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Home > Europa > Italia > Perché il corno napoletano porta fortuna – Storia e tradizioni napoletane

    Perché il corno napoletano porta fortuna – Storia e tradizioni napoletane

    27/10/2020
    La storia del corno napoletano portafortuna

    Perché il corno napoletano porta fortuna – Storia e caratteristiche di una tra le più antiche tradizioni napoletane.

    Il corno napoletano è uno dei portafortuna per eccellenza, se non “il” portafortuna per eccellenza del capoluogo partenopeo e non solo. Se hai fatto anche solo una volta un itinerario a piedi di Napoli, saprai di poterlo trovare ovunque. Sulle bancarelle, nelle botteghe degli artigiani, nei negozi di suovenir ma anche stampato su magliette e cappellini. Nel corso degli anni il corno napoletano è diventato uno dei simboli di Napoli conosciuto in tutto il mondo.

    Ma come nasce il corno napoletano? E quali caratteristiche deve avere per proteggere dalla sfortuna? Oggi ti racconto come nasce una delle più antiche tradizioni napoletane e una delle più sentite sia all’interno del territorio campano che non.

    In questo articolo

    • Storia e leggenda del corno napoletano portafortuna
    • Le caratteristiche del vero corno napoletano
    • Come attivare il corno napoletano
    • Consiglio del giorno
    • 📌Ti è piaciuto l’articolo? Salvalo su Pinterest!

    Storia e leggenda del corno napoletano portafortuna

    Per capire veramente perché il corno napoletano porta fortuna, bisogna tornare ai tempi della preistoria. Già, hai capito bene. Quello che a Napoli è un vero e proprio culto radicato nell’anima profonda, si ricollega agli uomini delle caverne del 3500 a.C.. In quell’epoca, infatti, si usava appendere le corna degli animali uccisi all’ingresso della caverna, come simbolo di potenza e di protezione. Un modo per ostentare forza e pretendere rispetto per le proprie gesta.

    Una tradizione che negli anni ha continuato a esistere. Pensa ad esempio agli elmi dei guerrieri Vichinghi, non avevano forse anch’essi grande corna che sfoggiavano con fierezza? Così il popolo, ispirato dalle grandi gesta dei condottieri, cominciò a costruire i primi corni portafortuna usando materiali poveri come la terracotta o il legno.

    Ma a Napoli si sa, non può mancare mai quel pizzico di brio e di pepe che caratterizza da sempre ogni credenza. Al passato storico si aggiunge una versione molto più maliziosa sulla nascita del famoso curniciello. Secondo la leggenda infatti, il corno napoletano rappresena il fallo di Priapo, il Dio della Prosperità, che i Greci ritenevano protettore dalla cattiva sorte. Tale spiegazione però, potrebbe essere molto più plausibile di quanto si fosse inizialmente pensato. Infatti vari simboli di questo genere sono stati ritrovati agli scavi di Pompei ed Ercolano.

    I corni portafortuna a Napoli nella versione rossa originale e quella azzurra come la squadra d1 calcio partenopea.
    I corni portafortuna a Napoli nella versione rossa originale e quella azzurra come la squadra di calcio partenopea – Foto da Pixabay

    Le caratteristiche del vero corno napoletano

    Non tutti i corni però sono portafortuna. Per funzionare veramente e svolgere la sua funzione di amuleto, il corno deve avere delle caratteristiche specifiche. Deve essere: Tuosto, stuorto e cu ‘a ponta, cioè rigido, storto e con la punta.

    Inoltre:

    • deve essere realizzato a mano in modo da assorbire le energie positive dell’artigiano che serviranno poi a proteggere dalla mala sorte;
    • deve essere rosso, come il colore del sangue che è sinonimo di vita;
    • e soprattutto il corno napoletano va sempre regalato e mai acquistato altrimenti perderebbe le sue funzioni protettive.

    Come attivare il corno napoletano

    Uno volta ricevuto in dono il giusto curniciello, questo va attivato in modo molto semplice. Se regali un corno napoletano portafortuna a qualcuno, assicurati di pungergli con la punta del corno il palmo aperto della mano sinistra. Se invece ne ricevi uno in regalo, accertati che sia fatto lo stesso a te.

    E cosa fare se la se la punta del corno si rompe? Non temere. Se la punta si rompe vuol dire che il cornetto ha semplicemente svolto la sua funzione, accumulando tutte le energie negative nella sua punta. Una volta colma, la punta si rompe, è normale.

    Corno napoletano, dove trovarlo: per i vicoli di Napoli è facilissimo trovare botteghe e bancarelle che vendono il corno portafortuna.
    Per i vicoli di Napoli è facilissimo trovare botteghe e bancarelle che vendono il corno portafortuna – Foto da Pixabay

    Consiglio del giorno

    Realtà o superstizione? Non arrovellarti troppo il cervello. La soluzione è facile e la trovi nelle parole del grande Edoardo de Filippo:

    Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.

