercato di acquistarla, dichiarò che avrebbe dato dieci anni della propria vita pur di essere l’autore di un capolavoro simile. Come dare torto al grande Canova.
La statua del Cristo velato a Napoli è indescrivibile. Solo dopo averla vista dal vivo riuscirai a capire perché la sua fama è internazionale.
Il Cristo velato – Crediti: Sito ufficiale Museo Cappella Sansevero
2. Le statue Pudicizia e Disinganno
La statua Pudicizia è dedicata a Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona, madre di Raimondo di Sangro, che morì quando il figlio non aveva ancora compiuto un anno. La statua è uno dei maggiori capolavori di Antonio Corradini. Lo scultore infatti era già celebre per aver creato altre sculture velate. Viene particolarmente acclamato nella realizzazione de la Pudicizia, per l’effetto con cui il velo avvolge le forme della principessa Cecilia facendolo sembrare quasi vero e intriso da vapore.
La lapide spezzata, lo sguardo nel vuoto e l’albero della vita che sorge ai piedi della lapide, simboleggiano la prematura morte della principessa Cecilia. La posizione della donna ricoperta dal velo invece, è un’allegoria alla sapienza e alla dea velata Iside, la dea egizia della sapienza e della scienza iniziatica.
Pudicizia, la statua dedicata a Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona – Crediti: sito ufficiale Museo Cappella Sansevero
Al contrario invece la statua Disinganno è dedicata ad Antonio di Sangro, padre di Raimondo. Lo scultore Francesco Queirolo, rappresenta un uomo che si libera da una rete aiutato da un putto con ai piedi il globo e la Bibbia. Un concentrato di simbolismo che fa riferimento alla vita sregolata seguita da Antonio di Sangro dopo la scomparsa prematura della moglie. Il piccolo Raimondo infatti fu affidato al nonno paterno mentre il padre viaggiò per l’Europa conducendo una vita sregolata e dedita ai vizi. Pentitosi poi tornò a Napoli in età avanzata dedicandosi alla vita sacerdotale.
La liberazione dalla rete simboleggia dunque la liberazione dai vizi del mondo grazie all’aiuto dell’intelletto rappresentato in questo caso dal putto. Se da un lato a colpire è la leggiadria del velo, dall’altro è la maestria dei dettagli della rete. Elementi che seppure diversi e dai significati opposti, risultano estremamente realistici.
Disinganno, la statua dedicata ad Antonio di Sangro – Crediti: sito ufficiale Museo Cappella Sansevero
3. Le altre statue e le opere
Al Museo Cappella Sansevero non mancano numerose altre statue e opere di vario genere. L’affresco sul soffitto, la Gloria del Paradiso, è il primo ad accogliere. Seguono poi le statue delle virtù e i monumenti ai sei principi di Sansevero. Non mancano neppure i medaglioni con i santi protettori del casato e la tomba del principe Raimondo di Sangro, ideatore della Cappella.
Particolare proprio nei pressi della tomba di Raimondo di Sangro, è il pavimento labirintico di cui restano solo alcune lastre. Il progetto originale della cappella prevedeva un pavimento a labirinto con una linea bianca continua di marmo bianco. L’impresa affidata a Francesco Celebrano, non fu affatto facile e si narra che il principe di Sangro non riuscì a vedere l’opera terminata. Successivamente un grave crollò danneggiò fortemente la pavimentazione che fu rimossa e sostituita con il pavimento in cotto napoletano con al centro lo stemma della famiglia di Sangro presente oggi.
4. Le macchine anatomiche
Nella cavea sotterranea della Cappella Sansevero, esattamente sotto il Cristo velato a Napoli, si trovano le ormai famose Macchine anatomiche. Si tratta di due scheletri uno di uomo e uno di donna, che riproducono nei minimi particolari il sistema circolatorio di ognuno. La dovizia di particolari è tale da aver dato vita anche in questo caso a una leggenda. Si narra infatti che Raimondo di Sangro avesse fatto uccidere due servi imponendo di iniettarvi una particolare sostanza per “metallizzare” il sistema circolatorio e permetterne lo studio.
Studi più accreditati invece sostengono che seppur ossa e teschi siano originali, il sistema circolatorio sia invece frutto della combinazione di diversi materiali come cera d’api, fil di ferro, seta e coloranti. Di certo vedere le due Macchine anatomiche dal vivo lascia un po’ perplessi. Per quanto mi riguarda niente a che vedere con l’emozione della statua del Cristo Velato!
Macchine anatomiche – Crediti: sito ufficiale Museo Cappella Sansevero
Info pratiche per la visita della Cappella Sansevero e del Cristo velato di Napoli
Ora che sai come acquistare i biglietti e cosa vedere eccoti alcune info pratiche per godere al meglio della visita.
All’interno del Museo Cappella Sansevero è vietato toccare o fotografare le opere d’arte. L’utilizzo dei dispositivi mobili o di registrazione non è consentito così come non è consentito l’ingresso di animali domestici e non.
A causa delle ridotte dimensioni degli spazi e del distanziamento sociale, ulteriori norme sono state introdotte dalla riapertura di luglio 2020:
- il limite massimo di visitatori per volta è di 45 persone
- All’ingresso verrà rilevata la temperatura corporea con termometro senza contatto. Ai visitatori con temperatura superiore a 37.5 ° sarà negato l’ingresso.
- Obbligatorio l’utilizzo della mascherina e il rispetto del distanziamento interpersonale. Per facilitare tale distanziamento il percorso è unidirezionale e l’ingresso e l’uscita avvengono tramite varchi separati.
- Attualmente è consentito il noleggio delle audioguide che vengono sanificate dopo ogni utilizzo. Si possono noleggiare utilizzando auricolari proprio oppure auricolari monouso forniti dal museo.
Consiglio del giorno
Il Museo Cappella Sansevero e il Cristo velato a Napoli sono tra simboli della città ma sono legati anche a una leggenda importantissima. Se hai intenzione di frequentare l’università o se la frequenti ma non hai ancora conseguito la laurea, non visitare la Cappella Sansevero e non vedere il Cristo velato a Napoli.
Hai capito bene, secondo la tradizione napoletana vedere la statua del Cristo velato prima della laurea porterebbe sfortuna. Nessuno degli studenti universitari napoletani ha mai osato sfidare la sorte. Non farlo neppure tu!
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Disclaimer:
Come da regolamento all’interno del museo non è possibile scattare foto o usare dispositivi elettronici. Pertanto tutte le foto presenti nell’articolo appartengono al sito ufficiale Museo Cappella Sansevero.