Paesi fantasma in Italia – Tra la magia del silenzio e la rabbia dell’abbandono dei tesori del nostro territorio.
Sono più di seimila i paesi fantasma che si trovano sul territorio italiano. Da nord a sud si spalmano su tutto lo stivale, dando vita a luoghi abbandonati che nonostante tutto non rinunciano ad attirare visitatori da ogni dove.
Ma perché ci sono così tanti paesi fantasma in Italia ? Perché ci ritroviamo a vedere borghi completamente spopolati e abbandonati ?
Le ragioni sono tra le più disparate. Si passa dalle calamità atmosferiche e naturali alle crisi economiche, da pestilenze ed epidemie alle guerre . Proprio dopo la seconda guerra mondiale, infatti, si registra il maggior periodo di spopolamento dei paesi e dei piccoli borghi. All’epoca si lasciava il piccolo paese per andare alla ricerca di maggiori opportunità nelle grandi città. Così scuole, case e campi si sono lentamente svuotati, lasciando spazio solo al silenzio e alla natura.
Paesi fantasma in Italia
Molti sono i paesi fantasma in Italia. Oggi alcune colleghe travel blogger e io ti portiamo a scoprire da nord a sud i luoghi abbandonati che abbiamo visitato durante i nostri viaggi!
Paesi fantasma in Liguria
Bussana Vecchia
Meta consigliata da Viaggi che mangi
Silenziosa e suggestiva, Bussana Vecchia è uno di quei luoghi che dovresti proprio visitare nel Ponente Ligure. È un antico borgo dove il tempo pare essersi fermato e un po’, infatti, è così.
Il 23 Febbraio del 1887 la terra tremò e distrusse gran parte del paese uccidendo e ferendo tantissime persone. Le abitazioni e i locali del borgo furono danneggiati irrimediabilmente e per le istituzioni non rimaneva altro da fare che spostare la popolazione in un nuovo centro costruito appositamente: Bussana Nuova.
Da quel momento l’antico villaggio rimase disabitato , le pietre restarono immobili dove erano cadute e la vegetazione iniziò a riprendersi i propri spazi. Questo fino agli anni ’50, quando l’artista e ceramista Mario Giani ebbe l’idea di trasformare quel vecchio paese disabitato in una comunità per artisti .
È così che Bussana Vecchia ritornò alla vita e oggi le antiche abitazioni, rimesse in parte in sesto dai nuovi abitanti, ospitano atelier e negozietti di artigianato.
Nonostante l’uomo sia tornato tra queste case, il silenzio regna ancora sovrano. Le macerie non sono scomparse e la volta della Chiesa di Sant’Egidio, da quella mattina del 1887 in cui il tetto crollò senza, incredibilmente, uccidere i fedeli riuniti per la messa, è ancora oggi il cielo.
La visita a Bussana Vecchia è un’esperienza da non perdere. Qui riscoprirai il piacere del semplice passeggiare in silenzio guidato dai profumi di pittura, ceramica, cera e legno che escono dagli atelier. E magari incontrerai qualche gatto intraprendente che ti darà il benvenuto, non appena avrai imboccato l’ingresso del borgo.
Paesi abbandonati in Umbria
Salci
Meta consigliata da Oltre le parole
Ho scoperto Salci durante un viaggio in Umbria . Questo piccolo paese abbandonato si trova a pochi passi da Città della Pieve, in provincia di Perugia. Grazie alla sua posizione sulla via Francigena , è stato per anni tappa importante per i pellegrini che lo usavano come sosta durante il tragitto per arrivare a Roma. Salci nasce come borgo medievale e la sua conformazione, con tanto di Castello per il Duca, ne è lo specchio.
Nei primi anni dell’ottocento comincia a farsi strada un possibile acquirente americano, con la volontà di acquistare l’intero paese che sarebbe così diventato privato. I pochi abitanti rimasti, circa 20, non avevano assolutamente intenzione di abbandonare la propria terra. Si opposero con tutte le loro forze e, anche se non fu affatto facile, riuscirono a proteggere il proprio paese.