    E ora dimmi, tu che fai, ci credi oppure no? 😉

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    • Corno portafortuna corno napoletano
    • IL Corno Napoletano corno napoletano
    • Corno napoletano corno napoletano

    38 Commenti
    TRADIZIONI
    Simona - Oltre le parole blog
    Ciao sono Simona, con un consiglio al giorno scovo la bellezza anche dove non la vedi. Racconto di curiosità, tradizioni ed esperienze dalla Costiera Amalfitana al mondo!
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    • Una blogger controcorrente – le Avventure Ovunque di Eleonora

    38 Commenti

  • Rispondi Eleonora 27/10/2020 a 10:12 AM

    Mi piace il fatto che il corno per funzionare debba essere regalato, trovo che sia un gesto pieno di affetto, voler regalare a qualcuno la buona sorte. E credo la dica lunga sui napoletani!
    E la citazione finale comunque è fenomenale, ho riso tantissimo

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 27/10/2020 a 10:16 AM

      Hai detto bene, questo gesto la dice lunga sulla vera indole dei napoletani. La buona sorte non si compra ma si può regalare a qualcuno a cui vogliamo bene! 🤗

  • Rispondi francesca 27/10/2020 a 2:36 PM

    A me lo regalaroo quando presi la patente, e ce l’ho ancora nel cruscotto dell’auto, dopo così tanti anni. All’epoca mi dissero che si chiamava la “scurnacchiata ca’ cataniella”…

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 27/10/2020 a 7:41 PM

      Sai che questo nome non lo avevo mai sentito? È proprio vero che non si finisce mai d’imparare. 😉

  • Rispondi Nicoletta - Viaggiatori per Caso 03/11/2020 a 3:44 PM

    Non sono napoletana ma spesso mi capita di indicare il “cornetto rosso” come qualcosa da avere assolutamente nei momenti in cui serve fortuna. Era ora che qualcuno mi spiegasse le sue origini!!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 03/11/2020 a 4:40 PM

      Ciao Nicoletta. Ormai il cornetto è diventato internazionale. Vale ovunque nel mondo e serve realmente a cacciare la mala sorte. Io ci credo per davvero! 🙂

  • Rispondi Alice 03/11/2020 a 5:51 PM

    Non ci crederai, ma proprio l’altro giorno io e una mia amica ci chiedevamo perché il cornetto rosso portasse fortuna. Ora ho trovato una risposta a tutte le mie domande! Grazie e tempismo perfetto😂

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 04/11/2020 a 7:26 AM

      Ciao Alice! Direi che era proprio destino allora che capitassi su questo articolo! Chissà che non c’entri il potere del cornetto anche in questo caso. 😊

  • Rispondi Cristina Petrini 03/11/2020 a 8:30 PM

    Effettivamente è molto bello conoscere la storia di un portafortuna così famoso ma di cui non conoscevo le originiI! E poi mi piacciono queste cose.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 04/11/2020 a 7:27 AM

      È un portafortuna, o meglio, un amuleto molto conosciuto ormai ma non a tutti era chiara la sua funzione. Spero di aver fatto chiarezza!

  • Rispondi Lety Goes on 04/11/2020 a 10:56 AM

    Io sono superstiziosa ma tutte queste nozioni sul corno napoletano non le sapevo! è molto carina questa cosa che deve essere regalato, ed anche il fatto che non bisogna temere qualora si spezzasse la punta…. ma in quel caso, visto che il cornino ha svolto il suo compito, dovrei farmene regalare un altro?

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 04/11/2020 a 2:43 PM

      L’idea alla base del gesto credo sia la cosa più bella. La fortuna non si acquista per sé ma si può regalare a qualcuno a cui vogliamo bene. La trovo un’idea meravigliosa!
      Ah, e hai perfettamente ragione. Se si dovesse rompere qualcuno te ne deve regalará un altro!

  • Rispondi Maria 04/11/2020 a 2:13 PM

    Due anni fa io e il mio compagno siamo andati a Napoli e abbiamo riportato a casa cornetti per amici e pa
    renti, sapevo che andava regalato e non acquistato e non sapevo la cosa della puntura sul palmo della mano.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 04/11/2020 a 2:44 PM

      Ora che sai di come attivarlo sarà tutto più facile!

  • Rispondi Veronica 05/11/2020 a 12:34 PM

    Ricordo che mia nonna aveva un corno napoletano a caso, regalatole da un’amica. Lei ci credeva tantissimo nei simboli e non solo grazie al tuo articolo ho ripreso un ricordo perso dentro il cassetto della memoria, ma ho imparato anche come attivarlo e che una volta compiuto il suo scopo si spezza. La prossima volta a Napoli, ne acquisterò uno e magari mi porterà davvero fortuna!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 06/11/2020 a 10:33 AM

      La prossima volta a Napoli devi fartelo regalare, solo così funzionerà veramente. Sono felice di aver riportato alla mente questo tenero ricordo ♥️

  • Rispondi Beatrice 05/11/2020 a 3:58 PM

    Nessuno mi ha mai punto col corno! sarà per quetso che con me non hanno mai funzionato?