Purtroppo, però, le buone intenzioni non bastarono. E anche il finanziamento ottenuto per ridare a Salci l’antico splendore, si rivelò inutile. Di quel progetto oggi resta solo un’inutile colata di cemento che stona, in modo eclatante, con i mattoncini delle case arroccate l’una all’altra.
Il silenzio regna sovrano a Salci adesso . Ogni tanto arriva un piccolo furgoncino, qualcuno apre una serranda e tira fuori gli attrezzi per andare a lavorare la terra. Basta scambiare due parole per capire quanta malinconia si portano dentro gli abitanti di Salci, il paese fantasma dell’Umbria che nonostante tutto non verrà mai dimenticato.
Borghi fantasma nel Lazio
Celleno
Meta consigliata da 24 hours Trotter
La zona della provincia di Viterbo, più nota come Tuscia , è piena di paesini e borghi arroccati su speroni di tufo . Se Civita di Bagnoregio è ormai nota a livello internazionale (complice la sua recente candidatura a Patrimonio dell’Umanità), non si può dire lo stesso di altri luoghi dalle caratteristiche simili, ma dal minor successo mediatico. Uno di questi è il borgo fantasma di Celleno .
La fragilità del territorio ne ha causato il declino: a fine Ottocento, dopo una serie di frane ed epidemie e a seguito di un terremoto distruttivo negli anni Trenta, gli abitanti furono costretti ad abbandonare il nucleo originario del borgo per spostarsi verso Celleno Nuova , che si trova a circa un chilometro di distanza, in un’area più pianeggiante e facile da raggiungere.
Perciò, quando si parla di Celleno borgo fantasma, si fa riferimento al vecchio centro storico , rimasto del tutto disabitato ma al momento oggetto di vari progetti di riqualifica .
Particolari i resti dell’antico Castello Orsini , un tempo visitabile ma oggi divenuto privato, appartenente a una famiglia nobile molto potente che affaccia sulla Piazza del Municipio insieme alla Chiesa di San Donato , il cui campanile è ancora oggetto di restauri.
La visita del borgo fantasma non durerà molto, ma l’atmosfera mistica che si respira vale davvero il viaggio.
Nei dintorni di Celleno si possono visitare altri meravigliosi borghi della Tuscia, come Vitorchiano, Bomarzo con il suo parco dei mostri e la già citata Civita di Bagnoregio.
Paesi fantasma in Campania
Romagnano al Monte
Meta consigliata da Orsa nel Carro
Quasi al confine fra Campania e Basilicata, Romagnano al Monte è ormai un borgo fantasma dal lontano 1980 , quando il devastante terremoto dell’Irpinia gli inferse il terribile “colpo di grazia”. Sì, perché il borgo di Romagnano già in precedenza è stato vittima di sciagure (chiamiamole anche sfighe) sotto forma di pestilenze, scorribande di briganti e carestie, fornendo più di un valido motivo agli abitanti per abbandonarlo… e pure in fretta.
Insomma storie di morte e abbandono, cosa che non fa altro che accrescere l’alone di fascino e mistero che si può chiaramente percepire ad ogni passo.
Oggi ripercorrere i suoi viottoli fra le macerie ormai catturate dalla vegetazione è un continuo susseguirsi di inquietudine e malinconia. Le tracce di una vita che fu sono ancora visibili fra solai crollati e squarci nei muri pericolanti. Sedie, mobili ormai distrutti, pezzi arrugginiti e fogli sdruciti dei quotidiani dell’epoca. Insomma il paradiso per chi pratica URBEX .
Ma la vera star di questo borgo fantasma è la Chiesa della Madonna del Rosario , un (ex) gioiello barocco che promette un bottino fotografico incredibile. Romagnano oggi si presenta come un borgo davvero spettrale e raggiungerlo non è facile. Non ci sono indicazioni e la visita è molto pericolosa quindi presta attenzione e ricorda di rispettate la sacralità del luogo!
Roscigno Vecchia
Meta consigliata da Orsa nel Carro
Definita come la Pompei del Novecento, Roscigno Vecchia è un bellissimo borgo fantasma. I suoi abitanti nel corso dei secoli sono tutti emigrati a cercare fortuna verso il Sogno Americano.
Tutti tranne uno. Giuseppe Spagnuolo è l’unico abitante di Roscigno Vecchia , una sorta di custode che insieme ai suoi gatti accoglie curiosi e visitatori intrattenendoli con racconti e memorie di tempi andati. Con la pipa, il cappello e la barba alla Garibaldi è proprio un “soggetto” particolare, tanto da aver attirato le telecamere del National Geographic.
Roscigno Vecchia è davvero bella. Si è vero, è un borgo fantasma ma non ha nulla di spettrale o pauroso. Il suo aspetto rurale (molto ben tenuto) mette quasi quasi voglia di prenderci la residenza! I vicoli con i palazzotti in pietra e la meravigliosa piazza centrale con la chiesa, la fontana e l’antico abbeveratoio all’ombra di tigli secolari, la fanno sembrare una cartolina del ‘700.
Roscigno, a differenza di Romagnano, non è stata vittima di un disastro naturale ma di un disastro forse ancora più insidioso e lento: il fenomeno dell’emigrazione. Come accennavo prima, molti abitanti originari di Roscigno oggi vivono in America, ma una parte di essi vive ancora qui fra gli oggetti e i ricordi del Museo della Civiltà Contadina gestito dalla Pro Loco.
Ah dimenticavo, questo bel borgo fantasma è Patrimonio UNESCO , così giusto per!
Borghi abbandonati in Puglia
Rione dei Fossi
Meta consigliata da Oltre le parole
Anche in Puglia, tra i borghi dei Monti Dauni , si trova un paese fantasma: il Rione dei Fossi di Accadia . La delimitazione tra la parte nuova di Accadia e la parte “vecchia” è netta e distinta. Lo si nota dal cemento che lascia il posto ai mattoncini, dal silenzio che prepotente allontana ogni suono e da quella magia che all’improvviso sembra avvolgere l’intero rione, come se fosse chiuso in una bolla protettiva.
Il Rione dei Fossi un tempo era vivo e florido. Un borgo con i fiori appesi ai balconi, con i bambini che tirano calci ad un pallone in cortile e il profumo del pane appena sfornato a riempire i vicoli. Poi arrivò il terremoto nel 1930 a distruggere la quiete e a mettere in fuga gli abitanti che si ritrovarono a ricostruire il paese da capo, ma a poca distanza dal primo.
Si è parlato per anni di ristrutturazione, di ripopolamento e addirittura di provare a farne un albergo diffuso ma ancora oggi il Rione dei Fossi resta immerso nella sua magia . Restano i murales a colorare qualche angolo, resta la chiesetta al centro del borgo che, seppur non più accessibile, non vuole abbandonare la sua posizione. Restano le citazioni scritte sulle porte in legno e restano i lampioni che di sera creano un’atmosfera ancora più surreale.
E allora io mi chiedo, sbaglierò forse a immaginarlo nuovamente florido e vivo? Sbaglierò a voler sentire ancora le risa dei bambini per i vicoli? Sarebbe forse meglio che restasse intatta questa sua magia unica da presepe senza comparse? Domande a cui difficilmente troverò risposte!
Rione dei Fossi di Accadia – Puglia
📌Consiglio del giorno
Di paesi fantasma in Italia ce ne sono davvero molti. Località particolarmente affascinanti, soprattutto grazie all’aura di mistero e silenzio che li avvolge. Un tempo floridi e vivi, hanno visto intere famiglie abbandonare case e impieghi. Un’intera vita lasciata alle spalle, senza possibilità di scelta, e una vita da ricominciare completamente da capo, altrove.
Ricordati della storia che i paesi fantasma si portano dietro. E ricorda le persone che abitavano questi luoghi quando, con estremo rispetto, li visiterai.