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 06/11/2020 a 10:34 AM

      Potrebbe essere! Prossima volta ci andiamo insieme a Napoli così siamo certi che funzioni 😉

      • Rispondi Daiana Bianco 06/11/2020 a 4:02 PM

        Ma veramente a Napoli i cornetti si trovano ovunque! Tutti insieme appesi poi sembrano peperoncinini rossi, ahah!
        Io non sono particolarmente superstiziosa e infatti, mannaggia a me, non ne ho mai comprati. E ora ho il rimorso di aver sbagliato. Devo tornare assolutamente a Napoli il prima possibile!

        • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 06/11/2020 a 9:12 PM

          Hai ragione sembrano tanti piccoli peperoncini! Ora che conosci tutta la storia non devi far altro che ornare e mi raccomando, puoi comprare il corno per gli altri ma non per te stessa! 😉

  • Rispondi Katrin Poe Mg 06/11/2020 a 2:05 PM

    Ma andò vai se il cornetto non ce l’hai……Sempre presente con me nascosto, o in vista il portafortuna per eccellenza non sono superstiziosa ma a volte un po’ di scaramanzia non fa male di questi tempi poi abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 06/11/2020 a 2:25 PM

      Ben detto Katrin, superstiziosi o no, di questi tempi non fa male un po’ di aiuto! 🙂

  • Rispondi amalia amalia 06/11/2020 a 3:16 PM

    Io e la mia amica ogni anno ci regaliamo un corno con la speranza che ci porti la giusta fortuna

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 06/11/2020 a 9:11 PM

      Mi sembra un’ottima tattica. Comunque se la punta non si spezza vuol dire che funziona ancora. 😉

  • Rispondi valeria 06/11/2020 a 3:55 PM

    ma che articolo interessante, non conoscevo affatto la storia. Grazie mille per averla condivisa con noi, la userò sicuramente con i miei clienti

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 06/11/2020 a 9:11 PM

      Grazie Valeria! Spero ti possa davvero essere utile, un po’ di fortuna in effetti non guasta davvero mai! 😉

  • Rispondi Annalisa Artoftraveling 06/11/2020 a 8:46 PM

    Il fatto che debba essere regalato non lo sapevo, e lo ritengo un gesto che indica molto affetto sincero verso un’altra persona persona.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 06/11/2020 a 9:13 PM

      Un gesto bellissimo anche secondo me Annalisa! Un pezzetto di Napoli è racchiuso proprio lì. 😉

  • Rispondi Valentina 07/11/2020 a 1:02 AM

    Non sapevo le origini del corno, che articolo interessante! Sapevo che doveva essere regalato, me l’ha detto un negoziante che me l’ha regalato, però non mi ha punto, mannaggia. Però ho alcuni portafortuna personali, verificati con gli anni., pur non essendo superstiziosa. Per esempio, quando avevo un esame indossavo sempre lo stesso abbigliamento per esempio se era andato bene.

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 07/11/2020 a 8:42 AM

      Io la penso proprio come il maestro. Alla fine è vero si tratta di superstizione, ma se funziona perché non crederci? Un po’ come il tuo indossare gli stessi abiti. Un gesto molto piccolo, ma se poi funziona veramente? 😉

  • Rispondi Maria Domenica 07/11/2020 a 1:21 AM

    Da mezza napoletana non posso che apprezzare il racconto della storia del corno visto che mi ha permesso di scoprire qualcosa di nuovo come il rito della tradizione della puntura.
    Maria Domenica

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 07/11/2020 a 8:42 AM

      Ma grazie! Devo ammettere che anche io ho scoperto questa parte solo da poco. Non si finisce veramente mai di scoprire nuove cose! 🙂

  • Rispondi Manuela 08/11/2020 a 9:00 AM

    Stavo proprio pensando che avrei bisogno di un po’di fortuna, a questo punto devo trovare chi me ne regala uno!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 08/11/2020 a 3:07 PM

      Di questi tempi ne abbiamo bisogno davvero tutti. Sono certa che non tarderai a trovare qualcuno che ti regali un cornicello!

  • Rispondi Zelda 08/11/2020 a 6:47 PM

    Articolo interessante, penso che di questi tempi aver un corno portafortuna è essenziale!

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 08/11/2020 a 7:46 PM

      Ciao Zelda! Effettivamente visto il periodo perché rinunciare a un po’ di fortuna in più! 😉

  • Rispondi sabrina barbante 09/11/2020 a 11:46 AM

    Al “Come attivare il corno Napoletano” m’hai fatta morì! Tipo la sim del telefono 🙂
    Come sai (lo sai?) sono di origini lucane, quindi c’è un aspetto di Regno di Napoli molto forte nella mia cultura e anche da noi c’è la tradizione del “Curnciedd”. Mio padre lì fa a mano in radica di ulivo, unendo influenza borbonica a territorialità pugliese 😉
    Siamo fatti di contaminazioni, no?

    • Rispondi Simona - Oltre le parole blog 10/11/2020 a 8:28 PM

      Siamo decisamente fatti di contaminazioni non c’è che dire! E oggi ho scoperto anche un’altra cosa di te, non sapevo fossi di origini lucane!

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